GUAI A VOI.....
Ho assistito e ascoltato, in un dibattito televisivo , l’intervista al Sindaco ( e lo scrivo con la maiuscola ) di Licata , un paese dell’agrigentino nella regione Sicilia , balzato all’onore cronache perché ha reso esecutive delle ordinanze di abbattimento di una serie di case abusive . Queste legittime disposizioni lo hanno isolato in seno alla sua comunità , da maggio , dal periodo in cui sono iniziate le demolizioni , vive sotto scorta a seguito di una serie di minacce e di un attentato . Lo sconcerto maggiore è che tutto il paese concorde , ritiene che i provvedimenti adottati siano illeciti . La licealità degli interventi è dato dalla inosservanza della Legge e non dal sentimento popolare . Ma la cosa sconcertante è che il sindaco dichiari, nell’ intervista , di essere stato avvicinato da gente che “ conta “ nella comunità licatese , e da questa consigliato a dimettersi , piuttosto che dare atto alle ordinanze , lasciando che altri se ne assumessero la responsabilità , riferendosi ad un commissario prefettizio considerando questo non parte della comunità. Presente al dibattito il mattatore Philippe Daverio , eclettico uomo di ingenio ,di cultura e di gusto aristocratico , che si stupiva della mancanza nella società licatese di una “ elitè “ critica , cioè quella cerchia di persone colte , autorevoli facenti parti di un certo gruppo sociale e dotate di autorevolezza . Proprio quelle persone , nell’autorevolezza del loro essere colte , consigliavano all’istituzione integerrima un’ escamotage che avrebbe salvato capre e cavoli …… che tradotto volgarmente… l’infame non poteva essere dei loro . Sono solidale con il sindaco di Licata che paga sulla sua pelle e su quella della sua famiglia il coraggio delle verità , uomini di quella razza ce ne sono ancora … sono pochi … ma esistono …. esistono ancora coloro che non hanno paura di compiere il loro dovere , che non rispondono solo all’osservanza della Legge , ma che rispondono soprattutto alla loro coscienza e alla coerenza del loro credo . L’elitè spesso , anzi spessissimo purtroppo è serva di un potere consolidato , frutto dell’abitudine del ….“ si è sempre fatto così “ e non della tradizione che ha origine dai buoni propositi trasmessi da generazioni da quella millenaria e sapienziale saggezza . L’abitudine , le scorciatoie sono frutto delle fretta e nelle fretta spesso si annida la non osservanza delle regole più elementari , il gusto per la sfida e il rischio …. spesso , anzi spessissimo il malaffare . La strada , purtroppo e spesso , per coloro che abbracciano la tradizione e la coerenza al proprio credo , è la vita sotto scorta , la calunnia e a volte anche la denuncia e la diffida di un potere che è indubbiamente più forte , dunque con il suo peso schiaccia , tende a schiacciare , a prevaricare , ad annullare chi , legittimamente , gli si oppone è il potere dell’elitè , della gente che conta e che vuole contare . Poco si può fare e vana è la reazione , tutto volge a sfavore del Sindaco …. la sua comunità l’ha messo al bando ,isolato , per lui sia “ anatema “ ma , proprio questo atteggiamento è il segnale di riscossa e di vittoria , è proprio nell’ apparente debolezza e impotenza che si dimostra la sua forza che è , in questo caso , il perseguire la strada della legalità , della coerenza al suo credo e ai suoi principi dettati da una retta coscienza . A perdere è la maggioranza ( chi sta e sale sul carro del vincitore ) come sempre e da sempre . Solo la Sacra Scrittura ha il coraggio di indicare nel piccolo resto e non le grandi masse o nel plebiscitario consenso , la vittoria , la forza …. S. Paolo nella seconda lettera ai Corinti afferma che : “ …. quando sono debole , allora sono forte “ ( 2 Cor. 12,10 ) e Gesù nelle beatitudini : “ … guai a voi quando tutti gli uomini diranno bene di voi ….. “ ( Lc.6,26 ) …. e ancora …. Dio promise ad Abramo che non avrebbe distrutto Sodoma se vi avesse trovato ( su tutta la città ) dieci giusti ( Gen. 18 ,32 ) “ … non la distruggerò per riguardo a quei dieci “ . Dio ci vuole resistenti e reattivi !