... lasciamoci sedurre ...

21.03.2020 09:15 L’uomo ( dunque noi fratelli cristiani ) si lascia catturare , si consegna all’apparenza , a ciò che appare , a ciò che è lucente , luccicante , a ciò che colpisce i suoi occhi , i suoi sensi …. non il suo spirito . L’idolo dell’uomo ( e per l’uomo ) per noi fratelli cristiani , è il visibile ,il tangibile , il palpabile , l’udibile , il gustabile , l’odorabile , l’esperibile , il godibile e tutto ciò secondo i nostri canoni cioè secondo l’assoggettabile e non l’oggettivabile ; non si vuole conoscere ciò che è , cioè la Verità , ma ciò che si vorrebbe che fosse, cioè le verità …. che non sono la Verità ;in questo modo ci si consegna alla molteplicità , non all’unicità . L’uomo ( duqnue noi fratelli cristiani ) è pigro , scava se deve, se è indotto a scavare , cerca se è indotto a cercare , agisce non per amore della conoscenza , ma per cosuetudine ; la prima lettura che la Liturgia della Parola ci propone ma sopratutto ci dona in questa quarta domenica di Quaresima è eloquente , è l’eloquente dimostrazione di ciò . Samuele quando , inviato da Dio per ungere il futuro re di Israele ( Davide ) entra nella casa di Iesse ( padre di Davide ) riconosce in Eliàb il candidato , perché quel figlio di Iesse incarnava ,per la sua mole e la sua statura la forza , e ciò non solo agli occhi di Samuele ma agli occhi di tutti secondo una matematica equazione . Samuele ragiona da uomo , pensa da uomo , pensa secondo il pensiero comune , pensa secondo luoghi comuni , per comodità , per pigrizia . Egli non si lascia trasportare dalla curiosità di conoscere ( in fondo i figli di Iesse erano otto e lui si ferma al primo che vede ) non si lascia trasportare dal cuore, dallo spirito , elabora un freddo calcolo di comparazione : forza , statura , apparenza quindi potenza , potere . Così fa Iesse , che considera l’ultimo dei suoi figli l’ottavo Davide , perché bambino , non uomo , non all’altezza di un compito da uomo , secondo il sentire comune , secondo il pensare da uomini . Così non è per Dio ,infatti il Signore ammonisce immediatamente Samuele : “ … non guardare al suo aspetto nè alla sua alta statura . Io l’ho scartato , perché non conta quel che vede l’uomo : infatti l’uomo vede l’apparenza , il Signore vede il cuore …. “ . Sono passati millenni dalla redazione di questo racconto dunque possiamo , dobbiamo domandarci se l’uomo ha imparato ,se è stato toccato da ciò che abbiamo letto e da ciò che sta sotto , nel suo substrato , nel significato profondo di quelle parole ? No , non abbiamo imparato perché secoli dopo , mille anni dopo , Gesù ammonirà Pietro con questa parole : “ …. lungi da me satana ! Perché tu non pensi secondo Dio , ma secondo gli uomini … “ . Samuele e Pietro pensano e parlano per luoghi comuni , pensano segendo il pensiero comune dell’ uomo, rifiutandosi di pensare , negando il libero pensiero , abbracciando il pensiero condizionato , pre-confezionato , negando la Libertà , negando di fatto Dio . L’uomo è stato fatto, è stato creato libero , libero di scegliere , lasciato libero dal suo Autore , dal suo Creatore , dal suo Fattore ( come Dante chiama Dio ) . L’uomo è creato e pensato e voluto e amato libero di scegliere se mettersi a servizio di Dio , alla sua sequela , è ciò che si apprende leggendo i primissimi capitoli del libro della Genesi , l’uomo è lasciato libero di scegliere di rispettare o no le disposizioni del suo Creatore di fronte agli alberi della conoscenza e della vita che rigogliosamente crescevano nel giardino di Eden come si legge nel libro della Genesi . L’uomo sceglie di mangiare dell’albero della consocenza perché : “ …. era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile … “ si legge nel libro della Genesi ( 3,6 ) . Ecco l’apparenza , ecco ciò che è lucente ciò che è buono è gradito dunque desiderabile , quindi perseguibile , non come le raccomandazione del Signore , né come le tavole della Legge , i dieci comandamenti , tavole di pietra non appetibili ,anzi piuttosto indigeste . Scriveva Antoine de Saint – Exupery nel suo libro Il piccolo Principe : “ … l’essenziale è invisibile agli occhi …” preceduto da : “ … non si vede bene che col cuore … “ e Paolo , San Paolo Apostolo nella sua seconda lettera ( 4,18 ) alla comunità che era in Corinto scrisse : “ …. Le cose visibili sono d'un momento, quelle invisibili sono eterne … “ . Il Signore Dio , ha creato l’uomo perché potesse sentire , potesse rendersi conto di essere parte di Dio , potesse rendersi conto di ciò che di divino è stato posto in lui perché ricevuto dall’alito di Dio , dal soffio di Dio , dallo Spirito di Dio che fa essere , che fa vivere ,che fa esistere , eternamente esistere : “ … allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente … “ si legge ancora nel Libro della Genesi (Gen.2 ,7 2 ,7 ) . L’uomo , la creatura che è stata fatta essere , che ha ricevuto da Dio l’alito di Dio, non ha compreso che in quell’alito ricevette la conoscenza che è il saper pensare come Dio pensa , cioè il sapere penetrare le cose invisibili dunque , vivere l’eternità e vivere eternamente . L’uomo non comprendendo ciò , ha scelto il frutto che appare , che è bello d’aspetto , che è addentabile , gustabile , si fermato a ciò che è alla portatata dei suoi sensi e non del suo cuore che è mosso dall’alito divino , dalla Spirito di Dio e da questo è attratto e richiamato . Agostino colse ciò e lo trasmise a noi nelle sue Confessioni : “ …. ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te. Che io ti cerchi, Signore, invocandoti e ti invochi credendoti, perché il tuo annunzio ci è giunto … “ . L’uomo si è limitato accontentandosi . Colui che è stato fatto , che è stato creato per andare oltre il limite , oltre la figura , si è accontetato delle cose visibili , si è accontentato del momento , del presente immediato , si è fermato nel tempo , lui che è al di fuori del tempo , perché la natura di Dio oltrepassa il tempo , rende il tempo presente , lo piega alla sua volontà . L’uomo ha preferito tripartire il tempo osservando il passato ( le sue glorie , i suoi errori , le occassioni perdute) vivendo con fatica il presente secondo quanto Dio a lui predisse : “ … con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita … con il sudore del tuo volto mangerai il pane ... “ ( Gen.3,17-19 ) perché : “ … A ciascun giorno basta la sua pena …. “ ( Mt.6,34 ) . Così , in questo modo l’uomo si è precluso il futuro cioè la capacità di andare oltre il presente , di vivere la sua natura divina perché questo è il piano di Dio per i suoi discepoli : “ …. diventare figli di Dio, figli adottivi, partecipi della natura divina, della vita eterna … “ si legge nel Catechismo della Chiesa Cattolica ( n.1996 ) perché come scrisse Agostino nel suo coammento ai Salmi : “ … Promise agli uomini la divinità , ai mortali l’immortalità , ai peccatori la giustificazione , ai disperati la glorificazione . Sembrava però incredibile agli uomini ciò che Dio prometteva : che essi dalla loro condizione di mortalità di miseria , di debolezza , da polvere e cenere che erano sarebbero diventati uguali agli angeli di Dio “ e secoli dopo nelle sue “ Opere “ gli fece eco S.Tommaso d’Acquino : “ … L’Unigenito Figlio di Dio , volendoci partecipi della sua divinità , assunse la nostra natura e si fece uomo per far di noi da uomini dei … “ confermando così ciò che il Salmo 81 da millenni prega : “ … voi siete dei , siete tutti figli dell’Altissimo , ma certo morirete come ogni uomo … “ . Che dire ? Come concludere questa riflessione? Così : “ …. Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre … “ . ( Ger.20,7 )