LEGATI PER SEMPRE
Torno al saggio che il giovane Joseph Ratzinger scrisse prima dell’ultimo Concilio , per proporre a voi cari amici di Chiesa Controcorrente , l’idea di un reale cosmopolitismo , non ratzingeriano , ma cattolico quando il termine “ cattolico “ è gestito da sapienti , dai teologi e non da tuttologi . Ratzinger propone di “ ridivenire consapevoli molto più fortemente del fatto che il cattolicesimo non afferma solo un legame verticale del singolo con Cristo e con il Padre ,e nemmeno solo un legame con il supremo vertice gerarchico , il Papa , ma che appartiene essenzialmente alla natura del cattolicesimo anche il legame orizzontale , il legame dei comunicanti e delle comunità eucaristiche fra loro “ e aggiunge : “ In fondo il nazionalismo dei popoli cattolici è qualcosa di cui vergognarsi profondamente ,che mostra in che misura l’autentico senso della Comunione sia stato dimenticato “ . E’ una lezione di politica comunitaria europea , il collante dell’Europa non è certamente la moneta ,non adottata da tutti gli stati membri , né un esercito , né una legislazione , né un governo , né un’ unica bandiera , nessuno degli stati membri ha rinunciato a ciò che ho elencato , dimostrando di essere legati alla loro educazione nazionalista , anzi quel sentimento nazionalista , i governi che aderiscono all’Europa ( senza essere Europa ) l’hanno trasformato , nei loro territori nazionali , in divisione partitica , noi in Italia ne facciamo esperienza giornalmente ,soprattutto in queste giornate di elezioni amministrative e , lo scontro partitico , lo vediamo già esasperato , esagerato per la consultazione referendaria indetta per il mese di ottobre . Non c’è più collante , neanche più gli ideali tengono uniti ( pensiamo a libertè, egalitè e fraternitè ) ma ciò che colpisce che neppure i cattolici si sentano tali , si sentano unità e sentano come collante la Comunione . Il giovane teologo tedesco su un affermazione dei Padri che i comunicanti diventano “ corpo di Cristo “ osa affermare che essi , i comunicanti “ ……. vengono anche fusi tra loro “ . Dalle più svariate forme di governo , dalle monarchie alle dittature fino alle democrazie è chiaro che una forza che tende a fondere insieme , desta preoccupazione e turbamento . Il potere non può sopportare l’idea di unità , il potere per potersi esprimere e governare ha bisogno della disgregazione , anche del disordine se occorre . Dove non esiste lo crea , questo avvenne nell’impero Romano e proprio con i cristiani , reputati nemici perché unità , comunità , forza aggregativa ….. così gli ebrei . I Comunicanti dunque devono essere separati , la cultura , la lingua , la politica , le frontiere , il nazionalismo , la bandiera ogni attività , segno , simbolo , azione disgregativa è benvenuta per separare … ma non unire , piuttosto la guerra … ma non l’unità . L’Europa si è giocata la carta dell’unità non riconoscendo la sua radice comune il cristianesimo , che è unità che lavora da 2000 anni non certo per il nazionalismo e l’europeismo , né per il mondialismo , ma per l’universalismo . Il concetto di globalizzazione per un cattolico universalista , è limitazione ad un progetto , quello divino , non conosciuto, ma conoscibile dalla mente umana . La visone divina , la sua apertura al mondo non ha limite , quella umana è misurabile dal suo limite 360° . Il cristiano , tanto irriso e vilipeso , nella Comunione è ovunque e con chiunque , è nella straordinarietà , nell’oltre , perché lo straordinario è l’ordinario ovvero il quotidiano del cristiano . Il cristiano è cittadino dell’universo , non del mondo . Dobbiamo solo prenderne coscienza , realizzando lo sperabile , che non è quello che vorremmo essere , fare o avere , ma essere per ciò che siamo , vivere ciò che facciamo , accettare ciò che abbiamo , Dio così ci ha fatti , così ci ama …. se siamo noi stessi , ciò che diveniamo nel profondo dopo l’incontro , perché l’incontro con la Presenza , non ci lascia indifferenti . Lasciamo pure agli altri la ricerca dei cambiamenti . “ La Chiesa “ scrive ancora il giovane Ratzinger non è un partito e non è un apparato politico ma è una comunità nel Corpo del Signore “ , ed è questa l’esperienza che siamo chiamanti a vivere ; se la viviamo , se proviamo a viverla ci rendiamo conto che “ la Comunione sacramentale …… è il sigillo della vicendevole appartenenza dei cristiani fra loro per mezzo del loro comune legame con Cristo “ afferma ancora il futuro Benedetto XVI . E’ deludente , vedere , come nella mia diocesi , il tanto clero , la maggior parte del clero , invece di leggere , meditare e crescere su questi scritti ,si ricerchi , ricicli e si riconosca nel piattume della fredda filantropia o nella scienza del tutto . E’ la ricerca spasmodica del mondo , il mondo che viene proposto dalle multinazionali , da chi ci vuole per sé , consumatori e non cristiani cattolici , mentre il cristiano perché cattolico è per l’universo , apre all’universo è oltre al limite imposto non tanto dall’uomo ma dalle istituzioni degli uomini , chiesa compresa , ma non compresa la Chiesa ed è in questa Chiesa che cerchiamo la guida . Il cristiano ha il dovere di rendere acuto lo sguardo , il discernimento , ha il dovere di cercare la verità negata , ne abbiamo fatto esperienza di come chi si sente padrone della verità non la persegue ( i fatti delle scorse settimane in diocesi sul caso ( ma io affermo ) sui casi di pedofilia ne sono l’esempio ) perché la verità non ha padrone , non può appartenere all’uomo , è Dio la Verità e Dio non ha padroni , essa emerge e si mostra quando deve confondere i padroni , perché Dio non è dalla parte dei padroni ma è dalla parte dei cristiani , si legga la lettera di Paolo a Filemone per comprendere il rapporto schiavo - padrone concepito dal cristianesimo, evidenziato , più che dal vincolo fraterno che Paolo indica nella sua lettera , da questa frase indirizzata a Filemone in riferimento ad Onesimo : “ Forse per questo è stato separato da te per un momento , perché tu lo riavessi per sempre “ . Ecco spiegata la Comunione , è rapporto che lega per sempre , ecco perché fa paura , ecco perché è vilipesa e non è popolare ,a questa società sempre più borghese alle quale appartengono anche gli adepti della chiesa con la “ c “ minuscola ,mestieranti del sacro che fanno proseliti perché riducono il per sempre a separazione .