DUNQUE: FAMIGLIA CRISTIANA? NO GRAZIE!
Una piccola riflessione sulla copertina che Famiglia cristiana tempo fa ha dedicato a Roberto Benigni dopo la sua performance sul decalogo. Vorrei ricordare alla redazione di Famiglia cristiana, che da sempre sacerdoti e catechisti spiegano con fede e convinzione il decalogo dedicando la loro vita alla divulgazione e a vivere i comandamenti, e gratuitamente, cioè per amore del Signore, non stipulano contratti milionari ma provvedono ad educare alla gratuità. Non ho voluto assistere allo spettacolo televisivo unendomi idealmente a Giuliano Ferrara che anni fa attendendo comodamente seduto sulla poltrona di casa sua la trasmissione di un programma televisivo di Benigni lanciava uova contro lo schermo del suo apparecchio tv, dimostrando così il suo dissenso. Alcuni confratelli che hanno assistito alla performance sul decalogo hanno riferito che i comandamenti da lui più discussi sono stati il sesto comandamento (sesso naturalmente, ciò fa sempre colpo attraverso un linguaggio fatto di doppi sensi), e il settimo comandamento, il “non rubare” scaltramente scelto dopo i fatti di Roma e la caduta del nostro Bel Paese al sessantanovesimo posto nella classifica mondiale dei paesi colpiti dal fenomeno della corruzione. Molto scaltro, e furbescamente studiato il monologo. Ricordo ancora l’altro monologo, il commento del comico toscano ai passi della Divina Commedia, e vi posso assicurare che a suo tempo assistendovi non era neppure da paragonare alle serate gratuite nell’ambito di un percorso di catechesi organizzate da padre Edoardo Cerrato d.o. ora vescovo d’Ivrea. Oggi il filone del sacro è da sfruttare e si sfrutta bene, si vende bene, sicuramente i programmi saranno trasformati in dvd, e questo spero non sia la politica di Famiglia cristiana. Io, prete che in diocesi sono tacciato di essere un saccente, esercito la mia saccenza per affermare, che la copertina del settimanale cattolico l’avrei dedicata ai sacerdoti e ai catechisti che da anni prestano il loro operato per la formazione del Santo Popolo di Dio nel più assoluto nascondimento e con umiltà in quel silenzioso e spesso ingrato lavoro di semina gratuita per il Regno di Dio. Avrei composto la copertina con una fotografia che raggruppava una folla di questi predicatori, in polemica e in risposta ad un’operazione di marketing, un’operazione solamente commerciale, spacciata come contenutistica. Veramente come afferma san Francesco: “il denaro è lo sterco del diavolo”.