l'incapacità di contenere il soprannaturale

19.01.2018 23:37 “ ….. fratelli : il tempo si è fatto breve ….. “ scrive Paolo nella sua prima lettera alla comunità di Corinto , che la liturgia della Parola propone nella seconda lettura di questa terza domenica del Tempo Ordinario . Anche il Vangelo poc’anzi proclamato ha accennato al tempo , ha fatto riferimento al tempo con questa frase : “ … e subito … “ .L’avverbio è ripetuto per ben due volte in due diverse frasi “ …. e subito lasciarono le reti … “ e poi ancora “ … e subito li chiamò … “ . E qual è il tempo ? In quale tempo si svolge ciò ? “ …. dopo che Giovanni fu arrestato … “ . Ma che tempo è questo ? Che valenza ha ? E’ il tempo della storia della salvezza e il suo valore , la sua valenza è eterna …. non è il subito , l’immediato ma l’eterno …. cioè l’oltre il subito , l’immediato e il mediato . Pochi , pochissimi , un piccolo resto ( per usare il linguaggio della Sacra Scrittura ) lascerebbero , come annota Marco “ … subito … “….. il certo per l’incerto …. pochi … pochissimi ! Quel “ … subito ... “ quell’azione , quell’atto ,che quegli uomini hanno compiuto , gli apostoli , i primi discepoli , è l’atto di fede , un atto che appartiene al soprannaturale , solo al sopranaturale , un tempo eterno , storia eterna , storia di sempre e per sempre , storia della salvezza , ovvero ciò che già era …. e che Dio ripropone attraverso il Cristo …. che Dio riprende in un continuo ed eterno annuncio educativo , pedagogico ad una umanità sorda , cieca e insensibile . Il subito è dunque azione , atto , che immette nella storia eterna , nella storia della salvezza che è da sempre e per sempre , la storia che mi fa crescere , cioè elevare , che mi fa tendere verso l’alto , verso altro , dunque verso l’Altro . Non scorrono più gli anni come i grani della corona , fratelli cristiani ,non si conta più il tempo cronologicamente , il tempo è quello “ … dopo che Giovanni fu arrestato … “ cioè il nuovo tempo , non più da contare , da conteggiare , da far scorrere come ci hanno insegnato , e come ci insegneranno , ma è tempo da vivere come novità e nella pienezza ,oltre la realtà , arricchito cioè del soprannaturale . La novità , dopo l’ascolto della Parola è quella che non siamo più quelli di prima , ma nuove creature , che crescono nella Parola e non più nelle parole o con le parole …. ma nell’oltre , al di sopra , nel sopranaturale . Tutto muta perché come scrive Paolo : “ ….. il tempo si è fatto breve ….. “ …. è mutato dunque …. “ … si è fatto …. “ scrive l’apostolo , cioè è cambiato , non è più quello di prima , ha un’altra, o meglio ancora, ha assunto un’altra valenza , un altro valore , un nuovo valore , nuovi orizzonti , è oltre al sensibile ,è sopra al sensibile , è sopranaturale . Il tempo si è trasformato o meglio si è deformato , ha perso la sua forma , è divenuto ciò che doveva essere veramente , si è realizzato , ha assunto la sua vera natura , cioè è divenuto luogo , luogo che lascia spazio , capace di contenere , di contenere e di perpetuare , proteggendola , la novità : in questo modo dunque il tempo si è fatto Tradizione . Per questo motivo il tempo si dilata , perché Dio non solo viene nella storia , nel tempo , ma lo rivisita , interviene vivendolo direttamente , fisicamente e sopranaturalmente , dunque lo dilata , lo trasforma , imprime ad esso una nuova forma , una forma a ciò che non è evidente , ma a ciò che è nascosto …. svela così il mistero “ ….. l’uomo guarda l’apparenza , il Signore guarda il cuore … “ leggiamo nel primo libro di Samuele ( 16,7 ) e Paolo nella prima lettera ai Corinti scrive : “ …. Dio ha composto il corpo, conferendo onore a ciò che ne mancava ….. “ ( 12,24 ) . Questo fratelli cristiani è il sopranaturale , l’oltre all’evidenza , all’apparenza …. e ancora nel primo libro di Samuele leggiamo ciò che Dio suggerisce al profeta “ …. non guardare al suo aspetto né all’imponenza della sua statura . Io l’ho scartato …. “ ( 16,7 ) . Dopo il passaggio di Dio nel tempo , dunque nella storia , nulla è più come prima ….. è vinta la morte … perdonato il peccato …. la stessa realtà è diversa , perché l’uomo è diverso , perché chiamato alla diversità , invitato alla diversità . Dio non si accompagna più all’uomo saltuariamente , non lo cerca perché è cercato …. non chiede più all’uomo che risponda alla sua chiamata e non corre più alla chiamata dell’uomo , ma sceglie di vivere gomito a gomito con l’uomo , di condividerne lo spazio vitale ,il creato , di vivere con lui il creato , non è più nel Tempio ma a fianco dell’uomo , per strada con lui , sceglie di consegnarsi nella sue mani , nelle mani dell’uomo … nelle mani … non fra le sue braccia . Se prima l’uomo era fra le braccia di Dio , ora Dio è nelle mani dell’uomo … Dio per sua scelta si consegna nella mani di una creatura instabile , infedele che lo accompagna , osannandolo , alla Passione . La Passione , questo è il tempo nuovo , la ricapitolazione del tempo , tutto il tempo , l’eternità. Dunque la storia va rivisitata , ricapitolata , scrive Paolo , alla luce di questo evento , di un Dio che ha fede e che predica la fede , perché vive la fede … e di fede muore e per fede risorge ; un Dio che si fa piccolo perché la sua creatura cresca , maturi , pagando Lui il prezzo più alto . Il tempo dunque , da lungo si fa breve e la risposta alla chiamata , alla proposta che Dio indirizza all’uomo è quel “ … subito … “ che esclude la mediazione , perché il tempo nuovo , il tempo capace , dilatato , non è più la mediazione , il compromesso , dunque la storia , ma la scelta “ … sia invece il vostro parlare si ,si ; no, no ; il di più viene dal maligno … “ ( Mt.5,37 ) . Il di più , la mediazione , il compromesso , il maligno … è frutto dell’incapacità del tempo di dilatarsi , dell’incapacità di contenere …. il soprannaturale .