... E NO...
Chi sono questi santi “ Tutti i Santi “ che la Chiesa, attraverso la sua liturgia , celebra solennemente il 1° di novembre di tutti gli anni ? La Lumen Gentium ( 50 ) , seconda delle quattro Costituzioni Dogmatiche del Concilio Ecumenico Vaticano II ,dice che sono coloro , i fratelli : “ divenuti modelli di vita e insieme potenti intercessori “ e nel Messale , precisamente nella nota introduttiva alla solennità che per risparmiare tempo non si legge , troviamo scritto : “ La solennità odierna onora quegli amici di Dio , canonizzati o no , che sono in possesso della gloria del cielo “ . In parole povere , per intenderci , ad alcuni hanno dato un nome e un cognome “ … canonizzati … “ ad altri no “ … o no … “ ma entrambi “ sono in possesso della gloria del cielo “ e questa è la certezza , questa è la loro identità : detengono la gloria del cielo ; siedono nell’assemblea dei santi di fronte a Dio , dunque Dio , a sua volta , siede di fronte a coloro che sono in possesso della gloria del cielo , canonizzati o no ….. dunque gli “ o no “ santi di tutto diritto , polemicamente posso dire , che sono santi … lontano dall’ingerenza umana , i loro meriti , le loro virtù sono state riconosciute da Dio , dall’attento giudizio divino e sono sfuggiti all’effimero giudizio umano . Ricordo con piacere le omelie del prevosto del Capitolo dei Canonici di Santo Stefano , il can. Bessone , che ogni anno , ( fino a quando gli è stato permesso di celebrare nell’antica Chiesa parrocchiale di S. Giacomo nel vecchio borgo medievale di Biella – Piazzo ) ci stupiva presentandoci , nella solennità , personaggi non “ canonizzati “ ufficialmente, cioè quei “ … o no … “ che il Messale comunque riporta e riconosce , e che, il cuore pulsante della Chiesa, il santo popolo di Dio , riconoscendoli , li pensa “ in possesso della gloria di Dio “ perché “ vox popoli , vox Dei “ secondo il Beato ( dunque canonizzato ) Alcuino , monaco vissuto tra il VI e il VII d.c. secolo . Modelli di vita , dice la Lumen Gentium …. ma non da imitare ( un’ istanza questa , quella dell’imitazione , cavalcata da una omiletica superficiale e discutibile ) ma da osservare e meditare . Ricordiamo , per rimanere nel nostro piccolo , che a Pier Giorgio Frassati , nel secolo scorso , per la causa di beatificazione , fu cancellata , in una fotografia che lo ritraeva in montagna , la pipa …. e spingendosi fuori dai nostri provinciali, oltre che patrii , confini a Lisieux gli scritti della carmelitana Santa Teresa di Gesù Bambino , furono censurati , e tutto ciò proprio perché si indirizzava , sbagliando , il popolo ad imitare “ i candidati “ alla santità ponendoli in una condizione per loro insostenibile ( paragonandoli alla scultorea prestanza fisica dei modelli da sfilata ) gli si cancellavano i così detti difetti o i vizi ed errori e si esaltavano i pregi o peggio ancora gliene attribuivano anche di quelli che non possedevano , si falsificava la loro vita perché ritenuta importante , ritenuta erroneamente il centro , mentre il centro delle vite dei santi non era di certo la loro esistenza ma quella per la qua le vissero e si spesero : la vita del Cristo . Figura per eccellenza del santo è il Battista che si mise da parte , seppe mettersi da parte ( Gv. 3, 28-30 ) : “ Rispose Giovanni - …. Non sono io il Cristo , ma io sono stato mandato innanzi a lui . Chi possiede la sposa è lo sposo ; ma l’ amico dello sposo , che è presente e l’ascolta , esulta di gioia alla voce dello sposo . Ora questa mia gioia è compiuta . Egli deve crescere e io diminuire “ . E ancora è Giovanni il Battista che indica ad Andrea, il primo a seguire , il Cristo , è il Vangelo di Giovanni ( 1,35-36 ) che lo racconta : “ Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava disse : - Ecco l’Agnello di Dio ! – I due discepoli , sentendolo parlare così , seguirono Gesù “ . Non per niente l’iconografia cattolica raffigura il Battista con l’indice puntato in alto ad indicare , non se stesso ma l’Altro da sè . Giovanni scomparirà dalla scena , sarà imprigionato , decapitato e sepolto dai suoi discepoli …. una meteora … cha dà luce …. ma non è certamente il sole , punto fermo , che dà la vita e genera vita . Il santo dunque non è colui che deve essere imitato , caso mai da imitare è colui che lui ( il santo ) indica , colui per il quale ha messo a sua disposizione la sua vita , con il quale vive separatamente come il significato del termine … santo significa separato , Giovanni vive nel deserto è “ voce di uno che grida nel deserto “ ( Mc. 1,3 ) vive separato , sa vivere l’oltre , vive responsabilmente per poter e dover riconoscere , nella consapevolezza di ciò che è : “ … Io non sono il Cristo .. “ ( Gv. 1,20 ) ….. è dunque il primo santo , l’ultimo dei profeti e il primo santo perché il suo merito è stato riconosce e indicare la Via , la Verità e la Vita : il Cristo , ma non se stesso . Insegna , tramanda non inganna . Per l’uomo l’importante è essere riconosciuto , è l’essere ricordato , non riconoscere , nè indicare l’altro da sé . Per l’uomo l’importante è salire sul sicòmoro ( lo abbiamo sentito proclamare domenica nella lettura del Vangelo ) essere in alto per essere riconosciuti e non guardare in alto per riconoscere . Se l’uomo sarà in grado di guardare in alto allora quelle insidiose ,quanto vere , domande formulate da San Bernardo abate e dottore della Chiesa nei suoi Discorsi , saranno negative , a quelle domande potremmo , rispondere con il nostro no , potremmo dissentire : “ Ci attende la primitiva comunità dei cristiani , e noi ce ne disinteresseremo ? I santi desiderano averci con loro , e noi ce ne mostreremo indifferenti ? I giusti ci aspettano , e noi non ce ne prenderemo cura ?