FELICITA': LIBERAMENTE CELEBRARE E LIBERAMENTE DISOBBEDIRE!

20.09.2014 10:58

Sono diventato prete, sono stato ordinato prete, per non celebrare per cui da domani nella più totale disobbedienza, e ripeto disobbedienza da disobbediente celebrerò sempre, ogni giorno! Vedete cari amici di Chiesa Controccorrente quando sono stato ordinato mi è stato detto che l’importante è che celebri la Santa Messa la domenica, gli altri giorni non è importante. Sono diventato prete, sono stato ordinato prete per assolver un precetto,il precetto. Come S.Paolo, Parola di Dio c’insegna che con la venuta del Cristo la legge è abolita, dunque il precetto è superato, così io sono stato ordinato, sono diventato prete non per assolvere il precetto ma per darne compimento. Sono stato mal educato in seminario dalla fobia di sopprimere le Sante Messe perché è così che la gerarchia in questa diocesi educa i fedeli. Le disposizioni sono chiaramente del vescovo perché in diocesi non dovrebbe muoversi foglia che lui non voglia. Ora se si muove foglia è perché lui non esercita la sua funzione di governo. Il papa Giovanni Paolo II oggi santo, di cui il vescovo vanta di essere stato da lui scelto episcopo, il santo padre Giovanni Paolo II santo della Chiesa cattolica, vantava che nella sua vita aveva sempre celebrato ogni giorno la Santa Messa, anche durante i tragici e dolorosi momenti dell’attentato e della malattia, ergo con la sua stessa vita ha dato testimonianza che il ministero sacerdotale è connotato e caratterizzato dalla celebrazione quotidiana della santa eucarestia, per questo consigliava caldamente e con trasporto di celebrare quotidianamente la Santa Messa. Così come il diritto canonico da lui riformato, ricorda. Parola di Giovanni Paolo II santo, romano pontefice, santo della Chiesa cattolica. Qui in diocesi tra alcuni  presbiteri è in uso l’uso del digiuno eucaristico, cioè la volontaria astensione dalla celebrazione eucaristica, una boiata per usare il linguaggio di Montanelli. Il digiuno eucaristico secondo il diritto canonico è il tempo di astensione da cibi e bevande prima della santa Messa (un’ora). I preti con la benedizione di questo vescovo Gabriele Mana che io con affetto chiamo Lele, (e scrivo con affetto) che  praticano l’astensione dalla celebrazione eucaristica, invocando il digiuno eucaristico e usando come scusa l’improprio uso del termine, dimostrano di non avere voglia di celebrare! Ciò è grave! Anzi gravissimo! E’ più grave che il vescovo non intervenga. Interviene solo per redarguire se non si partecipa a pranzi, a momenti di formazione e pseudo ritiri  caratterizzati da break cooffee, o da quei viaggi di piacere travestiti da pellegrinaggi, o da “inventate” liturgie, mondanità, da rotocalchi rosa, se non sei mondano non sei prete!Ebbene io del digiuno eucaristico inteso come lo intende il vescovo o la sua coorte,  e cioè della impossibilità di celebrare mi sono stufato, cari amici di Chiesa Controcorrente comunico a voi che celebrerò giornalmente, da solo perché sono prete. Per cui giornalmente celebrerò! “Io non ho oro né argento”, diceva Pietro, io infatti celebrerò la santa Messa con l’intenzione che nella santa Madre Chiesa siano orinati santi vescovi, santi e sapienti nel governo dei loro presbiteri e del santo popolo di Dio. Consiglio al mio vescovo Mana Gabriele la lettura del “Discorso sui  Pastori” del suo confratello sant’Agostino.