E’ RIMASTO AD ASPETARTI FEDELMENTE IL TUO CANE BIBO…

01.10.2014 10:40

Oggi cari amici di Chiesa Controcorrente voglio commemorare don Aldo Garella canonico del capitolo della cattedrale, professore di dogmatica presso il seminario diocesano. E’ nato al cielo il giorno 30 settembre, nella memoria di san Girolamo e nel giorno delle sue esequie 2 ottobre, la Chiesa fa memoria degli angeli custodi di cui era devotissimo. In oltre il giorno 4 sarà festeggiato san Francesco d’Assisi, santo a lui caro, anche perché primo prete diocesano ad aver conseguito il dottorato in dogmatica presso la facoltà teologica francescana di Roma. Più che capace organista, allievo prediletto del canonico Nelson Sella, ha diretto per anni il coro della cattedrale. Uomo libero, intelligente, generoso, nobile d’animo, immediato e diretto,caldo, entusiata,invidiato, fantasioso, eclettico, non è mai stato capito, ma ne è stata invidiata la generosità, l’intelligenza, le doti musicali, le possibilità economiche, le capacità organizzative e amministrative, il titolo accademico, il carattere che l’ha fatto amare da un’infinità di amici. Sensibile d’animo, capace di commuoversi fino alle lacrime. Non c’è campo in cui si è cimentato senza avere ottenuto buoni e anche ottimi risultati, conseguendo persino a tarda età il brevetto da pilota per volare in quel cielo in cui si sentiva, come spesso amava dire: più vicino a Dio. Ieri ho visitato la sua salma presso la sua abitazioni che condivideva con le sue inseparabili: Guglielmina, Ada e Rosa Maria, coadiuvato dalle fedeli nipoti Antonella e Maria Grazia, e da un mare di amici. Il merlo indiano ha fischiato quando sono arrivato e il suo cane Bibo, pastore biellese ha abbaiato la mia talare come sempre. Ha scelto la cassa più semplice e sarà tumulato nella terra. Ci ha raccontato per anni un mondo di avventure, era un libro aperto e chi non l’ha letto, e chi non ha voluto leggerlo ha perso molto. Ne ho ammirato soprattutto il coraggio, ha affrontato il trapianto alla sua età, dimostrando il totale affidamento e abbandono alla Provvidenza divina: è stato un credente, ci ha insegnato a credere e sperare. Non sarò presente alla recita del santo rosario, né alla celebrazione delle sue esequie in cattedrale, non sopporterei vedere sfilare affranti preti che l’hanno criticato solamente per invidia: per ignoranza. In buona sostanza un uomo e prete non capito da figure mediocri, spente, insipide. Era salato al punto giusto, pepato quanto basta e spumeggiante a volontà. Ti ho proprio voluto bene: Aldolino.