IL SOGNO DEGLI EROI GRECI E’ LA REALTA’ DEI FEDELI CRISTIANI

22.02.2015 10:10

Il racconto di Marco lo abbiamo sentito fratelli cristiani è stringato, succinto, potremmo dire senza tante storie, essenziale, poche righe, tre versetti ma denso. “In quel tempo” è il tempo in cui lo Spirito Santo la terza persona della Trinità, spinge la seconda persona della Trinità, Gesù nel deserto: “ lo Spirito sospinse Gesù nel deserto”. Non è Gesù a scegliere, è sospinto, è spinto da… Per Gesù è tempo, è maturato il tempo, è tempo di dare compimento alla sua missione, che inizia come il popolo d’Israele nel deserto; quaranta giorni di deserto, deve restare lì quaranta giorni, deve stanziare per quaranta giorni, come Israele per quarant’anni. La permanenza di Gesù nel deserto è in assenza del genere umano, sappiamo dal racconto di Marco che sta lì, vive lì, divide il suo tempo, lo spazio che abita con le bestie selvatiche, creature che fuggono l’uomo ma non il creatore, si tengono a distanza di sicurezza dall’uomo, quando addirittura non si nascondono alla sua vista. In oltre è servito dagli angeli, creature di natura spirituale sono al suo servizio, cioè hanno un rapporto di dipendenza, non come Adamo che passeggiava con Dio nel giardino. Il deserto benchè non sia il giardino morfologicamente parlando, non è comunque assenza di vita, ma abitato e tutt’altro che inospitale; la solitudine di Gesù è divisa e direi colmata dal creato nella sua completezza. Nel deserto è presente il mondo sensibile, il genere umano rappresentato da Gesù, la natura, il luogo con la flora e la fauna, ed è presente anche il mondo extra sensibile, il mondo che non percepiamo con i nostri sensi. Nel deserto in quel luogo, ai piedi di Gesù è presente l’intero creato, in nuce, in potenza, già la Chiesa, terrena e celeste. Con la Pienezza è presente la Pienezza, la totalità, la definitività, Il Regno. Con il Cristo, il Figlio, Dio sono presenti gli angeli, creature non visibili all’occhio dell’uomo, ma visibili agli occhi della fede, visibili agli occhi dell’uomo di Dio. Quanti brani nella Scrittura narrano dell’incontro degli uomini di Dio con gli angeli, con gl’inviati di Dio. Le bestie selvatiche riconoscono in quel mondo, di quel mondo, a quel mondo, pace, sicurezza, non provano paura a stare con quel mondo. Lo scenario che Marco descrive è uno scenario di armonia, un’armonia che va oltre gli schemi e le aspettative dell’umano, che ritiene inospitale il deserto, pericoloso l’avvicinarsi delle bestie selvatiche e che non percepisce e crede a fatica alle creature angeliche. Marco c’informa che in quella condizione a lui congeniale Gesù è tentato da Satana e non si preoccupa di descrivere come Gesù viene tentato, c’informa solamente che viene tentato. Chiaramente Satana tenta, ma Marco volutamente non ci dice come, ci fa intendere che Satana è l’opposto di Dio, cioè non è Dio, cosa dunque può offrire a Dio? Nulla, non può offrire nulla se non fare desistere, allontanare Gesù da ciò che è inviato a fare, dalla sua missione. Satana si presenta per allungare i tempi, per sviarli, per ritardare il compimento del tempo, l’avvento del Regno a danno non tanto di Dio ma dell’uomo. Nei versetti che seguono Gesù inizia a proclamare il vangelo dicendo:” il tempo è compiuto e il Regno è vicino…” Gesù con questa affermazione prende in mano le redini della storia e dà inizio, al compimento, si compie la salvezza dell’uomo; coloro che sono in potere della morte sono liberati, coloro che sono sotto il potere di Satana sono liberi, la morte non è più un peso, un giogo, un carico che grava. Il Regno, il solo suo avvicinarsi cambia la concezione del tempo, tanto che se il tempo è compiuto significa che non c’è più bisogno del tempo, che la clessidra, la meridiana, e l’orologio sono suppellettili, testimoni di un tempo che fu, ma se non sono tali è perché Satana tenta. Il tempo per un cristiano, nel Regno , ha un diverso significato, assume un significato diverso, particolare. Il tempo diviene tempo di conversione, cioè di svolta radicale che non è per dare l’idea, la svolta in un tornante, un’inversione ad u, cioè cambiando direzione, ritornando sui propri passi e al tempo stesso salendo. Vi propongo un’altra immagine fratelli cristiani, è la capacità di ruotare a 360 gradi, rimanendo quindi nella stessa posizione, fare un giro completo su se stessi, ma avendo davanti ai proprio occhi la stessa strada, la stessa direzione e riprendendo verso questa il cammino. Cosa cambia da prima? Si ha un giro in più, sono più carico, ho acquisito più energia, ho, nel compiere il giro su me stesso, fatto esperienza di tutto ciò che mi sta intorno e fermandomi per fare quel giro, per guardarmi intorno, ho avuto il tempo di osservare, pensare, valutare, giudicare, fare sintesi, sentenziare cioè scegliere, decidere. Quel fermarmi per compiere il giro su me stesso, quella visione a 360 gradi, è una proposta a cui liberamente posso aderire e l’origine della proposta arriva direttamente dal deserto, da chi sta in compagnia delle bestie selvatiche e servito dagli angeli, questi sono i segni ai quali se voglio posso liberamente credere. Marco scrive: “ e credete nel vangelo”. Si crede in ciò che si spera e si crede in una persona, sicchè il vangelo è persona, infatti è Parola, verbo, Verbo fatto carne, Cristo stesso c’insegna l’evangelista Giovanni. La mia fiducia, la mia speranza, la mia fede è posta in chi mi dà vita, forza; Paolo scrive: “ tutto posso in chi mi dà la forza”. Chi mi dà la vita, chi mi dà la forza mi salva dal pericolo che è la morte, non biologica, ma l’annullamento, la cancellazione, l’annientamento, mentre Cristo ci assicura e rassicura che i nostri nomi sono scritti nei cieli: è l’immortalità, l’eternità, il sogno degli eroi greci è la realtà dei fedeli cristiani. Eterna persona, eternamente persona, cioè vivente agli occhi di Dio dunque creatura eterna, altro che pedina come spesso l’uomo definisce e tratta il suo simile. Anche quando di questo mondo non resterà pietra su pietra, altro che cattedrali ed opere d’arte che oggi sfidano il tempo, ebbene hanno già perso il confronto con la più piccola creatura resa eterna da Dio.