Lectio , meditatio , oratio , contemplatio , actio .
18.08.2019 18:20
“ …. Fratelli anche noi circondati da tale moltitudine di testimoni , avendo deposto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia , corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti , tenendo fisso lo sguardo su Gesù colui che dà origine alla fede e la porta a compimento … “ .
E’ ciò che si legge nella lettera agli Ebrei che la Liturgia della Parola propone oggi , nella seconda lettura di questa XX domenica del Tempo Ordinario .
Il quadro proposto , presentato vale una vita , dovrebbe essere il programma della nostra vita di tutti noi fratelli cristiani , di ogni uomo che si professa cristiano , che desidera in cuor suo essere discepolo .
La lettura annuncia che siamo al centro dell’interesse degli altri , siano essi cristiani come noi , che pagani . Sono essi i testimoni , coloro che scrutano il nostro vivere , il nostro operare , il nostro essere ciò che predichiamo , ciò che professiamo , ciò che profetiamo , come governiamo , come santifichiamo la nostra esistenza in questo mondo , in ogni ambito , perché ognuno di noi fratelli cristiani è divenuto , in forza del battesimo che ha ricevuto, re , profeta e sacerdote .
Pagani e cristiani ci osservano e divengono testimoni , coloro cioè che possono certificare un evento per il fatto di avervi assistito , come successe alla comunità di cristiani che era in Antiochia , evento che l’evangelista Luca riporta nel libro degli Atti degli Apostoli ( 11,26 ) da lui redatto : “ … ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamati Cristiani …. “ .
I cristiani , sono coloro che , come abbiamo sentito poc’anzi proclamare , hanno : “ … deposto ciò che è di peso e il peccato …. “ .
I cristiani , sono coloro che si sono scrollati di dosso le incrostature di questa vita borghese che viviamo giornalmente . Mantengono una sana e santa distanza da una esistenza imposta e non scelta , perché latori messaggeri , corrieri ( come si legge nella lettera agli Ebrei ) di una proposta che è il capovolgimento di ciò che è imposto .
Siamo stati dotati di una intelligenza tale , fratelli cristiani , da comprendere ciò che deve essere tenuto a distanza, duqnue non è necessario elencare modalità e atteggiamenti , basta semplicemente guardarsi dentro , attingere dal nostro intimo .
Dio ci fornisce la capacità di giudizio , di comparazione ( se non vi piace il termine giudizio ) ma soprattutto è rispettoso della nostra libertà permettendoci di scegliere la strada da seguire , fornendoci tutti gli strumenti necessari per affrontare il cammino che si apre davanti a noi , offrendoci , proponendoci la fede aiuto necessario al cammino e ma mettendoci a conoscenza , istruendoci , comunicandoci , ragguaglioandoci sulle conseguenze che il rifiuto di scegliere comporta .
Ma cosa fanno i cristiani ,cosa facciamo noi fratelli , per catturare l’attenzione di coloro che saranno , che dovranno o potranno divenire i nostri testimoni ?
Ancora Luca negli Atti ( 2, 42-47 ) dice la nostra identità , l’identità che ha caratterizzato la comunità cristiana di Antiochia , l’identità che hanno colto quei pagani che hanno “ battezzato “ ( passatemi il termine ) i discepoli di Antiochia cristiani : “ … Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere . Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune ; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo …. “ e i risultati , le conseguenze , gli esiti dell’atteggiamento di quei discepoli , si leggono ancora nel libro degli Atti ( 2, 43 e 48 ) : “ …. Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli …. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati … “ .
L’ atto di deporre il superfluo , come ci indica la lettera agli Ebrei , ha come conseguenza far emergere , servirsi , usufruire del necessario , dell’essenziale , dell’indispensabile che è l’insostituibile .
Gesù lo ricorda nel vangelo di Matteo ( 10,9-10 ) : “ … Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone … “ .
Questo è segno dell’essere disponibili , è il fare spazio all’essenziale , all’insostituibile .
Segno , cioè sacramento , miracolo ( perché è questo che significa segno nella nostra terminologia , nel nostro linguaggio fratelli cristiani ) .
Ciò che è insostituibile nell’intraprendere il cammino è la decisione di incamminarsi , è la volontà , la motivazione ad intraprendere la via tracciata , indicata . E’ ancora Matteo ( 10 ,7 ) a riportare le parole di Gesù in merito alla motivazione , allolo scopo del cammino : “ … strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino … “ e comportandosi come Gesù suggerisce ( Mt.10,8 ) : “ … Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date …. “ .
Così , come si è letto nel libro degli Atti dgli Apostoli , il Signore fa divenire testimoni , trasforma da pagani , da non credenti , da increduli a testimoni , e questa affermazione è forte , perché nei primi secoli i testimoni era un appellativo che i cristiani davano ai martiri , coloro cioè che avevano , nel martirio , testimoniato il Cristo , avevano , sino all’estremo sacrificio, confermato di essere cristiani .
“ … Circondati da tale moltitudine di testimoni … “ dunque , significa avere seminato così bene che il raccolto sono i martiri i testimoni della fede fino all’estremo sacrificio ( Mt. 13,23 ) : “ … Quello seminato nella terra buona è colui che ascolta la parola e la comprende; questi dà frutto e produce ora il cento , ora il sessanta, ora il trenta …. “ .
D’altra parte i credenti , come abbiamo letto in Atti : “ … coloro che erano diventati credenti … “ sono coloro che hanno realizzato , divenendo appunto credenti , l’opera di Dio perché a detta di Gesù , di Dio : “ … Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato … “ si legge nel Vangelo di Giovanni ( 6,29 ) e il Salmo 117 ( 23 ) così prega : “ … ecco l'opera del Signore: una meraviglia ai nostri occhi … “ .
Ma cosa credere , qual è l’oggetto del credere ?
Quanto il Vangelo odierno riporta , credere senza scandalizzarsi , anzi pensando , verificando la veridicità di quanto il Signore trasmette , comunica a noi e per noi : “ … Sono venuto a portare il fuoco sulla terra …. “ e ancora “ … Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione … “ .
Siamo stati dotati di una intelligenza tale , fratelli cristiani , da comprendere ciò che si cela , ciò che è nascosto nelle parole di Gesù , parole che sono come il tesoro nel campo che ( Mt.13,44 ) : “ … un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo …. “ .
Lectio , meditatio , oratio , contemplatio , actio .