LAVORO MANUALE
Oggi , volontariamente non mi sono recato in ufficio , al mio lavoro , sono dunque rimasto a casa a svolgere lavori di fatica , mi sono occupato di trasferire ciotoli e sabbia dalla pubblica via ad un cortile inferiore, dove due artigiani , stesa la sabbia , posavano i ciotoli per ottenere una pavimentazione, piuttosto complanare e omogenea . Ho svolto un lavoro manuale , da manovale , e quando si lavora si pensa poco , non c’è tempo , pensi solo al lavoro , ti concentri su di esso , dunque se chi lavora pensa , pensa anche chi lavora manualmente e chi pensa lavora e il lavoro è sempre pensiero , è sempre dunque lavoro intellettuale . Ho la necessità durante la settimana di lavorare manualmente , di sentirmi coperto da una tuta da lavoro , di accusare fisicamente fatica e stanchezza di sentire le gocce di sudore scorrere dalla fronte alle guance o percorrere tutta la colonna vertebrale e alla fine osservare cosa si è fatto , vedere materialmente il lavoro svolto , provare piacere di averlo portato a termine . Mai delegherei questi momenti …. mai …. per nessun motivo . Il lavoro manuale è disciplina e educazione , non a caso il lavoro è parte fondamentale della regola benedettina , 8 ore di lavoro , 8 ore di preghiera , 8 ore di riposo cioè 24 ore ….. la giornata , la durata dell’intera giornata , del tempo . Quella suddivisione è , rappresenta , l’equilibrio del tempo , l’amministrazione del tempo , la gestione del tempo ,il conteggio del tempo , il vivere il tempo …. il tempo proprio del tempo . Il nostro malessere di uomini e di sacerdoti sta nel non sapere dividere e vivere l’equilibrio del tempo . Dobbiamo sapere sudare, dobbiamo sudare , dobbiamo sentire la stanchezza fisica e realizzare e gioire per ciò che si è fatto , dobbiamo lavorare … cioè fare secondo le nostre capacità , ma altresì dobbiamo pregare , sapere pregare , a modo nostro , come ci è stato insegnato e come abbiamo appreso , come ne siamo capaci ……. e infine dobbiamo saper riposare … come ne siamo capaci . Tutte e tre questi momenti non sono disgiunti , San Paolo nelle sue lettere fa riferimento al lavoro , al suo lavoro per non dipendere , quindi introduce e contempla , nella sua vita , il sudore , l’impegno , il lavoro manuale e il compenso a questo . Lavoro alternato alla preghiera , alla vita di preghiera , all’incontro con il Signore nei fratelli …. e nei luoghi ; quindi il riposo , le pause per dare pace al corpo che come descrive Paolo è stato provato , un corpo che non si è risparmiato , perché un monaco , il cristiano in genere , non si risparmia ….. mai , si dà sempre , rispettando la suddivisione del tempo ….. tre le persone della Trinità nell’economia e nell’equilibrio divino , tre è il numero di ripartizione del tempo nell’economia e per l’equilibrio della persona . Quando si perde l’equilibrio , inesorabilmente ci si scompone , e se non si cade ,si rischia di cadere . E’ anche vero che ci si può rialzare rialza , ma solo se si ritrova la forza o se i danni subiti lo permettono . Tutti viviamo in equilibrio precario , la tripartizione del tempo ci è di impaccio , ci è ostile . Se non comprendiamo la tripartizione del tempo , non comprenderemo la SS Trinità , e infatti per noi sono incomprensibili l’una e l’altra . L’ordine , l’armonia , l’equilibrio della suddivisione del tempo spiega la Trinità che è anche ordine , armonia ed equilibrio … naturalmente per analogia . Sono assaggi , numerici ma anche di merito … la Trinità è dunque azione ( lavoro ) , contemplazione ( preghiera ) e riposo , e si può assimilare all’azione , l’ordine il lavoro ; alla contemplazione, l’armonia la preghiera e al riposo l’equilibrio . Pensieri che arrivano e che passano , dopo la fatica , dopo il lavoro ….. durante la preghiera , nell’attesa del riposo .