IL CATTOLICESIMO CALVINISTA DI PROVINCIA

10.05.2016 08:07

Faccio queste due considerazioni per trarre , per me , ma anche per voi cari amici di Chiesa Controcorrente un insegnamento pacificante . Una città come la nostra , 45.000 – 50.000 abitanti è una provincia di nome e di fatto …. di nome : i politici di qualche decennio fa si sono prodigati così tanto per potere sfoggiare la sigla BI sulle targhe delle nostre autovetture ( ricordate l’ammiraglia del sindaco , una lancia tema guidata da un autista , che sostava sotto il Palazzo municipale sfoggiando la targa BI 000001 ) . Una magra consolazione , perché l’avere elevato la città al rango di provincia non ha prodotto altro che quello , ma ai cittadini quel capriccio , quella targa è costata un mare di denaro , alla fine per potere dire o vantarci che siamo provincia , sì, di nome siamo una provincia , una provincia commissariata per debiti . Di fatto : siamo dei provinciali lo abbiamo dimostrato soprattutto sul piano culturale ….. è su quel piano che si misura il provincialismo ….. pensando arrogantemente di essere i migliori e che il nostro territorio fosse il miglior posto possibile , tranquillo, dove non sarebbe mai successo nulla di negativo , perché il biellese è persona educata e dedita solo al lavoro e al risparmio …. tutto lavoro e famiglia e quel tanto che basta di religione , soprattutto per forma ( la religione biellese ? Un cattolicesimo calvinista … sincretismo religioso ) ebbene una mattina ci siamo svegliati e dai giornali siamo stati informati che gli abusi su minori ( un problema di cui si è sempre stati convinti che interessasse altri ) era una realtà anche qui da noi ( venerdì scorso il vicario generale , tramite il giornale diocesano , ha ammesso il fenomeno e ne ha certificato un caso nel presbiterio ) e la cronaca, riportata dal giornale diocesano di qualche settimana prima , lo denunciava anche tra le pareti domestiche . Le sorprese di questo tipo sono sempre scioccanti , ma per chi è ormai sulla cinquantina ed oltre , ricorda che una mattina ci siamo svegliati leggendo sui giornali che le BR avevano scelto proprio la nostra città per nascondersi , dopo i fatti delittuosi loro ascritti e con l’aiuto e la collaborazione di cittadini biellesi ….. una calma apparente che caratterizzava ( ma caratterizza ancora ) il clima provinciale di questa città , quella calma l’abbiamo pagata cara , con l’omicidio del vice questore della città, che in quel tempo lasciò un bambino ed una sposa , poi …. fu insignito della Medaglia d’oro al Valor Civile . Quanto ho scritto , è per chi ha ritenuto , con un certo provincialismo , la mia ricerca della verità uno scandalo . La seconda considerazione è di natura storica …. mi ha molto colpito che nella morte dei fratelli Carlo e Nello Rosselli , tra gli organizzatori della logistica dell’omicidio si ritiene che ci fosse l’ombra di Francois Mitterrand, primo presidente socialista della quinta repubblica francese , che aderì alla repubblica del maresciallo Petain rimanendone legato anche quando passò alla resistenza , e le ricerche storiche lo indicano aderente ad una organizzazione di estrema destra chiamata La Cogoule che pianificò l’omicidio , dei fratelli Rosselli , su ordine di Galeazzo Ciano , questa è la conclusione dell’indagine storica condotta dallo studioso Nicola Tranfaglia . Per onore di cronaca , nessuno dei mandanti e degli esecutori materiali dell’omicidio scontarono un solo giorno di prigione ( tranne Galeazzi Ciano , che fu processato e condannato a morte non per questo fatto ) anzi , tra amnistie e altro vissero felici e contenti così come si concludono le fiabe …. Altro neo sull’epilogo di questa triste vicenda fu che le indagini svolte alla fine del conflitto mondiale furono secretate dal generale Degaulle e anni dopo il presidente Mitterrand , eletto presidente della Francia , nei suoi mandati non eliminò il veto posto da Degaulle sul caso La Cogoule . Francois Mitterrand fu senza dubbio un abile diplomatico più che politico , nessuno glielo può negare ….. ma della persona ….. ai posteri l’ardua sentenza ….. ma io ho usato questo racconto per far riflettere chi mi ha accusato di non essere stato un buon diplomatico nello scrivere e pubblicare sul sito “ Come a Boston “ ….. ma se quella di Mitterrand è stata considerata diplomazia ……… Concludo , dopo questa esperienza volta alla ricerca di una verità e del desiderio di giustizia verso chi ha subito un torto , valutando come ammette e vive apertamente la cultura dello scarto questa città di provincia ammalata di provincialismo , invidio i padri del deserto cioè quegli uomini, che dopo la pace costantiniana ( siamo nel IV ) ,abbandonarono le città per vivere in solitudine nei deserti di Egitto , Siria e Palestina divenendo monaci anacoreti ed eremiti , per cercare ed esperire , attraverso la radicalità , la via della pace …. il più famoso fra di loro fu Antonio il Grande …. così come fecero , secoli dopo , quei cavalieri crociati che dopo le mattanze in nome di un dio , cercarono Dio , attraverso la radicalità della vita cristiana , alla fonte di Elia . Questo lo scrivo per me , solo per me e lo estendo alla sensibilità di coloro che vogliono vagare in quel mondo infinito che la fede suscita e che ci fa liberi perché la verità rende liberi , solo la verità rende liberi .