L'ILLUSIONE DELLA CERTEZZA
Sono le 22.00 ho finito adesso di cenare , ho passato più di 10 ore in ospedale , per un malore ad uno dei miei figli , devo ancora recitare l’Ufficio e celebrare l’Eucarestia e scrivere a voi cari amici di Chiesa Controcorrente , tre cose irrinunciabili , per cui sarò brevissimo sicuro delle vostra comprensione e amicizia. Nella giornata odierna , ho sperimentato quanto poco si può pensare quando è chiamata in causa la salute delle persone che si amano . Anche quando si è soli e si aspetta o l’esito delle visite o il ritorno della persona dagli esami ( parlo naturalmente per me stesso ) cado in uno stato di “ catalessi “ di “ letargia “ anche di “ apatia “ . Non ho sentito la fame né la sete e sono stato una sola volta ai servizi in tutte le ore passate in ospedale . Provavo una sensazione di leggerezza , cioè sentivo tutti i muscoli tesi , contratti , pronti ad esplodere verso una qualsiasi direzione e ciò mi dava la sensazione di essere fuori dal corpo , di non sentirmelo addosso , di non rivestire il mio solito abito e questo lo avvertivo come leggerezza fisica . Attento solo a carpire una parola o una espressione del personale medico e paramedico dunque non a pensare e ciò mi provocava la sensazione di leggerezza mentale , psicologica … la dipendenza dal ragionamento di altri non dalla propria . Le ore sono volate , le lancette dell’orologio giravano come l’ elica di un aeroplano e le gocce delle “ flebo “ scendevano come le cascate del Niagara . Una giornata particolare , direbbe Ettore Scola , no …. una giornata fuori dal comune ….. fuori dal corpo …. fuori dalla realtà . Non sono riuscito a produrre un pensiero , una preghiera , neppure un ricordo , mi sono lasciato rapire dall’oltre da me , dal fuori di me , un fuori controllo che non ha prodotto nessun tipo di reazione o sentimento , ma solo … seguire l’evento , passo dopo passo , senza pesare in nessun modo ….. l’eseguire … fare le cose che si debbono fare acriticamente , meccanicamente , staccati dal pensiero . Pensando questa sera , a caldo comprendo come la preoccupazione, prendendo il sopravvento sulla mente , provoca la disconnessione con la realtà …… con quest’ottica mi sembra di comprendere la non reazione , della popolazione ebrea nei campi di sterminio ….. seguire gli eventi staccati dalla realtà , che è anche una difesa psicologica e fisica , estraniarsi ma vivere l’attimo e non pensare a quello passato o a quello che deve venire , non sperare perché impegnati dallo scollamento con la realtà . Ora che scrivo queste poche righe , sento tutti quei muscoli , di cui prima non percepivo l’esistenza , dolenti come se fossero stati sollecitati oltre le loro possibilità , mi sembra di percepire in un attimo , l’assenza di percezione delle 12 ore trascorse in quello stato di torpore di dormiveglia . Ho ripreso violentemente le mie funzioni fisiche e mentali e ricordo quei momenti , come avvolti da nebbia , non chiari , dai contorni slabbrati e poco definiti …. il tempo è volato … e mi chiedo se sia giusto giudicarlo tempo perso ….. o solo tempo vissuto diversamente , per questo diverso … perché oltre il comune ….. oltre la consuetudine …. oltre la certezza … l’illusione della certezza .