... E' dura la Parola ? oppure La Parola è dura ! ...

23.08.2021 07:11 “ ... Questa parola è dura ! Chi può ascoltarla ? ... Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui ... “ . E’ la Parola che poc’anzi è stata proclamata in questa XXI domenica del Tempo Ordinario . Il linguaggio del Signore , il linguaggio di Dio è giudicato da noi duro , perché va a colpire il nostro orgoglio , il nostro modo di vivere , il nostro ego, la nostra psicologia sinanche la nostra sensualità che non seguono la Parola di Dio ,né il suo pensiero ma hanno origine nelle chiacchere , le nostre tante e vane parole alimentate dal nostro pensiero dispersivo e limitato . Il giudizio del Signore sulla sua Parola è espresso dall’evengelista Matteo (Mt.11,30 ) con queste parole : “ ... Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero ... “ . Questo fratelli è il peso della Parola di Dio . L’uomo ,noi fratelli cristiani siamo infarciti dal pensiero positivo cartesiano “ ... cogito ergo sum ... “ , “... penso dunque esisto ... “. Questo è il pensiero ed il linguaggio dell’uomo , quell’uomo che è invitato da Dio ad essere guardingo e critico sui pensieri che non provengono da Lui , infatti si legge nel libro del profeta Geremia ( 17 ,5 ) : “ ... Maledetto l'uomo che confida nell'uomo, che pone nella carne il suo sostegno e dal Signore si allontana il suo cuore... “ ; mentre il Signore Gesù nell’ammonire Pietro bacchetta il nostro orgoglio : “ ... tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini ... “ si legge nel Vangelo di Marco (8,33 ) . Il nostro orgoglio consiste nel pensare presuntuosamente di potersi sotituire a Dio , è lo scellerato credere nelle sole nostre capacità , nel nostro limite , di porre fede ( confidare appunto ) solamente in noi stessi o più in generale nell’uomo . Quando l’uomo , ognuno di noi fratelli cristiani ,si affida totalmente al visibile , a ciò si che vede , all’esperienza sensoriale si allontana da ciò che non si vede , da ciò che si spera, così , in questo modo l’uomo indebolisce la sua interiorità , la sua spritualità componenti chiave della sua essenza, tutto cioè che di se stesso è invisibile dunque eterno . In questo modo l’uomo si allontana volontariamente dall’eterno e dall’ eternità. Il mondo , il nostro mondo che si definisce cristiano senza esserlo , è costruito sull’apparenza , si fonda solamente su ciò che si vede , che si sperimenta , su ciò che i sensi catturano che spesso , molto spesso è il superfluo ; questo mondo , questo modo di essere scambia , volontariamente e volutamente l’utile con l’inutile, il superfluo con l’essenziale, dimenticando anzi volendo dimenticare e far dimenticare ciò che è essenziale , ciò che è primario , costitutivo , originario e originale , unico . La persona , ognuno di noi fratelli cristiani è costituito e definito dal corpo , dall’anima ,dallo spirito ci insegna S.Paolo a cui aggiungere la divinità che ci è conferita con il sacramento del battesimo . E’ la divinità che ci fa essere figli del Padre , figli per adozione come specifica Paolo , ma comunque figli dunque eredi , e se eredi ,divini perché divenendo figli si riceve il diritto di ereditare e l’eredità che il Padre trasmette a noi nel sacramento del battesimo è la vita eterna , la divinità , la natura divina secondo la nostra condizione di creature .Non oro né argendo , parafrasando Pietro , ma la divinità , la vita eterna si eredita dal Padre . Dunque siamo costituiti per 3/4 dall’invisibile, da ciò che non è visibile : l’anima , lo spirito , la divinità e per 1/4 da ciò che è visibile : il corpo , secondo quanto Dio insegna attraverso le parole dell’apostolo Paolo : “ ... Dio ha composto il corpo, conferendo maggior onore a ciò che ne mancava ... “ (1 Cor.12,24 ) e ciò che manca sono i 3/4 di ciò che forma la persona e , per ciò che manca alla persona , si deve intendere l’invisibile ciò che non si vede e, come insegna l’apostolo Paolo : “ ... Le cose visibili sono d'un momento, quelle invisibili sono eterne ... “ . ( 2 Cor.4,18 ) Il linguaggio che Dio usa nel comunicare con l’uomo non è duro , è verità ; dunque la verità è dura ? No è verità , costa , ma è verità , realtà , ciò che è , che deve essere . Che la vita sia una strada tutta in discesa come il mondo illudendoci ci vuole fare intendere è menzogna . Il Signore della vita insegna la verità , la realtà attraverso un sano realismo espresso da queste semplici e ovvie parole : “ ... A ciascun giorno basta la sua pena ... “ .( Mt.6,34 ) Ecco definita la verità , la realtà ed è Gesù che la rivela o meglio che la svela , la rende pubblica , vera , alla portata di chiunque . Il quarto di ciò di cui siamo costituiti , per nostra volontà , tiene in scacco i rimanenti 3/4 , oscura la maggioranza di ciò che ci costituisce , per non dire , come purtroppo accade , che vanifica la nostra vera consistenza , essenza . Ciò di cui siamo costituiti ovvero anima , spirito e divinità che compongono la maggior parte della nostra persona, sono sottomesse, quando non vengono soppresse, dalla minoranza , il corpo , che attraverso la percezione sensoriale rende vano il senso più importante che è in noi : il sesto senso che deriva , o meglio è il prodotto di quei 3/4 di cui siamo costituiti . Il sesto senso è la fede , che è lo sperare , riporre fiducia , credere in ciò che non si vede , sino a considerare prova ciò che non si vede , come scrisse Paolo nella lettera agli Ebrei (11,1 ) : “ ... La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono ... “ e ciò perché : “ ... Le cose visibili sono d'un momento, quelle invisibili sono eterne ... “. ( 2 Cor.4,18 ) Il sesto senso , la fede ci introduce e apre di fronte a noi cristiani credenti e paraticanti e che ad essa tendiamo, un mondo che non ha limiti , orizzonti , confini . Il nostro sguardo si perde in quel mondo e, da quel mondo riceviamo illimitatamente di più di ciò che il corpo attraverso i sensi esprime . I mistici attraverso l’estasi , la visione ce lo hanno insegnato e continuano ad insegnarlo con le loro gesta scritte o descritte . Il Signore di quel mondo ci fa sapere questo : “ ... chiunque avrà lasciato , case , o fratelli, o sorelle ,o padre, o madre ,o figli o campi per il mio nome , riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna ... “ si legge nel Vangelo di Matteo . (19,29 ) Quel lasciare non è limitato al vestire un abito di chissà quale ordine monastico o congegazione religiosa , quel lasciare significa rinunciare a se stessi , per far emergere la sola cosa che conta e che fa essere : Dio . Quanto affermo, si legge nella risposta che Gesù rivolge a un dottore della legge a proposito di quele fosse il primo comandamento : “ ... Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente ... “ . ( Mt.22,37 ) Il Signore dunque chiede la nostra vita in cambio della vita eterna , e il nostro dare la vita per il Signore significa credere in Lui e in Colui dal quale è stato inviato , è l’unica opera che il Signore ci chiede , sono sue parole,è sua Parola : “ ... questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato ... “ . (Gv.6,29 ) Ma se la Parola di Dio non è dura ; se le sue proposte sono per noi uomini, sì un carico, ma dolce e leggero ; se l’opera che Dio propone è il credere , cioè nulla di traumatico , perché non aderiamo a Lui ? Perché non ci lasciamo condurre ? Convincere dalla sua Parola ? Perché non lo vogliamo incontrare ? Perché ci nascondiamo come ecero i nostri progenitori nel giardino : “ ... Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino ... “ fa eco il libro della Genesi .(Gen.3,8 ) A queste domande Gesù così rispose : “ ... Per la durezza del vostro cuore ... “ . ( Mc.10,5 ) L’orgoglio , il nostro ego incontrollabile prende su di noi il soppravvento e ci dirotta sulla via del peccato , che altro non è che la separazione tra l’eterno e il finito , tra il visibile e l’invisibile , lo si legge nelle primissime parole del libro della Genesi a proposito del frutto dell’albero ( 3,5 ): “ ... Il serpente ... disse alla donna : « Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male» ... “ . Il serpente fece in modo che l’eternità e l’invisibile non entrassero nella sfera dell’uomo , promosse che i sensi ubriacassero l’uomo sino a stordirlo , a distoglierlo da ciò che è per sempre , dall’Eterno . Senza la sicurezza ,che per definizione è ciò che è per sempre , l’eternità , la divinità ; l’uomo diviene preda delle forze a lui avverse , di quelle forze che lo vogliono sottomesso alla caducità , al limite che lo vogliono annullare , che lavorano per renderlo dipendente , mentre Dio , come si legge nella lettera che Paolo inviò alla comunità cristiana che era in Roma ( 8,20 ) : “ ... nutre ... “ ( per la creazione tutta dunque uomo compreso ) : “ ... la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio ... “. Dopo questa riflessione si è giunti alla conclusione che chi ascolta la Parola riceve gloria e libertà . E’ dunque dura la Parola ? E’ logico abbandonarla ? Oppure fratelli è giunto il momento di viverla ?