IL CARRIERISTA: UN PERFETTO ATEO DEVOTO

23.06.2016 08:50

Tocchiamo oggi il tema del carrierismo ecclesiastico . Mons. Ariel Levi di Gualdo , teologo gesuita nominato Vescovo da papa Francesco , scrive a proposito del carrierismo ecclesiastico nel suo libro , E Satana si fece trino : “ Chi vive la verità non fa carriera nella Chiesa di questi tempi , ma è destinato a una grande carriera nel regno dei cieli . Per vivere la verità bisogna essere intelligenti , coraggiosi e moralmente vigorosi , soprattutto ricolmi del Cristo nel cuore e nell’anima . Per fare carriera nella Chiesa del terzo millennio pare a volte essenziale essere privi d’intelligenza e ricchi di furbizia , bugiardi e moralmente scadenti perché bisogna saper tradire …. . Tutto questo rende il carrierista un perfetto ateo devoto al potere clericale . ……. Quando i valori spirituali e morali degradano , gli uomini di Chiesa si fanno figli di questo mondo mirando a potere e privilegi . …. Nella Chiesa di oggi una delle azioni più praticate pare essere la fuga e la mancata assunzione di responsabilità che equivale a dire : la verità fa paura e per questo si cerca di eluderla .” L’inizio di questo capitolo è musica per le mie orecchie , il linguaggio è schietto , poco diplomatico è il linguaggio , lo abbiamo già detto ieri , di questo sito che malgrado sia accusato di non obbedire a , come li definisce mons. Ariel Levi di Gualdo : “ segretari che aspirano a un meritato scatto di carriera per i servigi prestati ; piccoli eserciti di adulanti collaboratori laici talvolta più clericali di certi preti ; zelanti suore o pie donne che servono il vescovo principe come dame domestiche . “ I vescovi principe poi, accusa il teologo gesuita : “ seguitano di fatto ad essere dei feudatari chiusi dentro i propri castelli …. “ . Quante volte ho descritto in questo modo il mio vescovo e d il suo entourage , ricevendo disprezzo per la verità urlata , quante volte ….. il mio vescovo poi è del tipo che Mons. Ariel Levi di Gualdo definisce così : “ Questo sistema di tipo principesco – feudale produce vescovi che non hanno idea di quanto costi un Kg. di pane o un litro di latte, che ignorano quali forniture fisse deve pagare ogni due mesi una famiglia media ; che non hanno idea di quanto sia difficile sostenere una famiglia composta da padre , madre e figlio col solo stipendio di un operaio o di un impiegato di basso livello in una delle nostre grandi e costose metropoli . Ecco perché i fedeli sorridono quando questi vescovi ( e io ci aggiungo anche tanti preti ) salgono in cattedra per parlare dei problemi della famiglia , basandosi su una idea empirica di società e di famiglia che esisterà forse nel mondo dei loro sogni , non però nel mondo della realtà “ . Ecco perché il presule afferma che : “ Nella Chiesa sono sempre esistiti vescovi e sacerdoti che hanno tradito Dio , se stessi e la loro vocazione . …… Assieme all’idea del bene e del male , molti hanno perduto il senso della santità del Sacro Ordine , hanno mutato la pienezza del sacerdozio apostolico in uno status sociale che non fa sentire certi vescovi ( e io ci aggiungo anche certi preti ) dei servi al servizio del Popolo di Dio , ma autorità di potere al pari delle altre cariche dello Stato “ . L’ opera di ricerca e osservazione del teologo gesuita , lo porta ad asserire che : “ Oggi abbiamo nella Chiesa persino ecclesiastici che sono dei perfetti atei devoti al potere clericale …. Hanno mutato il Cristo in un idolo , in un feticcio storico socio – teologico . Sempre più alto il numero di quanti vogliono divenire cardinali , sempre più basso quello di quanti desiderano diventare santi e cita la lettera di San paolo Apostolo ai Glati 2,20 – Sono stato crocefisso con Cristo e non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me . La vita che vivo ora nella carne , la vivo nella fede nel Figlio di Dio che mi ha amato e ha dato se stesso per me “ . Ora Mons. Ariel Levi di Gualdo ci invita a rispondere a quei vescovi principi , a quei segretari che aspirano alla loro carriera, all’esercito di clericali adulanti collaboratori laici , alle zelanti suore o alle pie donne che servono il vescovo principe come dame domestiche attraverso questo programma : “ Per giungere alla vera libertà nell’obbedienza della fede , occorre molta ragione e molto senso critico “, inoltre , il presule gesuita, ci ammonisce, prima citando la lettera di Paolo agli Efesini 5, 25- 27 : “ (Cristo ) … ha amato la Chiesa e dato se stesso per lei , per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell’acqua accompagnato dalla parola , al fine di farsi comparire davanti alla sua Chiesa tutta gloriosa , senza macchia ,né ruga o alcunché di simile , ma santa e immacolata “ e poi concludendo : “ Questo basta a rendere il cristiano sereno nello spirito , forte nella fede , amante virile e devoto della sua Chiesa , coraggioso e molto battagliero “ . Chissà che nervosi nella mia diocesi , le top modell , il porta borse ordinato di monsignore , il suo consiglio episcopale ( il mucchio selvaggio ) , i pensionati di lusso che rubano lo stipendio ai giovani , i borghesi perbenisti …. io sono in linea ed in accordo persino nel linguaggio , con un teologo e vescovo , mentre loro sono citati nella parte sotto accusa …… il malato , l’esaurito … ha ragione e dice la verità , mentre loro sono solo bugiardi .. e moralmente scadenti … questo fa la differenza … e loro si rodono …