FRATELLI CRISTIANI, NON CI SONO PIU' SEGRETI- Omelia per la XVI domenica del T.O. anno A

21.07.2014 14:05

“Aprirò la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo”. Questa frase tratta dal salmo 78 citata da Gesù ci dice che egli è venuto a svelare, perché è sempre stato così non ci sono segreti nel Regno di Dio, tutto è alla portata di tutti perché tutto è semplicità, tutto è raccolto dai sensi perché tutto è trasparente, cristallino. L’uomo ha segreti, usa segreti, nasconde, ricordate fratelli cristiani nell’Eden, quando i progenitori dopo avere mangiato dall’albero sentono il dovere, la necessità di nascondersi e coprirsi. Hanno finalmente qualcosa da nascondere, hanno finalmente qualcosa di non comune con Dio, perché quella semplicità di vita, quella trasparenza li aveva stancati, sono cresciuti ora, da bambini, da quella sana ingenuità, immediatezza, sincerità, freschezza sono diventati uomini, adulti, sono realizzati, si sono realizzati non usando la loro libertà cioè di amministrare la creazione, ma abusando della loro libertà, violentando la creazione, subito infatti provano, fanno esperienza di un sentimento di uno stato d’animo che non avevano mai provato prima: la vergogna ma non per ciò che hanno fatto ma per se stessi. La vergogna poi, sfocia nel non riconoscersi più, di dubitare di se stessi, di non accettarsi, ecco quindi che si accusano a vicenda, cioè non c’è più, è rotto tra di loro il Rapporto con la R maiuscola cioè l’unità d’intenti e di volere. Da loro, dai nostri progenitori, sono nati dei figli fra di loro fratelli, che si uccideranno per invidia, per rancore, ecco ciò che fa scaturire il nascondimento, il segreto, il tenere nascosto. Fratelli cristiani nella nostra fede non ci sono segreti e quando vi parlano di segreti quella non è chiesa, siamo figli della luce e non delle tenebre ci ammonisce Giovanni. Le tenebre, nascondono, l’ombra nasconde; le tenebre, l’ombra sono assenza di luce, il cristianesimo è luce è la lampada da porre in alto; Cristo nella notte di Pasqua è proclamato luce del mondo:” Cristo la luce del mondo”, “Rendiamo grazie a Dio” risponde l’assemblea. La liturgia nella notte di Pasqua è tutta incentrata sulla luce che è ciò che rende chiaro trasparente, vivo, che delinea, dà forma, fa conoscere, comprendere, che dà piacere. La luce poi fa crescere, poi maturare è dunque vita, non c’è assenza di luce, non ci sono segreti. Anche nell’arte, pensate all’importanza della luce nella pittura, Caravaggio ne ha fatto la sua linea guida e in ciò che ha rappresentato non c’erano segreti, tutto era trasparente, tanto da procurargli non pochi problemi con l’autorità civile e religiosa. Il volere svelare i segreti è un desiderio insano, perché non esistono segreti, non è morale svelare ciò che non è svelabile. La natura, la scienza non hanno segreti, ma sono sempre in evoluzione. Questo ci insegna che il segreto è statico è il fermarsi. Cosa che non è la vita che è dinamica sempre in movimento. L’evoluzione è continuo cambiamento, svelamento, dunque conversione. Così si cresce, così è cresciuto l’uomo, ciò che non conosciamo non è il segreto ma il non conosciuto, che sarà conosciuto perché così va il mondo! Evolve, è evoluzione, è dinamica, cambia, si converte, cresce, matura, svela e si svela. A noi fratelli cristiani è chiesto il solo atteggiamento di disponibilità, quindi di apertura, che è il contrario dell’atteggiamento del nascondersi, è manifestarsi, essere dunque ciò che si è e non ciò che si vuole apparire, e anche qui fratelli cristiani se siamo, esistiamo, se siamo altro, non siamo, dunque non esistiamo, cioè siamo morti. Il cristiano che è ciò che è, ciò che deve essere, esiste, se è diverso da ciò che deve essere cessa di esistere, non è più, è ombra, non è più visibile, udibile, palpabile, è nascosto, segreto. Il segreto è ciò che mi porto dentro, che non condivido, dunque mi rode come un tarlo. Se non condivido muoio, perché non do vita, chiaro, cristallino e trasparente è l’episodio di Atti 5,12 in cui è coinvolto Pietro e i coniugi Anania e Saffira. Il tarlo riduce la polpa in segatura, segretamente, fa perdere al legno la consistenza, quindi la forma, non sono più ciò che ero ma altro, segatura, inconsistenza. La chiesa fratelli cristiani non ha segreti, tutto è svelato nell’Antico e nel Nuovo Testamento che a vicenda si svelano. Lì è contenuto tutto ciò che devo conoscere non per essere cristiano ma uomo. Lì sono contenute le parabole, quel linguaggio semplice, comprensibile che mi dice che sono Dio, che sono divino, e ciò non è un segreto ma realtà. Fratelli cristiani la nostra realtà personale e soggettiva è contenuta fedelmente nelle Scritture, li ci sono le risposte, tutte le risposte alle nostre domande nella nostra esistenza. Pietro nella sua lettera ci invita: “ Umiliatevi sotto la potente mano di Dio, gettando in lui ogni vostra preoccupazione” è l’invito dunque all’apertura, alla condivisione, alla trasparenza e ciò è umiltà e non altro, e l’umiltà non è altro.

donandreagiordano