LETTERA APERTA AL NUOVO SINDACO DELLA MIA CITTA'

11.06.2014 18:28

Lettera aperta al nuovo Sindaco della mia città.

Le scrivo per raccomandarle la fermezza nella coerenza che sino ad ora l’ha accompagnata e contraddistinta, e questa coerenza che le fa onore, mi ha spinto domenica scorsa a votarla. Lei ha dichiarato, dopo la sua elezione, che a Biella ha vinto la sinistra quindi è giusto che mantenga coerentemente la linea dettata dal suo elettorato. Ben presto sarà avvicinato direttamente o da interposte persone del mondo cattolico a nome e per conto di quel mondo ecclesiastico (al quale innegabilmente appartengo), che rivendicherà interessi di parte e non comuni. Carissimo signor Sindaco se abbiamo interessi comuni, mondo ecclesiastico e mondo  politico, sono le classi deboli: i poveri per intenderci. Su questi il mondo cattolico ed ecclesiastico si è da sempre speso e sempre si spenderà, perché i poveri sono la sola ricchezza della Chiesa e la presenza del Cristo sofferente in mezzo a noi. Credo conosca l’episodio del martirio di S.Lorenzo, e se così non fosse mi adopererò, tramite Enrico, di farglielo conoscere. Per quanto riguarda i lavori per la piazza del Duomo, la richiesta di contributi per la cattedrale e quant’altro, non abbocchi, né si lasci tentare da lusinghe di un mondo che la giudicherà non per quello che farà, ma per i favori che, pretendendo, riuscirà ad ottenere da lei. Il suo elettorato è laico, si è dichiarato non favorevole (me compreso) al rifacimento della piazza (anche con un “referendum” indetto dal giornale La Stampa, lo scorso anno). Sia critico e fermo su queste richieste, frutto di regalie pre e post elettorali delle precedenti giunte. Sarà pressato, anche dall’interno della sua compagine, ma il voto cattolico non è così pilotabile dalla gerarchia ecclesiastica, l’ultimo confronto elettorale lo ha messo ben in rilievo. Non si lasci tentare da quel mondo, la tentazione sarà forte, allettante e coinvolgente, e la pressione continua, sino a divenire pedante, resista, in nome della laicità e della coerenza, io per ciò che posso fare, armato dell’unica arma a mia disposizione, la preghiera, mi adopererò per difenderla. Si adoperi per la carità ma non per l’elemosina, perché il mondo cattolico per opportunismo e interesse le stenderà la mano elemosinando, e lei di rimando, allunghi la mano dell’istituzione che rappresenta, solamente  per i poveri, non per gli interessi privati: la mensa, il dormitorio, i centri di prima accoglienza, l’assistenza agli anziani, ma non la piazza e la cattedrale (piramidi di un mondo ormai solamente più storia). Circa i centri estivi, entro fin d’ora nel merito, non voglio scrivere nulla del loro funzionamento, le relazionerà Enrico. Scriveva don Lorenzo Milani “… Perché non c’è nulla che sia ingiusto quanto far le parti uguali tra diseguali”.

Attenzione ai politici navigati, sempre pronti a salire sul carro del vincitore, per poter trarre vantaggi per sé, dia anche a questo una svolta, si fidi del nuovo, non le dico solo dei giovani, ma del nuovo, dell’inascoltato, il suo è già un mondo giovane e pulito, è la novità, la mantenga tale, non scenda a compromessi, la politica dei compromessi alla lunga non paga, mai, dà magari consensi immediati, ma non soddisfa, scontenta e lascia l’amaro in bocca, nel compromesso si perde sempre. I cattolici devono fare mente locale che sino a quando non renderanno testimonianza (e loro sanno bene cosa significa), capitoleranno. Ciò che paga è il bene comune, “la politica” scriveva Giorgio La Pira “è azione per il bene comune della polis”, questo è il mondo cattolico e non altro, e questo è il mondo politico e non altro. Paghi di persona, sarà ricordato per quello, così, solo così sarà volto nuovo.

In ultimo mi permetta una raccomandazione per la via Italia, anche perché la sua famiglia possedeva e credo ancora oggi possieda, una storica attività commerciale che porta il suo nome, questa via è legata a lei come a me perché anche la mia famiglia ha un’ attività nella centrale via Italia. Via Italia è stata per anni, volutamente violentata per incuria e abbandono, e la causa va ricercata in tutte le giunte che si sono succedute in questi decenni, tutte, nessuna esclusa. Sacrificata per il Palazzetto dello sport dalla giunta di centro sinistra, dimenticata dall’uscente giunta di centro destra. La percorra, la frequenti, la viva e ce la restituisca rinnovata, infondendo a chi vi lavora vigore, coraggio e speranza, incontri i commercianti, senta i loro progetti, ascolti i loro sogni, accolga la loro buona volontà, realizzi per quanto possibile le loro aspettative, indica concorsi di idee, coinvolga il mondo del made in Italy biellese per rilanciare il cuore della città, perché lei da domenica 15 giugno lo abita.

Il Signore l’accompagni, sempre l’accompagni;  nella Sacra Scrittura è data testimonianza che prima dal popolo d’Israele e poi dalle comunità cristiane, sempre si è elevata la preghiera per chi ci governa… di cuore buon lavoro.

don Andrea Giordano

 

11 giugno 2014, memoria di S.Barnaba apostolo