IL SOMMO PROFETA
Riprendo ciò che , riflettendo ad alta voce , scrivevo ieri sul profetismo perché non ho dimenticato di dire la cosa più importante ma l’ho semplicemente riservata per questa giornata, e cioè che il sommo Profeta è il Cristo ,lui in pienezza è il profeta , colui che parla in nome e per conto di Dio e la sua Parola è verità : la Verità perché la sua Parola è lui stesso , incarna , ha incarnato la sua stessa parola . Cosa ne sia stato del sommo Profeta a tutti è ben noto , una cosa è certa , è stato trattato peggio di tutti i profeti che lo avevano preceduto e di quelli che gli succedettero e che gli succederanno , ma di tutti costoro non ricordo e i posteri non assisteranno a tragedie così cruente , di tutti però sarà ricordato l’abbandono , li ricordo tutti lasciati soli è la sofferenza comune e l’abbandono è inequivocabile e chiaro , nella vita dei profeti non possono ovviarlo . Oggi noi estranei , forestieri , li celebriamo come eroi , santi , persone illuminate , oggi , cioè tanto tempo dopo ,con loro non più viventi , ma ai loro tempi furono lasciati soli , abbandonati , rifiutati , infangati e perseguitati proprio dalla loro gente ….. con i suoi conterranei Gesù è lapidario e riferendosi a se stesso dice : “ Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua “ ( Mt. 13,57 ) e questa affermazione è preceduta da queste parole dell’evangelista : “ Terminate queste parabole ….. la gente ….. si scandalizzava per causa sua … “ ( Mt. 13,53-57 ) . Il profeta , il sommo profeta scandalizza , il figlio di Dio , come ognuno di noi profeta e figlio di Dio , scandalizza se parla in nome e per conto di Dio , ma scandalizza solo chi non vuole riconoscere i segni dei tempi ,gli stolti . Hanno santificato Papa Giovanni XXIII per forma o per sostanza ? A guardare l’andamento sembra dover rispondere per forma , perché la sostanza di quel Papa fu , non l’intuizione , perché nella Chiesa non si intuisce , perché tutto è già compiuto , ma con forza ( un uomo vecchio e malato ) e ripeto con forza ripropose la ricerca dei segni dei tempi che allora fu il Concilio, ciò una riflessione articolata sulla vita cristiana , sulla storia della salvezza applicata e da applicare perché nata da un collegialità , non da secchi comandi imposti a suon di obbedienza . Il profeta obbedisce , è obbediente a Dio che lo invia contro un muro , sordo , muto , immobile e duro , granitico …… ma di quel muro : “ … non resterà pietra su pietra che non venga distrutta “ ( Lc. 21,6 ) dice Gesù .