.... fissi in Dio ...

17.04.2022 07:52 “ ... Fratelli , non sapete che un po’ di lievito fa fermentare la pasta ? ... “ è ciò cher scrisse S.Paolo ai Corinti, lo abbiamo sentito proclamare poc’anzi nella seconda lettura di questa Domenica di Pasqua . Paolo trae l’immagine del lievito che fa fermentare la pasta dalle parabole di Gesù , trascritte dagli evangelisti Matteo e Luca nei loro Vangeli . Ciò che fa fermentare l’impasto , ciò che lo fa aumentare di volume , che lo rende più voluminoso , ciò che ne cambia l’aspetto , ciò che lo trasforma in altro, lo fa essere altro , è il lievito e , S.Paolo ( si è letto ) quantifica il poco sul molto : “ ... un po’ di leivito ... “ . Benedetto XVI nel suo libro Gesù di Nazaret a proposito del lievito scrive : “ ... E’ come il lievito, una quantità minima rispetto alla massa dell’impasto ma determinante per il risultato definitivo ... “ . Tutto è piccolo nel regno di Dio poco lievito nell’ impasto che è , il popolo , che secondo l’Antico Testamento è il piccolo resto ,una quantità minima in attesa dell’incontro con ciò che è ancora più piccolo ma che è determinante , agli occhi di Dio e nel regno di Dio , ciò che è piccolo , minimo in fondo è ciò che è grande . Fratelli noi siamo l’impasto , acqua e farina ben amalgamati , una massa , la massa , il popolo , un’unità che ha un solo futuro , un solo scopo , l’essere trasformata , radicalmente cambiata , da impasto , da massa a fragrante pane , ciò che nutre , ciò che si accompagna al cibo , ciò che si ingerisce ,ciò che placa i crampi della fame , ciò che raccoglie il condimento sul fondo del piatto . L’impasto è in potenza pane , e l’impasto diviene pane solamente con l’aggiunta , in esso , del lievito . E’ dunque il lievito che fa fermentare l’impasto lo fa essere ciò che deve essere : pane . L’impasto lasciato tale non serve a nulla ; senza lievito , senza il processo di fermentazione ,di lievitazione il solo impasto non è utile all’alimentazione , non è utile a niente . Perché Gesù presenta a noi , suoi discepoli , la parabola del lievito ? Gesù accosta , paragona il lievito al regno ; è il lievito che fa fermentare l’impasto ,dunque è l’avvento del regno che realizza in pieno lo sperato , ciò che si spera . Il lievito è mezzo affinchè lo sperato divenga realtà , il reale e il mezzo è lui : il Cristo . Attraverso il regno , l’attualizzazione del regno, l’uomo diviene o meglio può divenire ciò che deve essere , l’uomo realizza se stesso , diviene se stesso assumendo la propria identità , che non è l’essere solamente impasto, ma pane , fragrante pane . Per essere dunque si deve passare attraverso Cristo . Fratelli cristiani , torniamo per un attimo nel giardino , in Eden , quando la polvere del suolo divenuta impasto per essere plasmata dalle mani di Dio prese forma e divenne un essere vivente per il soffio nelle narici dell’alito di vita in quel modello di terra, in quell’impasto di terra , sino ad allora inanimato . Il lievito , l’alito della vita , il regno , è Dio stesso , il Cristo che trasforma , realizza , rende vivi , viventi : “ ... allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente ... “ si legge nel libro della Genesi (2,7 ) . Dunque il regno di Dio è Dio stesso ,è la discesa di Dio nel nostro mondo , nel nostro regno , per fare del regno degli uomini , il regno di Dio , il suo regno , tramite un processo di fermentazione ,di trasformazione che porta l’impasto a divenire pane , dunque da ciò che non è commestibile a ciò che è commestibile e che dà sostanza , fa crescere , maturare , permette il divenire : è il trasmettersi dell’umanità . A proposito del lievito vi trascrivo, fratelli cristiani , un’acuta osservazione di Benedetto XVI ancora tratta dal suo libro Gesù di Nazaret , scrisse il santo Padre che “ ... la povertà di questo regno nella storia : “ ... è come lievito, una quantità minima rispetto alla massa dell’impasto ... “ . Il lievito è dunque poca cosa ,numericamente è minima parte senza la quale la massa , non diviene ciò per cui la farina è stata impastata ; ciò che è minimo è un bimbo indifeso , Davide che brandendo una fionda in nome di Dio abbatte il gigante Golia , è un bimbo della stirpe di Davide che nacque nella più piccola città del regno degli uomini , la più grande nel regno dei cieli : Betlemme . “ ... E tu, Betlemme di Efrata così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda,da te mi uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall'antichità,dai giorni più remoti ... “ (Mi. 5,1 ) . L’azione del lievito è scontata , è data per scontata e ancora Benedetto XVI scrive nella sua opera citando l’evangelista Giovanni ( 1,30s ) : “ ... Egli ( Gesù ) , che è in mezzo a noi è il regno di Dio , solo che noi non lo conosciamo ... “ . Il lievito per rendere possibile la fermentazione , deve essere posto nel mezzo dell’impasto come si legge nella parabola di Gesù raccontata dall’evangelista Matteo ( 13,33 ) : “ ... Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata ...” . La presenza di Dio , di Gesù in questo mondo , nel nostro mondo permette di far fermentare , crescere l’impasto, di trasmormarlo in pane , in alimento . La scelta di Dio di divenire parte dell’umanità che abita questo mondo di amalgamarsi con il suo popolo , di essere sua parte , di porsi nel seno del suo popolo per essere con esso popolo ,mira a far crescere , a ricostruire questo mondo , non a distruggerlo . Il regno sostituisce l’ordine che questa nostra umanità malata ha imposto a questo mondo , un ordine fatto di prescrizioni , leggi , decreti e divieti che sfociano nella guerra , che giustificano la distruzione di questo mondo , facendo crescere il desiderio di belligeranza nell’uomo , dunque uomo contro : contro l’uomo , contro l’ambiente, trasformando il giardino che avremmo dovuto amministrare in un campo di battaglia informe e incolore , sono le immagini che abbiamo ogni giorno sotto gli occhi da anni che documentano non solo l’ultimo assurdo conflitto che l’uomo ha scatenato , ma tutti i conflitti che hanno reso questo mondo un campo di battaglia informe e incolore . Non solo la cieca obbedienza ma anche il solo confidare dell’uomo nell’uomo sfocia nella distruzione : “ ... maledetto l’uomo che confida nell’uomo ... “ perché “ ... pone nella carne il suo sostegno e dal Signore si allontana il suo cuore .... viene il bene non lo vede ... dimorerà in luoghi aridi nel deserto,in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere” si legge nel libro del profeta Geremia (17,5-6 ) . Diversamente è l’uomo “.... che confida nel Signore e il Signore è sua fiducia . Egli è come un albero piantato lungo l'acqua,verso la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo,le sue foglie rimangono verdi; nell'anno della siccità non intristisce,non smette di produrre i suoi frutti ...” si legge ancora nel libro del profeta Geremia (17,8 ) . Ciò che fa crescere , che vivifica i colori ,che quieta è dunque il Signore è la fiducia , la fede nel Signore , che è il nostro credo . E cosa crediamo e professiamo fratelli cristiani ? La risposta la troviano nella prima lettera che Paolo inviò alla comunità cristiana che era in Corinto (15,3-8) : “ ... Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici. In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli ... “ e Pietro nella sua prima lettera ( 1,21 ) afferma : “ ... ... E voi per opera sua credete in Dio , che l’ha resuscitato dai morti e gli ha dato gloria e così la vostra fede e la vostra speranza sono fisse in Dio ... “ .