"GENESI" DELLA TRASPARENZA - prima lettera al vescovo

11.07.2014 11:12

Porto a conoscenza Chiesa Controcorrente, (sulla scorta di ciò che insegna S. Paolo, Parola di Dio, “osservando l’esito del loro tenore di vita” Eb 13, 8) la lettera che ho inviato al Vescovo della diocesi di Biella che ha per oggetto la mia non adesione alle giornate del clero biellese che si tengono ogni anno a Spotorno. Nella lettera che segue espongo le mie ragioni sul perché non ho voluto partecipare. Alle giornate avevo partecipato nell’ottobre del 2012, l’anno della mia ordinazione sacerdotale, e ricordo che a definire esageratamente lussuosa la cornice di quelle giornate fu proprio il relatore di allora, un prete della zona di Milano che portava la sua esperienza di prete di periferia. Anche il personale dell’albergo ricordo che si lasciava andare a battute dalle quali traspariva una certa perplessità che dei preti facessero uso di una sistemazione così lussuosa e di una mensa smodata. Avevo dunque inviato il mio disappunto al mio Vescovo, il quale non si è degnato di commentare la mia lettera, che ho condiviso, per conoscenza come indica la Sacra Scrittura: “ ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni” (Mt 18, 16- Dt 19,15), con due famiglie, Chiara e Alberto e Laura e Claudio e con un sacerdote che è Papa Francesco, lui, il papa, di periferie ne ha fatto motivo di vita non di chiacchera. Informo che le giornate del clero non sono molto partecipate, si svolgono in due turni nel mese di ottobre di ogni anno e sono aperte anche ai diaconi permanenti, per la foto di gruppo che viene poi pubblicata nel giornale diocesano, seguita o preceduta da una trionfale relazione delle giornate.

 

 

Biella, 28 settembre 2013 – S. Venceslao martire

 

Eccellenza Reverendissima ,

ho ricevuto in data 6 settembre c.a. l’invito a partecipare alla tre giorni residenziale del clero, che si terrà il prossimo mese di ottobre a Spotorno . 

In questi giorni , su una rivista cattolica, ho letto un twet del santo Padre Francesco del 17 agosto che riporto testualmente : “ Non possiamo dormire tranquilli mentre bambini muoiono di fame e anziani non hanno assistenza medica “ .

Ora , avendo l’anno scorso partecipato alla tre giorni del clero , ho deciso , per questo anno di declinare l’invito , perché provo un senso di profondo disagio risiedere in un albergo a quattro stelle in cui il lusso delle abitazioni e l’abbondanza smodata della mensa offendono la dignità di chi si trova a vivere il disagio, ed espongono la Chiesa tutta a giudizi negativi da parte del santo popolo di Dio ;  a ciò si aggiungano le parole e l’esempio che ogni giorno il santo Padre invia all’umanità intera che devono essere per tutti stimolo di una profonda e ponderata riflessione sulla necessità di acquisire un più sobrio stile di vita da tenere in pubblico e nel privato . Il Papa ci chiama alla conversione , ci invita ad andare controcorrente , parola questa che spesso ripete : controcorrente ciò scegliere di proposito la via più faticosa , quella che ci costa di più per pericolo e fatica .

La invito , e sottolineo con forza la invito , a ripensare il luogo per la tre giorni del clero e mi permetta di suggerirle il santo Monte di Oropa in compagnia della Vergine Bruna , di questi tempi centro delle sue attenzioni , nell’austerità del luogo e nella frugalità della mensa .

Ho deciso inoltre di indirizzare la mia corrispondenza con lei a due coppie di sposi e ad un sacerdote,tutti di provata riservatezza , con cui da oggi mi piace confidarmi , secondo quanto consiglia la Parola di Dio nostra guida . ( Dt. 19,15 ) e ( Mt. 18,16 )

Questa iniziativa si è resa necessaria dopo che i suoi stretti collaboratori , a sua insaputa ,riferiscono che soffro di depressione , i sintomi sarebbero questo mio modo diretto di rivolgermi a lei ; ora, il rendere partecipi a questa mia iniziativa, persone super partes mi aiuta a capire se veramente sono sofferente .

A lei e per lei il massimo rispetto, ma altrettanto massima sincerità .

 

In Cristo

 

 

 

 

 

                                                                                                                                     don Andrea Giordano