IL GIARDINO
“ Ho udito la tua voce nel giardino : ho avuto paura , perché sono nudo , e mi sono nascosto ….“ . Mi sono soffermato a meditare su queste parole ( tratte dal libro della Genesi e che la liturgia propone in questa solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria ) parole che l’uomo , all’indomani della sua creazione rivolge a Dio , dopo aver mangiato del frutto , dopo avere disobbedito , rotto quell’alleanza , quel patto suggellato con Dio , dopo essersi separato da Dio . L’uomo sembra che si accorga solo dopo la sua mancanza della presenza di Dio “ …… ho udito la tua voce nel giardino …. “ come se non l’avesse mai sentita quella voce … da ciò che leggiamo sembra che la colga solo dopo l’episodio legato al frutto …. Forse era abituato a sentirla in se stesso quella voce , sentirla parte di sé ( proprio ora che la sente fuori di sé ) sentirsi parte e artefice del creato , non a caso Dio concesse all’uomo di conferire identità a ciò che compone il creato : “ … Allora il Signore plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo per vedere come li avrebbe chiamati : in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi , quello doveva essere il suo nome … “ ( Gen.2,19 ). Questa è stata la modalità con la quale l’uomo ha partecipato della divinità , essendo creato ad immagine e somiglianza di Dio , in Genesi leggiamo : “ … facciamo l’uomo a nostra immagine , a nostra somiglianza …… “ ( 1,26 ) . Quella voce è segno della normalità , del quotidiano , della consuetudine , possiamo dire del normale svolgersi della giornata , del ripetersi di gesti , suoni , immagini ….. l’accorgersi della voce è segno che qualcosa ha rotto quell’equilibrio . Poi nel prosieguo della frase l’uomo nomina il giardino , prende coscienza di ciò che ha perso . Il giardino è sinonimo di ordine è ciò che cresce non a caso , ma voluto e ordinato , mantenuto , piantato , curato secondo un gusto che per fine , ha la bellezza : “ … Poi il Signore piantò un giardino in Eden , ad oriente …. “ ( Gen. 2,8 ) . Il giardino è “ il curato “ , è luogo della bellezza, dell’armonia delle forme , dei colori , dei suoni ….. tutto verte alla pace , allo star bene , alla realizzazione . Non è l’ideale dell’uomo il giardino … il giardino è dove è posto , è la sua condizione , è la sua dignità , una dignità regale , tutto ciò che c’è in esso è per lui , è a sua portata , a sua misura , a suo uso e consumo : “ Il Signore Dio , prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden , perché lo coltivasse e lo custodisse “ ( Gen.2,15) . Dio parla con l’uomo , sta in sua compagnia , ma ora , dopo l’atto di assumere quel frutto …. lo deve chiamare , cioè comprende che l’uomo non è disponibile , non è più disponibile , si nasconde perché è nudo e prova paura : “ …. ho avuto paura , perché sono nudo , e mi sono nascosto … “ l’uomo dice a Dio , gli comunica , che non ama più , non lo ama più , ha perso , o forse nasconde solo , per Lui ( Dio ) , la disponibilità , ha paura si sente nudo … si vergogna . Di fronte alla persona che si ama , in compagnia della persona che si ama , non si ha paura , non ci si nasconde e soprattutto si è sempre disponibili . L’uomo dunque ha imparato a tradire , a fare confusione nella scala di valori che è insita in lui , spinto da altro , da ciò che sta fuori , non guarda più ciò che ha dentro , ciò che è insito in lui e che lo fa essere …. disconosce se stesso dunque disconosce ciò che è fuori di lui ….. è la storia del mondo , di come vanno le cose oggi … di come sono sempre andate , i grandi problemi che flagellano o hanno flagellato il mondo , le guerre fratricide e la distruzione dell’ambiente nascono dalla disconoscenza dell’uomo , dal rinunciare ad essere ciò che l’Essere l’aveva fatto essere …. aperto , coraggioso , disponibile , in una parole responsabile ……. cristiano . Perché cristiano ? Perché seguace del Cristo , di Cristo , che è venuto per riproporre il modello del giardino , della vita che là si viveva …. ricordate , fratelli cristiani le parole di Isaia riproposte ogni giorno della scorsa settimana …. l’immagine , la visione di una nuova realtà , complementare a quella che viviamo se lo vogliamo , se lo desideriamo , la novità non è novità è la quotidianità del giardino riproposta , il giusto approccio alla vita , ad una vita sobria , che la Scrittura propone nella figura del Battista e che Isaia sintetizza con “ ……. spezzeranno le loro spade e ne faranno degli aratri , delle loro lance ne faranno falci …… “ ( Is. 2,4 ) cioè cesserà il desiderio di sottoporre , di schiacciare , umiliare , di esercitare il potere attraverso ogni sorta di violenza fisica , verbale o psicologica …. quella violenza , quelle sofferenze che sono state riservate al Cristo , e che il Cristo ha preso su di sé perché a noi fossero risparmiate e si potesse tornare all’armonia del giardino , nostra dignità e realizzazione . La nostra dignità e la nostra realizzazione passa dunque nella consapevolezza della nostra nudità , comprendere e manifestare la propria nudità cancella la paura e il nascondimento ….. questo ci viene proposto