LA SUA FIAMMA STA LANGUENDO

07.01.2015 06:23

E’ da leggere tutto d’un fiato quanto proclamato, declamato dal santo padre alla curia romana nell’atto di trasmettere i “tradizionali saluti” come lui scrive. In premessa una chicca, o meglio una “bomba” che dedico al giovane vicario episcopale della diocesi, papa Francesco scrive:” essendo noi persone e non numeri o soltanto denominazioni…” Lui il giovane vicario che definisce i preti pedine. Circa le famose quindici malattie elencate, lo sono non solo per la curia romano ma per ogni curia di ogni diocesi, perché quello è il pericolo per chi ne è esente, e la denuncia per chi ne è ammorbata. La nostra diocesi dunque non ne è esente e a mio avviso non è in pericolo perché è ammorbata, ammalata. Da tempo benchè ci sia chi mi giudica un saccente esprimo il mio dissenso, denuncio di questa diocesi un evidente malessere che assolutamente non vuole essere curato. C’è chi in diocesi mi definisce ammalato, psicolabile, perché denuncio “deducendo” un evidente stato di malessere della curia,  mentre il santo padre li accusa direttamente di essere ammalati, loro, la curia, un pugno di uomini che non possono nulla di fronte allo spogliamento delle loro sicurezze, effimere, senza fondamento, che languiscono sotto il giudizio del papa, al quale non osano dire che come me ha problemi psicologici, o altro. Il vangelo è lapidario: “non resterà pietra su pietra”, ed è iniziato finalmente lo smantellamento di un edificio mal costruito. Cari confratelli sacerdoti e laici cristiani non sono certamente io povero prete che sta smantellando anni di borghese perbenismo, ma il papa, il santo padre, il vicario di Cristo, il servo dei servi di Dio. Alla curia della diocesi di Biella dedico una frase tratta da un celebre film:” la sua fiamma sta languendo”. Ma più severo di me del papa, e più sintetico e conciso è Gesù che della “curia” del suo tempo esprimeva questa opinione:” guai a voi scribi e farisei ipocriti”.