IL PAPA: LA FAMIGLIA NON PERFETTA, DUNQUE NON E' UN MODELLO!
Faccio eco a quanto hanno dichiarato le testate dei telegiornali nazionali commentando le parole che il santo padre ha indirizzato ai giudici, officiali, avvocati e collaboratori del tribunale apostolico della Rota romana, all’apertura dell’anno giudiziario ieri 23 gennaio 2015, ovvero che non esiste una famiglia perfetta, che era un mio slogan tempo fa, slogan che ha tanto scandalizzato qui in diocesi. Io sostenevo la non esistenza di famiglie modello né modelli di famiglia. Oggi quelle stesse persone che gridavano allo scandalo dovrebbero, per coerenza, ma non ne hanno il coraggio, accusare il papa di averli scandalizzati con questa sua affermazione, che conferma la mia analisi ( rivolgendomi a lei eccellenza reverendissima, questa mia affermazione dunque non è una delle deduzioni di cui le mi ha accusato, ma un dato di fatto denunciato persino dal sommo pontefice) . Il santo padre nel testo del discorso d’inaugurazione rivolto allo rota romana indica la fatica, la gioia, e la sofferenza del quotidiano nel realizzare i beni del matrimonio. Dunque gioia ma anche fatica e sofferenza proprio perché non c’è perfezione dunque non ci sono famiglie modello né modelli di famiglia, ma famiglia sostenuta da fede sincera ma anche colpita dalla disgregazione, con buona pace di coloro che il papa nella Evangelii Gaudium 93, considera inseriti in “una sorta di mondanità spirituale che si nasconde dietro apparenze di religiosità e persino di amore alla Chiesa”, e che conduce a perseguire invece della gloria del Signore il benessere personale (dunque ministri e fedeli compresi). Come conosce bene il santo padre la cornice di perbenismo di una chiesa con la c minuscola dove sempre, a detta del pontefice per la validità del consenso espresso nel matrimonio si “ deve tener conto del contesto di valori e di fede – o della loro carenza o assenza – in cui l’intenzione matrimoniale si è formata” responsabile di quella formazione è anche il ministro ordinato. Ciò che ha davanti a sé il santo padre non è solo chi, tra i fedeli trova nella Chiesa una forma di compensazione ma anche una parte della classe sacerdotale che vende e svende i sacramenti.