IL PIU' BEL SILENZIO NON FU MAI SCRITTO

30.08.2014 10:08

“Le dimissioni dell’allora Presidente, (della Provincia ndr), e attuale onorevole Simonetti sono state il simbolo dell’incapacità di tutta la classe dirigente biellese di programmare il futuro con lungimiranza”. Questa frase, tratta da una dichiarazione apparsa sul giornale diocesano di venerdì 29 c.m. dai consiglieri comunali di minoranza “pseudo cattolici”, se analizzata con dovizia, è carica di una violenza verbale che non ha limiti e che non si addice a chi “appartiene al mondo cattolico e dello scautismo” come proclamava in campagna elettorale uno dei due eletti. Dopo avere tradito il loro elettorato facendo accordi sotto banco a destra e a sinistra, secondo una tattica di convenienza che li ha squalificati agli occhi dell’opinione pubblica, (i risultati elettorali ne sono la prova); dopo avere rilasciato dichiarazioni, scritto lettere e proclami ai quali non si sono attenuti; dopo aver dimostrato opportunismo politico e incoerenza; dopo aver subito una sonora sconfitta alle ultime elezioni amministrative che li ha relegati a non contare nulla in seno al Consiglio Comunale; dopo aver rassegnato e ritirato le dimissioni, questa gente candidamente si permette di giudicare l’operato di altri e di tutti “l’incapacità di tutto la classe dirigente biellese” si legge nella dichiarazione; ebbene dopo tutto ciò si ergono saggi dispensatori di consigli con lo sponsor del giornale cattolico. Di loro S. Filippo Neri, che entrambi i signori conoscono bene, perché la Congregazione cittadina è responsabile dei gruppi scout, di cui i signori sono parte, consiglierebbe di “Volare basso”. Questa è l’unica strada che possono percorrere invece di pontificare, “umiltà” ammoniva ancora il santo, di cui il prossimo anno si celebrerà il 500esimo della nascita, dunque è l’occasione propizia per i consiglieri”filippini” di ripassare l’agiografia del santo. Non sono, per la loro recente storia politica,  credibili, dunque abbiano il pudore di tacere. Dichiarazioni e analisi del genere, mettono in imbarazzo il mondo cattolico a cui loro dichiarano orgogliosamente di appartenere mentre in realtà hanno dato prova di averlo solamente usato e anche abusato.

Le loro dichiarazioni umiliano un mondo che è ben lontano dalla loro tracotante arroganza. Sono entrambi rappresentanti di quelle famiglie modello e di quei modelli di famiglia che la diocesi sfoggia con orgoglio; cresciuti nei vivai diocesani e pensati per il futuro, come guide amministrative e morali di un mondo, quello cattolico, che dovrebbe essere educato a scegliersele le guide e non a farsele imporre.

Penso che a questa gente, proprio il loro capo scout, oggi alla guida della Presidenza del Consiglio dei Ministri consiglirebbe:”Rottamatevi!”