INTIMITA' SPONSALE

29.11.2015 06:40

Tre sono le parole chiave pronunciate da Gesù in questo brano di Vangelo scritto da Luca : attesa - state attenti - vegliate . La veglia , l’attenzione e l’attesa sono parole collegate fra di loro  consequenziali , una implica l’altra , in un  ordine che è lasciato non al caso ma all’intelligente e sensibile nostro comporre , tutte dicono e indicano uno stato emotivo a cui siamo invitati a vivere  a lasciarci conquistare , sedurre : “ Mi hai sedotto Signore e io mi sono lasciato sedurre “ si legge in Geremia .

La veglia …… il non dormire , il vincere il sonno , il vivere per più tempo la realtà , prolungarla ,  vivere la notte , affrontare il buio , portare nel buio una luce , una lampada , cogliere il silenzio , il proprio respiro , dunque il respiro dell’Altro ma significa anche essere vigile cioè attento e anche  sapere aspettare .

L’attesa …. attendere , sapere aspettare , esercitare la pazienza e ciò è sapienza dunque esercizio di intelligenza , sapere scorgere e cogliere dunque accogliere , modo di vivere il tempo , ma richiama anche l’inattività , aspettare , attendere il definito , il definitivo , ma anche l’indefinito o l’infinito , bloccarsi , fermarsi ,  riposarsi  .

L’attenzione ….. ci richiama la concentrazione , l’interesse , la curiosità , la cura , il dedicarsi , lo studio  , la ricerca , l’approfondire .

La mente ed i sensi sono chiamati e tesi ad un evento , ad un avvenimento all ‘Avvento ciò che deve venire, ciò che è atteso , l’Atteso …… colui che sarà appeso , mostrato  , esposto, evidenziato , additato , osservato.  La veglia come abbiamo affermato più sopra include anche l’attenzione e l’attesa , così l’attesa e così l’attenzione si compenetrano reciprocamente e vicendevolmente .

Queste tre parole sono richiamate e riferite ad oggi , a questa giornata , inizio del periodo forte di Avvento , dell’Evento , quattro domeniche poco meno di quattro settimane , ma al tempo di Gesù , al tempo in cui Gesù proferì quelle parole l’invito all’attesa , all’attenzione e alla veglia era il modo con cui  vivere la vita la nuova vita , proposta e ai suoi primi vagiti . Gesù non viene per dividere il tempo , in tempi , in categorie o classi , viene  a dare compimento al tempo attraverso la pedagogica veglia che è appunto imparare ad avere più tempo ad acquisire più tempo e attraverso l’ottimizzazione del tempo definire con l’attesa , cioè con calma , quiete e  pazienza il percorso della fede e della ragione frutti dell’attenzione  . L’uomo , ognuno di noi fratelli cristiani deve , ottimizzando il tempo a disposizione , trovare tempo , un nuovo tempo , il nuovo tempo per se stesso per scendere con metodo in se stesso , nel profondo di se stesso per incontrare il compimento , la realizzazione della Storia dunque di noi stessi e a nostra realizzazione .

La veglia predilige quella parte di tempo , che è monda , pura , al riparo di ciò che Gesù identifica con la pesantezza specificandola : le dissipazioni , le ubriachezze e gli affanni della vita . Gesù invita a trasformare il tempo , non solo il tempo della veglia , ma tutto il tempo cioè la vita di ognuno di noi , attraverso un percorso pedagogico , in  preghiera , quella “ forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere …. “ scrive Luca . La preghiera , dunque è una forza , ma soprattutto l’Evento , l’Avvenimento , l’Avvento . La preghiera è ciò che attendiamo , è il rapporto formante e formativo …… è il rapporto , è il compimento dell’opera di Dio : il credere . “ Gli dissero – che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio ? –  Gesù rispose :  - questa è l’opera di Dio , credere in colui che egli ha mandato –“ scrive Giovanni e su questo , sull’Opus Dei Benedetto da Norcia fonderà un ordine contemplativo il cui motto è Ora et Labora , prega e lavora .  La salute mentale e spirituale dell’uomo passa attraverso la veglia , la fatica della veglia , passa attraverso l’ascesi , la privazione , in questo caso del sonno , proposte che stonano in una società come la nostra che propone gli stordimenti , il divertimento , la distrazione i “ divertissement “ di Pascal  non certo la veglia e ciò vale anche per certa Chiesa . Oggi si preferisce appesantirsi cioè non pensare , non dialogare , lo scrivo e pronuncio in modo non corretto “ il monologare “ essere chiusi in se stessi , parlarsi addosso , parlare solo a se stessi . Quel “ comparire davanti al Figlio dell’uomo “ che abbiamo letto e proclamato nel Vangelo  non deve riportarci a visioni apocalittiche , ma significa entrare in rapporto con Lui ……. per iniziare un dialogo bisogna per prima cosa vedersi , incontrarsi , appunto comparire uno di fronte all’altro per guardarsi , dunque conoscersi per poi riconoscersi . Solo l’intimità mette in relazione , non certo i favori , il denaro , l’elemosina ,  la buona tavola come oggi insegnano giornali , riviste , programmi televisivi , e a cui i preti si sono adattati per non perdere l’effimero consenso dei borghesi . Ciò che avviene nell’intimo ciò che scatena l’intimo è relazione ,  esempio ne è l’amore sponsale , la più grande carità , la vera carità creata da Dio sull’esempio della Trinità , quell’amore unificante che fa delle tre persone che la compongono un solo Dio dunque l’evidente realizzazione , il compimento dell’amore , l’annullamento di se stessi per l’unità e la continuità . L’amore sposale è l’unico che vive pienamente l’intimità , che gode dell’intimità , in cui l’intimità è gioia , estasi , sublime soddisfazione trasmissione e generazione attraverso la fecondità che è dunque frutto dell’intimità , dunque realizzazione di unità perché tendente all’unità , all’unità della diversità per la diversità . I grandi mistici hanno vissuto l’intimità e questo tipo di intimità …… l’estasi …. cioè quell’uscire da sé , l’abbandonarsi  , l’abbandono , lo spogliamento che è  via per entrare nell’altro , che è proprio dell’intimità dei coniugi .

Questa esperienza , propria del rapporto sponsale , è spesso scritta nelle opere dei  mistici , e ben rappresentata nelle opere d’arte di attenti e ispirati artisti , prima fra tutte la una scultura marmorea attribuita al  Bernini in cui è raffigurata  l’estasi di Santa Teresa d’Avila .

Il tempo di Avvento , non è dunque l’inizio di un evento , ma il richiamo ad iniziare quell’intimità sponsale con la Chiesa , Madre e Sposa , originata dal Cristo stesso , in cui  il nostro apporto è dare compimento attraverso la trasmissione e la continuità dell’atto .