IPO…CRISIA!
Mi fa sorridere quanto dichiara il vescovo circa il neo confratello nell’episcopato originario della terra biellese, ovvero che spera di averlo presto qui a Biella. Ipocrisia! Non ha mai sentito il desiderio d’ invitarlo malgrado sia un eminente sacerdote, con incarichi importanti nel suo ordine, docente presso una facoltà teologica, non certo come quelli su cui il nostro vescovo ha investito qui in diocesi che vagano tra i banchi delle facoltà da anni non ottenendo le dovute licenze. Ora che è vescovo, che è suo confratello si ricorda di lui, lo aveva già fatto con il presule di Ivrea, ricordo bene il periodo in cui aveva cercato di violare l’autonomia della Congregazione dell’oratorio, ricordo, ricorda molto bene anche il vescovo il tipo di reazione da lui esercitata nei confronti dell’allora preposito della Congregazione di Biella, che tra l’altro era anche procuratore generale della Congregazione. Ricordo e invito ad andare a rileggere un lungo articolo apparso al tempo sul giornale il Biellese, in cui il sacerdote filippino ricordava anni di proficua attività sul nostro territorio, mentre il nostro presule lo accusava di avere poco servito. Di preti come il vescovo d’Ivrea, soprattutto nelle sua decadente cerchia non ne ha mai avuti. All’attuale vescovo d’Ivrea si riconosce quel prestigio, quell’intelligenza e quelle capacità umane quali il vescovo di Biella non può e non potrà mai ambire, ma solamente invidiare. Quanti salamelecchi quando è stato nominato vescovo d’Ivrea, non credo mossi da stima, ma da ipocrisia. Del nuovo vescovo biellese non so nulla, certo che sentire quell’invito richiama ed evoca in me la casta, non certo una fraternità; sorrisi, inviti, tanta forma, ma nessuna sostanza. La invito anch’io come fa lei eccellenza reverendissima, ma a lasciare e a ritirarsi, provi ad amare la chiesa!
p.s. il tutto condito sempre con molta ironia