FATE OUTING!
Le parole di mons. Charamsa mi hanno colpito : “ Sono gay , ho deciso di renderlo pubblico , non posso più nascondermi , ho un compagno “ . Non entro nel merito della scelta del momento di rivelare la sua omosessualità , alla vigilia del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia , è un gesto piuttosto studiato, clamoroso , provocatorio , di chi vuole prendersi la scena , fare scalpore , forzare la mano , tipico , scusate la franchezza, di chi non vive il suo modo di essere in modo sereno e pacato , ma urlato e i gay pride ne sono prova .
Quel “ non posso più nascondermi “ ci riporta alla paura , alla vergogna di Adamo ed Eva nell’Eden, dopo avere mangiato del frutto , dopo avere disobbedito , si nascondono , Dio li deve cercare per potere parlare con loro , per dialogare come faceva ogni giorno , parlando e passeggiando con loro nel giardino .
E’ la prova dell’immaturità del genere umano , che è incapace o non preparato ad assumersi le sue responsabilità pur avendone tutte le possibilità . Quella paura ,quella vergogna il monsignore polacco cerca di esorcizzarla sfruttando il momento , di renderla meno paura meno vergogna coinvolgendo l’opinione pubblica , ha un segreto ( ci ha confessato ) ma se è segreto è nascosto , protetto non condiviso , non pubblico ,non vero . La verità è chiarezza , trasparenza , dimostrazione, manifestazione, non certo nascondimento , dunque responsabilità manifesta e condivisa .
Le parole del monsignore polacco le ribalto ai preti gay della mia diocesi che non vivono pubblicamente la loro condizione , io credo che si diviene uomini quando ci si riconosce , dunque, quando ci si nasconde non si è uomini ; la virilità si dimostra quando si manifesta ciò che si è non vergognandosi di cosa si è e come si è.
Sono il 30% i sacerdoti omosessuali nella Chiesa, sosteneva il confratello salesiano psicologo , secondo quanto già vi scrissi cari amici di Chiesa Controcorrente , per loro è giunta l’ora di dimostrare la loro virilità , non solo pretenderla dagli altri ; deve finire quella vita da farisei , secondo la definizione che si è dato il monsignore polacco , che è poi la verità .
Anni fa , quando manifestai la mia intenzione di donarmi al Signore , monsignore , mi aveva comunicato che ero “ osservato “ da persone di sua fiducia ,dunque se esiste una rete di “ spionaggio “ se monsignore l’ha messa in piedi , conosce benissimo le tendenze del suo clero , dunque lo faccia crescere in santità . Far crescere in santità significa principalmente fare comprendere chi si è , fa emergere l’identità del presbiterio , l’identità di ogni suo componente , per il bene della Chiesa ( perché non è sua, gli è affidata , gli è affidato un popolo non pedine o mattoni ) ma soprattutto per il bene di ogni membro del presbiterio che lui presiede a tutela del santo popolo di Dio .Si è in pace quando si conosce la propria identità . Credo che a monsignore ,per sua deformazione “ professionale “, sia conveniente giustificare e coprire , cioè nascondere , ma chi ha qualcosa da nascondere è nudo e prova vergogna . A monsignore , che sa e tace …. non parla , è cioè connivente con quei segreti che danneggiano la Santa Chiesa di Dio e ai sacerdoti che nascondono la loro vera identità , che si vergognano della loro vera identità ,che sono schiavi della vergogna, che si danno al nascondimento propongo di leggere e meditare la lettera di Giovanni in cui l’Apostolo indica ed identifica il cristiano , il discepolo , il figlio di Dio come figlio della luce e non delle tenebre . Luce , chiarezza , trasparenza , conoscenza e accettazione di sé dunque vera e pubblica manifestazione di sé .