IL VICOLO CIECO

08.09.2016 06:46

Come oggi si vuole rappresentare la figura del prete ? Questa società borghese come lo disegna il prete , come lo vuole , lo progetta ? Come pretende che sia formato ? In che modo si muove … o cosa … o chi smuove perché sia formato secondo i suoi dettami ,perché sia un prolungamento del suo braccio , delle sua “ longa “ mano ? Ritenendolo , battezzandolo …. l’uomo della pacificazione , l’uomo della concordia , un uomo di mondo , per tutte le stagioni , l’uomo convenzionale , un formalista che mai si sbilancia , ma che bilancia , giungendo, sfociando come qualsiasi uomo di potere o politico al compromesso . Salutiamo così , agitando le manine , come fanno i bambini , o sventolando i fazzoletti ( gesto ormai desueto ascrivibile agli anziani ma dei miei tempi ) la Parola del Signore , la novità , la buona notizia , la buona novella che propone, in contrapposizione al compromesso , l’evangelico e antitetico : “ Ma il vostro parlare sia si ,si ; no , no ; il di più viene dal maligno “ ( Mt.5,37 ) . Don Lorenzo Milani , più modernamente e con un linguaggio aristocratico aveva proposto il motto degli studenti americani “ I care “ che tradotto più o meno suona così : mi importa , mi interessa , sono interessato ….. che non è mi comprometto , aggiusto in qualche modo , faccio quadrare le cose , un colpo al cerchio e uno alla botte , cerco di accontentare tutti … salomonicamente …… ma nel bestiario comune, dal prete ci si aspetta … tutti a tavola … il buon cibo e l’ottimo vino non manca mai ….. in fondo si è anche sentito dire da alcuni esegeti che l’Eucarestia nasce a tavola , dove su tutto ci si accorda e tutto si accomoda ….. una bestemmia . Se il prete di “ mestiere “ deve fare il pacificatore, inviato, al soldo del potere borghese allora aveva ragione Marx , la religione è l’oppio dei popoli , serve per addormentare la gente , farla sognare , inibire le coscienze . Il Cristo non viene certo ad addormentare il suo popolo , non è stato inviato con questo scopo ,ma viene a svegliarlo da un torpore che il potere religioso e politico aveva sino allora gestito , viene a togliere il bavaglio a quel popolo divenuto , dopo anni di silenzio della sua classe dirigente , afono ; come leggiamo nel Vangelo , nelle gesta , negli atti , nei segni , nei miracoli il Figlio di Dio viene a guarire il suo popolo , a far udire i sordi , a far parlare i muti ,a restituire la vista ai cechi , facoltà che erano state sospese quando non soppresse . Inoltre viene a dare speranza , portare un messaggio d’amore , e viene a liberare il suo popolo dal giogo del peccato , della morte e dal demonio . Un popolo che ri-assume che si ri-appropria , a cui vengono restituite tutte le sue facoltà , quelle facoltà che gli erano state negate , sospese è un popolo che risorge , cioè che va incontro al suo passaggio , alla sua Pasqua , per incontrare la nuova esistenza , la nuova vita . Il popolo deve tornare a vivere , deve riconquistare la sua libertà , la sua autonomia , la sua identità , la sua dignità malgrado quella società ( come tutte le società che si sono susseguite nei tempi sino ai giorni nostri ) cerchi in tutti in modi di relegarlo nel buio , nella paura , proponendogli feticci , idoli , allontanandolo dalla sua coscienza con tutti i mezzi possibili anche corrompendo al mondo gli uomini di Dio . Il Padre manda appunto il Figlio perché il linguaggio non si impantani nell’immobilismo scontato del compromesso, ma sia “ Si,si ; no, no “ . Il linguaggio del Cristo è rivoluzionario , innanzitutto perché è linguaggio , è dialogo , non ordini urlati o subdolamente sussurrati , e il Cristo non è l’uomo della pacificazione , ma l’uomo che propone la divisione interna , l’uomo che induce alla scelta , al ragionamento , l’uomo del dialogo , dell’incontro e dello scontro , del cambiamento radicale , l’uomo che spinge a schierarsi ….. dopo di lui solo il cambiamento , la conversione …. tutte le volte che Dio ha scelto di intervenire nella storia dell’uomo …. allora il cambiamento ….. si è assistito ai cambiamenti ….. è la storia della salvezza che lo racconta , quella storia che poco ha in comune con le date , molto con i piani , cioè la diversità di livello , realtà che l’uomo è stato indotto a tralasciare , spesso a sopprimerle , in nome di una ragione che tutto ha fuorchè ragione . Il Cristo viene , si incarna perché quella ragione sia mezzo … nella … e per la costruzione di una nuova realtà , riscopra la sua vera identità , che non è slegata dalla fede , ma unita , come lo sposo alla sposa , unita e unità , complementari una all’altra , in una vita comune , sponsale dunque atta a generare . Il prete deve imitare in ciò il Cristo , l’imitazione è un impegno che l’ordinando si assume durante la celebrazione che lo consacra presbitero : “ … imita ciò che celebrerai ….” e l’imitazione è la conformazione al Cristo , alla sequela nella sua missione . Leggendo e meditando il Vangelo , non possiamo dire che il Cristo incarni l’uomo del compromesso o della pacificazione o l’uomo di mondo o della concordia …… non lo è , né noi come preti possiamo convincere del contrario … il Cristo è l’Uomo , Dio , che induce alla sequela , dunque l’Uomo che ci propone di vedere e vagliare con gli occhi della ragione e quelli della fede ciò che ci circonda e ci spinge a scegliere la strada che più si confà alle novità che la sua Parola propone …. nella lettura del Vangelo di ieri quelle parole suonavano così : “ beati voi , quando gli uomini vi odieranno , e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame , a causa del Figlio dell’uomo …….. Guai a voi quando tutti gli uomini diranno bene di voi . “ ( Lc. 6 , 20-26 ) Pare …. pare che tutto ciò sia ben diverso e lontano dalle feste di “ intronizzazione “ di Papi , Vescovi e Parroci …. molto diverso …. dunque il Signore indica una strada …. mentre l’uomo sceglie , preferisce un vicolo cieco ….. la diversità di livelli è dunque tangibile e dimostrabile !