I GURU DELLA POVERTA'
Qualche giorno fa , cari amici di Chiesa Controcorrente , commentando un articolo del giornale diocesano sull’intenzione di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della povertà da parte di monsignore nella centrale via Italia , vi avevo preannunciato che monsignore si sarebbe fatto accompagnare dal direttore della Caritas e dal parroco del Duomo e infatti questa mattina aprendo il giornale laico “Eco di Biella “ ecco la fotografia che ritrae insieme , i tre faraoni , come li definirebbe il Papa , cioè quei preti e vescovi attaccati al denaro , tutti e tre a caccia di denaro si sono trovati all’unisono per chiedere denaro . Ancora una volta, profeta disprezzato in patria ma profeta , il Papa ha usato la parola faraone e aveva usato , citato il titolo della canzone di Mina ( Parole , Parole ) che fu il titolo di un mio articolo di qualche mese fa ; ora questa profezia del trio Lescano che si reca ,non a cantare Parole di Mina ma a sentirsi rivolgere le parole di quella canzone conosciuta anche dal Santo Padre : “ Caramelle non ne voglio più , le rose e violini questa sera raccontali a un’altra violini e rose li posso sentire quando la cosa mi va , semi va, quando è il momento e dopo si vedrà “. Popolo biellese , non offrire denaro , offrigli preghiera , quell’ Opera cara a Dio perché di Dio e che loro non sanno più che cosa sia e che hanno sostituito con il denaro ,Signore riporta all’ovile questi tuoi pastori che sono fuggiti abbandonando il tuo gregge per servire chi offriva di più . Monsignore, il Faraone, ha inviato in questi giorni al suo clero, ma non a me , una bozza contenete le disposizioni per l’incoronazione delle Madonna di Oropa che si terrà tra cinque anni e poi leggiamo sul giornale che la sua presenza sabato mattina era ( in mezz’ora ) per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla povertà e dividere il suo pane con i poveri ,ma quale pane ? Monsignore ama l’oro , l’argento le pietre preziose e chi gliele regala , attenzione re Mida che tutto ciò che tocchi è vero che diviene oro ma così si muore di fame , soli , si muore di fame con i forzieri pieni . Monsignore ,investa meglio il suo tempo , non certamente per mettere in piedi una macchina organizzativa dispendiosa, avida di tempo e denaro ,che si dice , già 100 anni fa, all’ultima incoronazione, mise sul lastrico il Santuario , lo obbligò a chiedere il pane , questo è il pane che il faraone offre oggi alla popolazione biellese e la situazione economica del Santuario è lì a confermare quanto i giornali tempo fa riportavano . Chi affama il gregge ,contraendo inutili debiti , non è buon pastore , viceversa è buon pastore se i debiti li contrae per non far mancare il cibo al suo gregge e allora lì , in quel caso ma non nell’altro, interviene la Provvidenza , le madie del Cottolengo non finivano mai di dare farina , non certo quelle dei palazzi dove i ben pasciuti monsignori gozzovigliavano tra rito e l’altro con feste e banchetti . Non bisogna sensibilizzare l’opinione pubblica per dipendere della sue tasche ma confidare nella divina Provvidenza , solo così si riempiono le madie e si sanano i debiti .
La speranza di chi ha buon senso e la salvezza delle casse del Santuario sta nell’accettazione ,tra due anni , da parte del Santo Padre ,delle dimissioni del faraone e anche dall’intelligenza amministrativa della controparte laica che siede con gli stessi poteri nel Cda di stoppare queste costose e anacronistiche assurdità che hanno solamente lo svantaggio di dilapidare i patrimoni accumulati o meglio sarebbe dire far lievitare i debiti contratti .
Se si osserva poi la fotografia che il giornale pubblica , il faraone sembra un pesce fuor d’acqua , forse si sarà anche vergognato , perché in via Italia ci passa poco ma sarebbe verità dire che non ci passa mai . Sabato è stato tirato sicuramente per i piedi dai mostri sacri della povertà , dai guru della povertà , quelli che di povertà vivono senza sapere che cos’è , perché non sanno vivere di preghiera , non gli basta , devono concretizzare le loro compensazioni , denaro e potere con ciò che questi si portano dietro . Non c’è stata affluenza , qualche truppa cammellata compiacente , un flop , ma non l’ammetteranno mai eppure tra i tre faraoni c’è chi si è permesso di affermare che 100 persone riunite in assemblea per contestare la costruzione della piazza del duomo ribattezzata piazza del faraone non rappresentavano certamente la maggioranza della popolazione biellese che nell’anno 2001 ( dati della Provincia ) ammontava a 186.960 unità ; ora mi chiedo se sabato in quella mezz’ora al cospetto dei tre faraoni è passata la metà più uno della popolazione biellese 93.480 + una persona ! Marameo .