EDIZIONE STRAORDINARIA...

04.10.2014 09:57

Ho ascoltato con attenzione ieri sera al telegiornale le raccomandazioni che il Santo Padre ha indirizzato ai vescovi circa le scelte dei candidati al presbiterato: seminaristi. E’ stato piuttosto categorico verso quei candidati scartati da altri seminari. Scartati da altri seminari, ne abbiamo uno in diocesi ed io a suo tempo feci personalmente le mie rimostranze al vescovo sul personaggio, ma è passato al vaglio suo e dei suoi collaboratori, per cui è in possesso del “petegree” e aspettiamo… Poi vi sono altri, ormai preti che provengono da altri seminari o esperienze varie che hanno dato e danno problemi e di alcuni di questi a suo tempo io ho presentato al vescovo le mie perplessità, ma sono anch’essi passati al vaglio suo e dei suoi collaboratori. Due di questi sono stati escardinati, passati cioè ad altri diocesi (li incardinati), dopo essere arrivati da altre diocesi. Il vescovo verso di loro dice di aver usato  carità, carità l’averli ricevuti e ordinati, ma in fondo secondo le dichiarazioni del papa è la politica anti papale, del suo figlio prediletto il rampollo di palazzo, quello che investe sui muri perché incapace d’investire nelle persone. Per loro siamo pedine, numeri, ma tutto ciò è contro le disposizioni non della Cei ma del papa, che non ha fatto nient’altro che richiamare la secolare tradizione della Chiesa sui candidati al presbiterato. Il vescovo di Biella dunque e i suoi stretti collaboratori (consiglio episcopale e chi gli fa da contorno), elude e contrasta le disposizioni del santo padre. Io lo devo denunciare, in coscienza non posso tacere questi fatti, e cioè che a Biella, in diocesi per opportunismo, per far numero si attinge dagli scarti degli altri seminari, per poi ottenere pessimi risultati. La carità del vescovo e poi l’escardinazione, quindi, scusate il linguaggio franco: rifilare agli altri, suoi confratelli, gli scarti del nostro scarto. Quest’anno poi in diocesi hanno dato il massimo: hanno fatto uscire due buoni seminaristi, uno con le sue gambe, l’altro non l’hanno ritenuto idoneo. Gente che pregava troppo, solitari di Dio… Per loro problematici. E quest’anno tra i nuovi ingressi c’è chi è per la quarta-quinta volta che prova ad entrare nella vita religiosa: due volte qui in seminario da noi, due volte la in una comunità monastica, e altre volete da altre parti. Il discernimento. Questo è il discernimento, meditato, pregato, ragionato, pensato… Sbagliato! Eccellenza reverendissima, mi rivolgo a lei direttamente, tempo fa mi disse che se fosse stato vero tutto ciò che le avevo scritto lei avrebbe lasciato la diocesi per ritirarsi in un santuario; ebbene dopo quanto ha dichiarato il santo padre, e per il fallimentare discernimento operato da lei e dai suoi collaboratori nell’ordinazione di almeno quattro presbiteri, a cui si deve aggiungere l’uscita di due buoni candidati al sacerdozio, e l’ingresso di habituè “dell’entro e esco”, le devo dire che è ora per lei di ritirarsi nel santuario e ai suoi collaboratori di lasciare gli incarichi che lei gli ha conferito per la formazione dei candidati al sacerdozio, e non sono io a invocare ciò, ma un retto esame di coscienza da parte sua dopo le odierne dichiarazioni del santo padre.