La realtà ? L'invisibile ....

13.08.2022 14:41 Paolo , nella seconda lettura di questa XX domenica del Tempo Ordinario ,esorta gli Ebrei e, al tempo stesso noi fratelli cristiani , a correre con perseveranza , a trasformare la nostra vita in una corsa verso Cristo , in direzione di Cristo . Scrive testualmente l’apostolo : “ ... corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti , tenendo fisso lo sguardo su Gesù , colui che dà origine alla fede e la porta a compimento ... “ . Fede, che Paolo , nella lettera indirizzata agli Ebrei ( 11,1;3 ) definisce : “ ... fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono ... “ e prosegue “ ... Per fede noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio, sì che da cose non visibili ha preso origine quello che si vede ... “ . Ora l’accostamento della seconda lettura al Vangelo che oggi è stato proclamato emerge, si delinea . Gesù viene a portare il fuoco sulla terra , annota Luca nel Vangelo poc’anzi ascoltato : “ ... sono venuto a gettare fuoco sulla terra , e quanto vorrei che fosse già acceso ... “ Gesù dunque propone un cambiamento radicale di mentalità. Scrisse Paolo ai Romani ( 12,2 ) : “ ... Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto ... “ .Gesù si augura e augura che l’uomo abbia compreso, comprenda il meccanismo , della creazione , ciò da cui hanno avuto origine le cose visibili , cioè dalle cose invisibili . Le cose visibili sono state rese tali da ciò che non si vede , cioè da Dio che pur essendo invisibile si rende visibile, presente nelle cose visibili , nella creazione . Le cose visibili sono state fatte essere dal nulla, tramite la Parola di Dio è quanto afferma Paolo nella seconda lettura poc’anzi proclamata : “ ... per fede ... “ scrisse l’apostolo ,adoperando gli occhi della fede, capaci di cogliere l’invisibile , ciò che i nostri sensi non riescono a recepire : “ ... i mondi furono formati dalla parola di Dio ... “ che in sintesi significa che i mondi , l’universo , ciò che si vede, ha origine da una Parola , dalla Parola di Dio che non si vede . La creazione , fratelli ,può riassumersi in queste due frasi tratte dalla Sacra Scrittura : ” Dio disse “ e “ così fu “ .Quanto affermo si legge nel primo capitolo della Genesi, primo libro che compone la Bibbia , la Sacra Scrittura , la Parola di Dio scritta e consegnata all’uomo ,ad ognuno di noi fratelli . Dunque ciò che non si vede esiste , e testimonianza di questa affermazione sono le cose che si vedono, che vedo , apprezzo proprio per mezzo delle cose che non sono visibili , che colgo con la fede cioè riponendo fiducia , fede nella Parola di Dio . Ma c’è di più , ciò che non vedo è da me sperato, cioè è atteso fiduciosamente perché si legge nella prima lettera che Paolo scrisse alla comunità cristiana che era in Corinto ( 2,9 ) : “ ... Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì,né mai entrarono in cuore di uomo,queste ha preparato Dio per coloro che lo amano ... “ . Dunque fratelli cristiani ,si spera di venire in contatto con la realtà che è oltre a quella che viviamo già qui ,nell’ordinario, nel quotidiano perché la realtà che comprende le cose visibili ( l’ordinario ) non basta all’uomo, non lo sazia , forse serve solo a stimolare un’appetito . Ciò che sazia che riempe , che completa l’uomo ( ognuno di noi fratelli ) è posare lo sguardo oltre a ciò che ogni giorno vediamo ; rileggere con uno sguardo di novità il nostro vissuto : fare risorgere , far sorgere di nuovo il nostro vissuto purificato , rivisitato ,rendere il nostro quotidiano novità , nuova vita , nuova realtà , nostra identità . Ciò avviene tramite la fede ( che rende reale ciò che si spera ) in modo tale che si produca in noi uno stato di soddisfazione trasmettibile, che implichi il dono di sé : l’amore, la carità . Ecco raccolte insieme e spiegate le tre vrtù teologali : fede , speranza e carità , quel rivolgersi ,votarsi, aderire dell’uomo a ciò che conta , a ciò che è vitale ; la speranza , lo sperato che reca in sé la pace , lo star bene e identifica , fa di noi cristiani : “ ... ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamati Cristiani... “ si legge negli Atti degli Apostoli ( 11,26 ) . Questo è il fuoco che il Signore ha acceso sulla terra , il sano desiderio di cercare oltre a ciò che è già evidente perché come ci insegna l’apostolo Paolo nella sua seconda lettera ai Corinti ( 4,18 ) : “ .... Le cose visibili sono d'un momento, quelle invisibili sono eterne ... “ . Il Signore dunque auspica per ognuno di noi l’eternità , che non inizia nel momento che si lascia questo mondo , ma inizia nel momento in cui siamo concepiti , perché quell’attimo, il concepimento , è conseguenza di un atto d’amore , di un atto di carità che ha le sue origini e si completa con la fiducia , la fede e con la speranza dunque l’unione , l’unità . Si legge nel libro della Genesi (2,24 ): “ ... Per questo l'uomo .... si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne ... “ . Compiendo un atto di amore , di carità , si esercita e manifesta fede e speranza che sono il fuoco che il Signore auspica già acceso in ognuno di noi , una sana inquietudine che ci rende santi come ama definire iu cristiani l’apostolo Paolo nelle sue lettere , cioè i separati , coloro che vivono separati con Colui che ha dato origine alla vita sia essa biologica che eterna ,dunque la vita, fiamma perennemente accesa . E’ il fuoco delle Spirito Santo , che scalda e purifica ogni nostra azione, sentimento , rendendoli eterni e l’inquietudine che ha origine dalle fede è stimolo alla continua ricerca dell’oltre , di ciò che sta al di là delle cose visibili . La sola ricerca dell’oltre , dell’invisibile dà inizio ,origina in noi un movimento guidato da un moto perpetuo, dinamico , etrerno cioè da sempre e per sempre teso ad avanzare , a progredire ad espandersi : la Chiesa . E’ vero fratelli , il Signore è venuto a dividere , a portare cioè l’uomo dalla sua parte , dunque sulla via del bene e dell’eternità. Non è negativa questa divisione , al contrario è unitiva , cioè forma la comunità , dà inizio e origine a quel cambiamento inscritto in coloro che si pongono alla sequela del Cristo . La comunità è dunque unità creativa : “ ... In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà ... “ e altresì è presenza eterna del Signore : “ ... Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro ... “ promesse , queste , di Gesù che Matteo ha riportato per tutti noi nel suo Vangelo . ( 18, 19-20 )