... ETERNI ... ETERNITA'....

07.08.2021 14:37 Quando nel Vangelo si legge : “ ... chi crede ha la vita eterna ... “ che è ciò che è stato oggi proclamato nella terza lettura di questa XIX domenica del Tempo Ordinario , si sottointende che è l’Eterno che fa essere eterni . Dunque credere , il credere , il nostro credere , ciò che crediamo è legato al divino e credendo , insegna Gesù , si riceve, si ottiene la vita eterna , si diviene eterni dunque divini , perché l’eternità è uno degli attributi del divino, di Dio . Analogamente , per analogia il credere mi fa essere come Dio attraverso il conferimento , da parte di Dio stesso ,della vita divina . Lo ripeto , analogamente , per analogia perché credente , divengo divino , assumo la divinità , non mi sostituisco a Dio , non divengo certamente Lui , ma vivo la divinità , la vita divina come Dio mi concede di viverla ,cioè assumo o meglio accedo a quegli attibuti comunicabili propri di Dio ,che Dio nella sua bontà , nel suo amore , nella sua gratuità concede a me sua creatura e, questi ,gli attibuti comunicabili, sono quelle caratteristiche proprie di Dio ma che si trovano anche per somiglianza (per analogia appunto) nella creatura umana. Quello però ,che è possibile trovare di divino nell'essere umano è limitato ed imperfetto, mentre in Dio è illimitato e perfetto , perfettissimo . Dunque con le dovute distinzioni ,Dio e l’uomo condividono : conoscenza , sapienza, bontà , amore , grazia , misericordia , longanimità o tolleranza , santità , giustizia ,veracità , sovranità . Per dovere di cronaca a completamento delle attribuzioni , in Dio, solo in Dio si trovano attributi che non sono propri , né sono accessibili all’uomo , attributi posseduti in modo esclusivo da Dio : l’indipendenza , l’immutabilità , l’infinità, la semplicità . Ritornando alla nostra riflessione ,l’accessibilità dell’uomo all’eternità, alla vita eterna, alla vita divina è dunque riconducibile al credere , ha origine nel credere dell’uomo in Dio che , come si legge nel Vangelo di Giovanni , è l’opera omnia di Dio , non c’è opera più grande che l’uomo possa compiere e ciò per bocca di Gesù , di Dio stesso : “ ... Gesù rispose: «Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato» ... “ . ( Gv.6,29 ) E ancora Gesù , sempre attrraverso l’apostolo ed evangelista Giovanni (14,1;3;11) ci fa giungere questo rassicurante insegnamento : “ ... Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me ... vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io ... Credetemi : io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse ... “ . La vita eterna per l’uomo dunque ha origine con un atto da parte di Dio e precisamente con la creazione dell’uomo , del primo uomo Adamo, e questo atto si rinnova nel momento stesso in cui l’uomo , un uomo crede , diviene per sua libera scelta credente ,dà il suo assenso a Dio , ripone fede , fiducia in Dio , aderisce a Lui . Credere , il credere è dunque un atto, un’ azione , che proietta l’uomo nel seno del Padre , nel seno di Dio , nel cuore di Dio , nella sua intimità che è trinitaria . Là , nel cuore pulsante di Dio colmo di amore , con il Figlio e lo Spirito Santo , Dio , il Padre conduce me, sua creatura , mi rende partecipe del suo Amore infinito e ancor più del suo Mistero impenetrabile , ciò che manifestò a Pietro , Giacomo e Giovanni sul monte Tabor ; li immerse nel Mistero , li iniziò al comprendere ,gli permise di comprendere , li spinse a comprendere , dunque a conoscere , ad aprirsi , ad espandersi , a crescere . Sant’ Agostino scrisse : “ ... Credo per comprendere, comprendo per credere .... “ . Questa affermazione si addice alla reazione di Pietro , Giacomo e Giovanni dopo la discesa dal monte Tabor , dopo avere assistito alla trasfigurazione del Signore come indicano Matteo e Marco nei loro Vangeli , mentre Luca nella sua opera indica che il volto di Gesù cambiò di aspetto . Gli apostoli non compresero pienamente ciò a cui assistettero, ma in essi scaturì ,sempre rafforzandosi , la volontà di comprendere ,quel ruminare ( ruminatio ) tradotto dagli evangelisti con la coniugazione dei verbi usati nel racconto di quell’evento “ ... chiedendosi ... tacquero ... non riferino a nessuno ciò che avevano visto ... “ tennero quell’esperienza per loro per meglio comprendere , per riflettere . Dio dunque con tutto se stesso fa in modo , nel modo a noi più consono e persino più comodo , che si faccia esperienza di Lui . Si legge nel libro del profeta Geremia ( 20,7 ): “ ... mi hai sedotto Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto forza e hai prevalso ... “ . Per comunicarsi a noi , Dio giunge persino a sedurci ; preme , fa forza , insiste e, quella sua insistenza, dimostra l’interesse dell’amante per l’amato . Dio che è amore , ama , mi ama , ama me sua creatura e si sbilancia per amarmi , è Lui a fare il primo passo verso di me e lo dice : “ ... Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi ... “ si legge nel Vangelo di Giovanni ( 15, 6 ) . Ciò che Dio ( l’amante ) vuole comunicare all’uomo ( l’amato ) lo svela Gesù : “ ... Padre,voglio che anche quelli che mi hai dato , siano con me dove sono io , perché contemplino la mia gloria .... Come tu ,Padre ,sei in me e io in te , siano anch’essi in noi una sola cosa perché il mondo creda che tu mi hai mandato ... “ si legge nel Vangelo di Giovanni ( 17,20-23-24 ). Fratelli cristiani credere dunque significa manifestare il Signore , manifestare e testimoniare che Dio ha inviato Gesù , che il Padre ha inviato il Figlio . Credendo , il nostro atto di credere manifesta il Signore lo rende presente , vivo , vero , lo rende reale , lo materializza . Capite quale grande atto è dunque il credere fratelli cristiani ? Senza il nostro credere non si manifesta Dio , la nostra responsabilità è grande , siamo noi a dare un volto a Dio , perché questo è ciò che Dio chiede a noi : dargli un volto , renderlo vivo in noi e renderlo vivo per gli altri perché noi e gli altri lo si conosca . Credere dunque è conoscere e farsi conoscere , conoscere Dio , conoscere se stessi e farsi conoscere dunque amare e ricevere amore . Tutto si riassume in queste parole tratte dal libro del profeta Osea (6,6 ) : “ ... poiché voglio l'amore e non il sacrificio,la conoscenza di Dio più degli olocausti ... “ . Credere dunque è un’opera, l’unica e la sola opera gradita a Dio , un’opera che si traduce in amore e conoscenza , perché per Dio ciò che si tocca , il tangibile sono le cose invisibili che sono eterne e non quelle visibili che sono di un momento e perché Dio non guarda l’apparenza ma il cuore , perché è ben a noi noto fratelli che si vede bene solo con il cuore ,l’essenziale infatti è invisibile agli occhi : “ ... la fede ... “ scrisse S.Paolo nella lettera agli Ebrei ( 11,1 ) “ ... è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono ... “ questo è il nostro credo , il nostro credere , la nostra vita eterna , ciò che ci rende eterni .