... è tempo di ruminare ...
22.05.2021 14:20
Paolo ai Galati scrive : “ ... Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito , non siete sotto la Legge ... “ lo abbiamo sentito proclamare nella seconda lettura di questa domenica ,solennità di Pentecoste .
Lo Spirito dunque non solo dà la vita , è vita stessa come si legge nel libro della Genesi (2,7 ): “ ... allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente ... “ e se lo Spirito è vita , la legge non è vita , perché lo è già lo Spirito : non possono esserci due vite , ma un vita sola . Ciò che rende l’uomo un “ ... essere vivente ... “ ,come si legge nel libro della Genesi , è lo Spirito Santo ” ... alito di vita ... “ non la legge . La legge deriva dall’uomo che la scrive ,per poi contraddirla . Diversamente Dio , la legge la scolpisce nel cuore dell’uomo affinchè l’uomo non vada a leggerla ma la percepisca con tutti i suoi sensi e oltre a questi con la fede . La Legge , scritta con la lettera maiuscola entra nell’uomo con la vita , è inscritta nell’uomo sin dal suo concepimento , è incarnata, e l’uomo , se uomo , deve cercarla nel suo cuore , nella sua intimità , la deve cercare , scoprire e viverla al pari della vita , perché quella Legge è vita , la vita stessa dell’uomo .
A quella Legge si riferisce Gesù quando parla alle folle radunate ad ascoltare il celebre discorso della montagna che Matteo trascrive nel suo Vangelo ( 5,17-20 ): “ ... Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli. Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli ... “ .
La giustizia che intende Gesù non è quella dei decreti e delle prescrizioni che gli scribi e i farisei avevano imposto al popolo per ingabbiarlo , per tenerlo prigioniero e sottomesso, come ebbe a scrivere Paolo agli Efesini ( 2,13-15 ) “ ... Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini ... annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti .... “ . La giustizia che Gesù intende è ciò che l’uomo porta con sé nel cuore , perché frutto dello Spirito ovvero , come è stato poc’anzi proclamato nella prima lettura di questa solennità : “ ... amore , gioia , pace , magnanimità , benevolenza , bontà , fedeltà , mitezza , dominio di sé ... “ infatti Dio per mano di Paolo , scrittore ispirato , ci fa giungere questa frase : “ ... contro queste cose non c’è Legge ... “ dunque dobbiamo concludere che in noi c’è già tutto .
Fratelli cristiani lo Spirito è dentro di noi , è in noi stessi , è dentro di noi non altrove, e dentro di noi deve essere cercato e ruminato , al pari dei ruminanti . Trasformata l’erba in bolo e deglutito , questo viene ruminato in un ciclo che è vita , è per la vita , in funzione della vita e questo ci insegna che si pesca in ciò che è dentro di noi per vivere , si rumina ciò che è stato portato in noi , immesso in noi per permettere la vita, per dare seguito alla vita , perché sia divenire .
Dio sin dal nostro concepimento , immette in noi ciò che ci accompagnerà per tutta lo nostra vita , ci ha dotati di ciò che a noi serve per condurre la nostra esitenza sono parole di Gesù ( Gv.15,15 ) : “ ... tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi ... “ . Siamo dunque a conoscenza di tutto , del bene , come lo siamo del male e siamo nelle condizioni di scegliere , perché voluti da Dio uomini liberi e maturi e, ciò che scegliamo condizionerà la nostra esistenza e quella di chi ci è prossimo o che si fa a noi prossimo , sia esso appartenente al regno animale , vegetale o minerale . Tutto è coinvolto : la creazione intera è coinvolta . Non c’è , non dovrebbe esserci dunque necessità di promulgare leggi quando è già in noi inscritta la Legge . Siamo dunque un mondo , pur essendo nel mondo ; e pur essendo nel mondo non siamo del mondo perché siamo già noi stessi mondo . Gesù è chiaro ed esplicito a questo riguardo ; ciò emerge dal suo dialogo con il Padre che Giovanni ( 14,17 ) riporta nel suo Vangelo : “ .... essi non sono del mondo, come io non sono del mondo ... “ . Siamo dunque altro , siamo di un altro mondo , siamo un mondo ma non del mondo , pur essendo nel mondo .L’essere nel mondo ci espone alle leggi di questo mondo ; e le leggi di questo mondo , le leggi dell’uomo inglobano l’uomo , lo risucchiano , lo imbrigliano come un insetto nella tela del ragno . Delle leggi si è alla mercè .Vi leggo un lungo racconto tratto dal primo libro di Samuele ( 8,1-22 ) : “ ... Quando Samuele fu vecchio .... Si radunarono allora tutti gli anziani d'Israele e andarono da Samuele a Rama. Gli dissero: «Tu ormai sei vecchio e i tuoi figli non ricalcano le tue orme. Ora stabilisci per noi un re che ci governi, come avviene per tutti i popoli». Agli occhi di Samuele era cattiva la proposta perché avevano detto: «Dacci un re che ci governi». Perciò Samuele pregò il Signore. Il Signore rispose a Samuele: «Ascolta la voce del popolo per quanto ti ha detto, perché costoro non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni più su di essi. Come si sono comportati dal giorno in cui li ho fatti uscire dall'Egitto fino ad oggi, abbandonando me per seguire altri dèi, così intendono fare a te. Ascolta pure la loro richiesta, però annunzia loro chiaramente le pretese del re che regnerà su di loro». Samuele riferì tutte le parole del Signore al popolo che gli aveva chiesto un re. Disse loro: «Queste saranno le pretese del re che regnerà su di voi: prenderà i vostri figli per destinarli ai suoi carri e ai suoi cavalli, li farà correre davanti al suo cocchio, li farà capi di migliaia e capi di cinquantine; li costringerà ad arare i suoi campi, a mietere le sue messi, ad apprestargli armi per le sue battaglie e attrezzature per i suoi carri. Prenderà anche le vostre figlie per farle sue profumiere e cuoche e fornaie. Si farà consegnare ancora i vostri campi, le vostre vigne, i vostri oliveti più belli e li regalerà ai suoi ministri. Sulle vostre sementi e sulle vostre vigne prenderà le decime e le darà ai suoi consiglieri e ai suoi ministri. Vi sequestrerà gli schiavi e le schiave, i vostri armenti migliori e i vostri asini e li adopererà nei suoi lavori. Metterà la decima sui vostri greggi e voi stessi diventerete suoi schiavi. Allora griderete a causa del re che avrete voluto eleggere, ma il Signore non vi ascolterà». Il popolo non diede retta a Samuele e rifiutò di ascoltare la sua voce, ma gridò: «No, ci sia un re su di noi. Saremo anche noi come tutti i popoli; il nostro re ci farà da giudice, uscirà alla nostra testa e combatterà le nostre battaglie». Samuele ascoltò tutti i discorsi del popolo e li riferì all'orecchio del Signore. Rispose il Signore a Samuele: «Ascoltali; regni pure un re su di loro». Samuele disse agli Israeliti: «Ciascuno torni alla sua città!» ... “ . Fratelli cristiani avete ascoltato come l’uomo si asservì, si asserve e come si asservirà al potere costituito, e come l’uomo malgrado l’avvertimento di Dio per mezzo del profeta accettò , accetta e accetterà il potere costituito , e da ciò si deduce come da quel tempo la storia dell’uomo sia stata un alternarsi da un potere all’altro senza voler ritornare ad attingere alla forza radicata che è il dono dello Spirito . Sant’ Ilario scrisse nel suo Trattato sulla Trinità : “ ... l’anima dell’uomo, se non avrà attinto per mezzo della fede il dono dello Spirito Santo , ha sì la capacita di intendere Dio , ma le manca la luce per conoscerlo ... “. L’uomo , ognuno di noi fratelli cristiani non pone fede nelle sue capacità e potenzialità ; e ricorrendo ancora a quanto scrisse Sant’ Ilario: “ ... la nostra limitatezza non ci permette di intendere né il Padre , né il Figlio , il dono delle Spirito Santo stabilisce un certo contatto tra noi e Dio, e così illumina la nostra fede nelle difficoltà relative all’incarnazione di Dio .... “ . Per la nostra limitatezza , per colmare la nostra incredulità , la nostra poca fede in noi stessi e in Dio , noi ci rifugiamo nelle leggi e nei decreti che il re promulga . L’uomo cerca il re , l’uomo re , colui che lo domina , il dominatore ,colui che esercita il potere fine a se stesso : il tiranno .Dunque è l’uomo stesso a procurarsi l’insoddisfazione per il re . La storia del popolo di Israele , del popolo che Dio ha scelto - come d’altra parte di ogni altro popolo - sono scritte perché si possa imparare, dunque credere . L’uomo sceglie di essere sottomesso ad un altro uomo , ad un tiranno si chiamino queste modalità monarchia , tirannia ,oligarchia , democrazia . Piuttosto che collaborare e vivere libero alla presenza di Dio , l’uomo ha preferito la dipendenza fisica e psicologica ,dunque la schiavitù , piuttosto che riconoscere la libertà che Dio offre ; e Dio proprio per rispetto della libertà dell’uomo accetta e sopporta le scelte estreme dell’uomo , sua creatura .Malgrado ciò Dio pone ,immette nell’uomo , in ognuno di noi fratelli cristiani l’inimmaginabile , cioè l’oltre , scrive infatti Paolo nella sua prima lettera ai Corinti (2,9-12) : “ ... “ Sta scritto infatti: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì,né mai entrarono in cuore di uomo,queste ha preparato Dio per coloro che lo amano. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi conosce i segreti dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai potuti conoscere se non lo Spirito di Dio. Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere tutto ciò che Dio ci ha donato ... “ . E’ il bolo ... è tempo di ruminare .