... fermi e infermi ...
27.07.2018 22:58
“ ……. lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva … “ . Queste sono parte delle parole che abbiamo ascoltato nella proclamazione del vangelo dell’Apostolo Giovanni in questa XVII domenica del Tempo Ordinario . Il Cristo dunque come fenomeno ….. e spesso , per nostra imperizia e ignoranza come fenomeno da baraccone … ma attenzione fratelli cristiani ricordiamo ciò che afferma San Girolamo nel suo Prologo al commento sul Profeta Isaia : “ … l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo … “ . Ciò che importa alla folla sono i segni , cioè i miracoli è sollecitata e spesso molto spesso eccitata dagli eventi miracolosi . La folla è grande e numerosa quando Gesù compie miracoli , segni , ma sotto la croce non c’era folla … il Cristo spira solo , abbandonato anche dai suoi discepoli , il suo cerchio ristretto .
La folla segue gli eventi , gli avvenimenti e si stupisce …. si meraviglia … poi …. se quegli eventi , quegli avvenimenti non appagano più allora la folla è pronta a girare le spalle , i tacchi e si mette alla ricerca di altro che più l’appaga , che è più accattivante . Di Gesù si raccontano i miracoli , i segni , e spesso si dimentica che la Parola , la sua Parola è già di per sè segno , è miracolo ….. infatti nella parola , con la parola Dio parla all’uomo , scende al suo livello , si incarna , ne assume la sua natura , si abbassa per elevarlo e per renderlo Dio .
La storia ci racconta che non è cambiato nulla da allora , ancora oggi la folla , le folle , attendono segni , senza comprendere che i segni , i miracoli sono disseminati , sparsi nel tempo , anzi i segni , i miracoli sono il tempo stesso , il suo scorrere , il suo divenire . Il divenire dunque è già miracolo , segno . Il divenire è la continuità del tempo , l’eternità , e l’eternità dunque è segno e miracolo . Divenire ed eternità e divenire eternità sono tempo , parte dello stesso tempo e segno …. segno della novità .
La novità è cogliere che sono infermo , cioè che sono fermo , statico , non avanzo , rattrappito ho difficoltà a muovermi , e la novità è comprendere che la Parola mi mette in divenire cioè mi immette nel tempo , nel tempo continuo , nel tempo eterno , nell’eterno movimento …. ecco il miracolo …. ecco il segno . Ma c’è di più , la Parola di Dio è segno e atto , che matura in noi , fratelli cristiani , è il desiderio di crescere , dunque di realizzarsi e realizzare , è volontà divina atta, capace di realizzare l’uomo ,dunque renderlo gioioso , è il gratuito trasmettere gioia perché gratuitamente l’uomo ha ricevuto e ricevuto da Dio : “ …. gratuitamente avete ricevuto … “ leggiamo nel Vangelo di Matteo ( 10,8 ) parola del Signore . Dio gioisce nel realizzare l’uomo , ma constata anche che l’uomo realizzato è convinto di essersi realizzato da solo attraverso le sue sole capacità ….. è quell’affermare “ mi sono fatto da solo “ che l’uomo impropriamente imputa a se stesso perché l’uomo che è terra ( uomo deriva da humus ) non è capace di dare a Dio quello che Dio merita , malgrado sia auspicato da Gesù : “ rendete …. a Dio quello che è di Dio … “ ( Mt. 22,21 ) e il verbo usato è rendere , cioè ridare , restituire il ricevuto . “ …. Non siamo stati noi ad amare Dio , ma è lui che ha amato noi … “ scrive nella sua prima lettera l’apostolo Giovanni ( 4,9 ) . Se l’uomo riuscisse solamente a restituire ciò che ha ricevuto , creerebbe , mentre in realtà non riesce neppure a mantenere ciò che gli è stato prestato . Infermo perchè ammalato di protagonismo l’uomo cerca disperatamente ciò che gli riempie la pancia e ciò in senso materiale …. le mode , e in senso spirituale l’evento eccezionale , l’eccezionalità, il miracolo e il segno acclamato e conclamato …. ciò che fa notizia … che attira , coinvolge e fa convergere le masse , la folla , le folle cioè coloro che cercano la compensazione o più compensazioni ed in esse si realizzano . L’uomo perché terra e non spirito si rifugia nella materialità in ciò che appaga la sua sete di sensi … si rifugia in una limitata ed effimera conoscenza e verità che soddisfa immediatamente la sua sete superficiale di sapere . L’uomo perchè terra accantona volontariamente la sua parte spirituale giudicata non sensibile dimenticando che lo spirito è brezza : “ …. ci fu un sussurro di una brezza leggera …. “ si legge nel Libro dei Re ( 19 , 12 ) cioè aria ma anche fiato dunque parola , cioè che è emesso , cioè ciò che è reale . Il segno principale che Gesù lascia è la Parola , alito divino , se stesso , dunque segno , evento ,avvenimento , novità e soprattutto realtà . E’ la Parola che crea , nei sei giorni della creazione . E’ la parola che crea perché è parola creatrice cioè capace di far essere dal nulla e solo Dio possiede questa capacità e nessun altro . La folla se cerca l’evento e non si accorge che la Parola stessa è l’evento è perché ignorante delle scritture dunque di Cristo come scrive San Girolamo …. cioè è come annota Gesù , un gregge senza pastore …. a nulla valgono i segni che Gesù compiva . Lapidario concludo prendendo a prestito come sentenza la frase tratta dalla parabola di Lazzaro e del ricco Epulone che possiamo leggere nel vangelo secondo Luca ( 16,19-31 )il contesto è quando il ricco Epulone invoca Abramo di inviare Lazzaro “ dai morti “ ( scrive Luca ) ad ammonire la vita dissoluta dei suoi fratelli , Abramo rispose : “ … se non ascoltano Mosè e i profeti , neanche se uno resuscitasse dai morti saranno persuasi … “
Concludendo ? “ ……. lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva … “ .