GERARCHIA TRASFIGURATA
Pensavo a ciò che ho letto ieri , a proposito di mons. Corti , nominato cardinale da papa Francesco , e cioè come sia stato definito un uomo che alla carriera ha sempre preferito lo stare in mezzo alla gente. E’ bella questa immagine di Vescovo che sta in mezzo alla gente , alla sua gente , del pastore che sta in mezzo al suo gregge , e incarna quell’idea di gerarchia che nel cristianesimo c’è , esiste , perché il cristianesimo ….. è carne dell’uomo ….. nella carne dell’uomo …. dunque non può fare a meno della gerarchia , di un sistema sì gerarchizzato ….. ma, perché cristiano , trasfigurato , cioè oltre a quello che si intende normalmente e istituzionalmente per gerarchia. Non ne cambio il significato ,il principio della subordinazione non viene messo in questione , né le o l’ autorità a cui si deve essere subordinati , l’autorità è sempre nelle mani del superiore e la scala sale sempre dal basso , dall’inferiore giunge al superiore , e mentre sale la scala si restringe sempre di più assumendo la tipica figura piramidale che ben rappresenta la scala gerarchica …… tutto è come deve essere per la pace dei benpensanti …. ma il cristianesimo trasfigura la gerarchia , la sistematizzazione gerarchica , la vive secondo il suo metro , la sua visione di vita , della realtà , proponendo un’altra realtà , non opposta ma compensativa , compenetrativa , ovvero pone la base al vertice e il vertice alla base , sfidando le leggi di gravità …… Il prof. Odifreddi riderebbe , e avrebbe anche ragione … ve lo immaginate una piramide costruita con la punta , il vertice , piantato a terra e la base per aria ….. come si reggerebbe ? L’equilibrio ? La statica ? ….. questa l’ipotesi , ma la tesi ? La tesi è la visione cristiana , quel guardare con gli occhi di Dio , quel ragionare come ragiona Dio : “ Lungi da me Satana ! Perché tu non pensi secondo Dio ,ma secondo gli uomini “ dice Gesù a Pietro ( Mc. 8,33 ) .Ricordiamo cari amici di Chiesa Controcorrente che un cristiano crede , fonda la sua fede , la sua vita sull’ affermazione che : “ nulla è impossibile a Dio “ ( Lc. 1,37 ) ….. è il nostro credo ! Tanto che il Signore aggiunge : “ Se aveste una fede piccola come un granello di senape, voi potreste dire a questa pianta di gelso: Togliti via da questo terreno e vai a piantarti nel mare! Ebbene, se aveste fede, quell'albero farebbe come avete detto voi “ ( Lc. 17,6 ) e ancora : “ Se aveste almeno una fede piccola come un granello di senape, potreste dire a questo monte: 'Spostati da qui a là' e il monte si sposterà. Niente sarà impossibile per voi “ . ( Mt.17,20 ) . Con questi presupposti si fonda la visione gerarchica cristiana , c’è chi sta sopra , il superiore ( per i ben pensanti ) che è il popolo , la base , poi , piano , piano si assottiglia verso il vertice , nella tipica costruzione piramidale , dopo il popolo i presbiteri a servizio del popolo , quindi i vescovi a servizio dei presbiteri , quindi il santo Padre a servizio dei vescovi , tutti a servizio del popolo e tutti a servizio dell’uno per l’altro per sostenere quel precario equilibrio affidato alla sola punta ….. e poi pensiamo che Dio si è fatto così piccolo da essere presente in tutti per servire tutti e tutto … e qui sta la sua grandezza … nella sua piccolezza . Ma si constata che spesso manca la visione cristiana della gerarchia , manca la volontà di cogliere la trasfigurazione della realtà , la volontà di andare oltre il limite che noi stessi poniamo , perché Dio non lo pone il limite , le parole tratte dai brani di vangelo citati vanno in questa direzione , nell’oltre , che è il possibile . Cito , quanto pronunciò Benedetto XVI , nell’omelia della messa solenne d’inaugurazione del suo pontificato : “ Il mio vero programma di governo è quello di non fare la mia volontà , di non perseguire le mie idee , ma di mettermi in ascolto , con tutta quanta la Chiesa , della parola e della volontà del Signore e lasciarmi guidare da Lui …….. Non siamo il prodotto casuale e senza senso dell’evoluzione . Ciascuno di noi è il frutto di un pensiero di Dio . Ciascuno di noi è voluto , ciascuno è amato , ciascuno è necessario . “ Almeno come , preti dobbiamo pensare che quella piramide resti in equilibrio benchè rovesciata , perché è quello che predichiamo , è quello per cui vestiamo l’abito che abbiamo scelto di portare , è quello che testimoniamo , il popolo non vuole il nostro servizio , preferisce servirci , ma pretende che crediamo a quella visione , ne va della nostra credibilità , della credibilità della Chiesa e del suo credo , ci chiede , il popolo , di essere quello che diciamo di essere e che abbiamo voluto essere , non dei sognatori , ma coloro che saliti al Tabor scendono trasfigurati e per questo invitano a salire al Tabor , per far vivere e rivivere , quell’esperienza sapienziale che Benedetto XVI si propose di vivere e far vivere nel programma del suo pontificato : “ C’era anzitutto quello che volevo fare : mettere al centro il tema di Dio e la fede e in primo piano la Sacra Scrittura “ .