...... ignoranza per ignoranza ....
21.09.2018 22:47
Il Vangelo di oggi , XXV domenica del Tempo Ordinario , ci svela l’atteggiamento tipico del discepolo ignorante , cioè di colui o di coloro che non comprendendo : “ … essi non capivano queste parole … “ ( abbiamo poc’anzi ascoltato nel vangelo proclamato ) . I discepoli non riuscendo a comprendere , appositamente ignorano , rifiutano di capire , dunque non fanno nulla , non vogliono sforzarsi per comprendere . Marco annota : “ … avevano timore di interrogarlo … “ . Così , in quel modo i discepoli si nascondono a se stessi e pensano di eludere il problema parlando d’altro ( stupidaggini , banalità chi di loro fosse il più grande ) , evitano ciò che è problema ( quello che di lì a poco sarà realtà , verità : la Passione del Signore culminata con la sua morte e la sua resurrezione ) . I discepoli dimostrano di non avere compreso , di non avere capito il senso del discorso che Gesù a loro ….. a loro , solo a loro aveva indirizzato . Gesù , in quel momento stava insegnando , cioè trasmetteva conoscenza , sapienza , scienza , teologia , etimologicamente la scienza di Dio . Gesù in quel momento è maestro , docente che indottrina , che trasmette la dottrina . Il contesto dunque è scolastico , accademico ma ancor più spirituale , e se in quel contesto emergono dubbi da parte dell’allievo , del discepolo , del credente è suo dovere interrompere e interrogare il maestro , chi spiega , chi insegna , chi trasmette il credo , per potere sciogliere i dubbi e comprendere , per completare il percorso della lezione , perché l’audizione sia proficua e utile anche perché la posta in gioco è la salvezza eterna . Gesù è il maestro : “ … Insegnava infatti ai suoi discepoli …. “ ci svela Marco . Il non voler comprendere , l’ignoranza scelta , voluta dai discepoli e da essi manifestata , tanto da essere annotata e tramandata dall’evangelista , è per Gesù l’incapacità di accogliere , ecco perché pone in mezzo ai discepoli un bambino e li ammonisce . Compie quel gesto , quella azione perchè in quel caso è più eloquente dell’esauriente spiegazione che i discepoli hanno dimostrato di non comprendere . Tre secoli dopo S. Girolamo scrisse che l’ignoranza delle scritture è l’ignoranza di Cristo , invitando coloro che si definiscono credenti , praticanti , discepoli , noi fratelli cristiani ad ascoltare , leggere , studiare , venerare , predicare , annunciare e diffondere la Parola di Dio , Parola prima detta e poi trascritta . Dunque non possono esserci scuse per l’ignoranza delle Scritture e se così è , se ignoranza è …. è per via della nostra negligenza , è il negare l’intelligenza , la conoscenza , la scienza , l’azione stessa della ragione . Il Signore è fin troppo chiaro , esauriente , leggiamo nel Vangelo di Luca ( 11,9-10 ) : “ … Ebbene io vi dico : Chiedete e vi sarà dato , cercate e troverete , bussate e vi sarà aperto . Perché chi chiede ottiene , chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto … “ .
Non è nascondendosi o nascondendolo che si affronta un problema , ma caparbiamente , con ostinazione lo si affronta , lo si studia per analizzarlo , quindi comprenderlo in ogni suo dettaglio , per poterne sciogliere i nodi , i dubbi dunque risolverlo . Caparbiamente , con ostinazione , tenacemente come la parabola della vedova molesta che Luca riporta nel suo Vangelo ( 18,1-7 ) . Di lei il giudice disonesto sentenziò : “ … poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia ..... “ . La vedova ottenne perché insistette , non si fermò , non indietreggiò di fronte alle difficoltà , era intelligente , capace di affrontare di petto , in prima persona il problema , non lo ignorò , non si nascose per paura dell’autorità , chiese , insistette e ottenne . L’apostolo Giacomo nella sua lettera , che abbiamo poc’anzi ascoltato , accusa discepoli , di non essere capaci a chiedere . Di essi indica la debolezza e l’incostanza dunque così li giudica : “ … Non avete perché non chiedete : chiedete e non ottenete perché chiedete male … “ . Chiedere male significa non ottenere il richiesto , significa ottenere il diniego a ciò che è stato richiesto . I discepoli non vogliono riconoscere la loro incapacità , la loro ignoranza , non provano nemmeno a sforzarsi di capire , tacciono la loro ignoranza per ignoranza divenendo ancora più ignoranti , ignoranti seriali , e a dimostrazione di ciò eludono il problema volgendo l’attenzione a frivolezze . Gesù riporta l’attenzione sull’essenziale : l’accoglienza , è questo che il bambino rappresenta . Accogliere è anche comprendere , fidarsi della novità . Se si è disposti ad accogliere ci si dispone alla novità . Novità e comprensione non sono certo sinonimo di ignoranza anzi ne sono l’esatto contrario . Gesù attraverso l’accoglienza del bambino , volle spiegare con una figura reale ai discepoli che dovevano essere pronti alla sua Passione e alla sua Resurrezione . Come dovevano accogliere quel piccolo , quella realtà , quella verità , così , allo stesso modo dovevano accogliere la sua Passione , la sua Risurrezione realtà e verità … figura . I discepoli non avrebbero potuto non accogliere quel bambino perché era reale , esisteva , era una figura ,era colto dai sensi , dunque avrebbero dovuto accogliere anche un’altra realtà , un’altra verità prossima a venire , realtà inesorabile , spietata , inflessibile , inevitabile . La prova di ciò che sarebbe di lì a poco accaduto stava …. era nella presenza reale di quel bambino , quel piccolo dimostrava ciò che sarebbe successo era il segno del tempo che sarebbe venuto . Innegabile quel bimbo come innegabile la Passione e la Resurrezione del Cristo . Nulla , né l’ignoranza , né le frivolezze avrebbero potuto cambiare o eludere ciò che era annunciato , ciò che era da sempre scritto , perché questa è la Parola di Dio …. il da e per sempre scritto , dunque la verità …. reale verità . Mai si prescinde dalla verità , mai la si tralascia , perché come insegna Gesù ( Mt.5 , 14-15 ) : “ …. non può restare nascosta una città collocata sopra un monte , né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio …. “ .