LUMEN GENTIUM

25.10.2016 15:09

Cari amici di Chiesa Controcorrente , tra le varie letture che inizio e che sistematicamente lascio per poi riprendere e ultimarle nel tempo con tutta calma , c’è la raccolta di tutti i documenti del Concilio Vaticano II . Ho iniziato a leggere la “ Lumen Gentium “ la Costituzione Dogmatica su “ La Chiesa “ del 21 novembre 1964 . Ho iniziato a leggere ora quest’opera , perché nel corso dei miei studi teologici , non mi è stata mai proposta , né prospettata … chi in quegli anni è stato teologicamente formato si è accontentato di ascoltare qualche rara citazione o del solo sentire nominare quel momento storico , il concilio appunto , che direi ha caratterizzato la vita della Chiesa del scorso secolo e continua ancor oggi ad essere motivo di studio e di confronto . Il testo del documento al primo capitolo , terzo paragrafo riporta queste illuminanti parole : “ Ogni volta che il sacrificio della croce , col quale Cristo , nostro agnello pasquale , è stato immolato ( 1 Cor. 5,7 ) ,viene celebrato sull’altare , si rinnova l’opera della nostra redenzione . E insieme , col sacramento del pane eucaristico , viene rappresentata ed effettuata l’unità dei fedeli , che costituiscono un solo corpo in Cristo ( cfr. 1 Cor. 10,17 ) ………. da Lui veniamo , per Lui viviamo …. a Lui siamo diretti “ . Piuttosto chiaro ed esaustivo , forse non c’è stato proposto , perché la chiarezza non ha bisogno di chiarirsi …. di fare chiarezza a se stessa chiarezza . Certo che fa specie che si pensi e si metta in atto di cancellare , dai programmi settimanali esposti nelle bacheche delle Chiese , le celebrazioni eucaristiche , di ridurre cioè le Sante Messe … mentre la Costituzione dogmatica ci avverte che la celebrazione eucaristica è legata a doppia mandata (come il capo cordata al suo compagno ) alla nostra redenzione . Dovrebbero tremare le gambe , ad un fervente cattolico , leggere le parole della Lumen Gentium . La celebrazione dell’Eucarestia dunque , rinnova l’opera delle nostra redenzione . Già questo sarebbe bastante , ma in più , nell’Eucarestia , si rappresenta e si effettua l’unità dei fedeli …. via dunque classi e categorie umane …. fratellanza , uguaglianza . E’ l’esatto contrario di quella sentenza scritta da Nietzsche: “ Non bisogna entrare in Chiesa per respirare aria pulita “ , in questo caso l’ingresso in Chiesa , quando l’assemblea è riunita , quando è ecclesia è fragranza di pane fresco , appena sfornato , quell’unità , quella forma , quel nutrimento , quella sostanza che si accompagna ad ogni cibo . La cancellazione di una santa Messa dalla bacheca di una Chiesa, la sua non celebrazione è una sconfitta per l’opera redentrice ed è l’impedimento dell’unione e l’unità è spezzare quella sequenza che da Lui porta a Lui , è tenere il ciclo aperto , volutamente evitando di chiuderlo , se il cerchio non si chiude capo e coda non si toccano e Giotto non avrebbe potuto essere scelto …. la sua arte sarebbe stata sconosciuta …. e la perfezione , l’equidistanza del cerchio non avrebbe potuto essere rappresentata e pensiamo solo cosa l’umanità avrebbe perso … le opere di un grande artista …. e il progresso scientifico . Non si legge tra le righe della Costituzione dogmatica la conta del numero delle sante Messe o la misurazione della loro intensità …. quello che i Padri conciliari scrissero si commenta da solo non solo per lo spessore del contenuto ma soprattutto per la semplicità e la proprietà di linguaggio , e capisco solo oggi , nell’attenta lettura che mi sono proposto di intraprendere perché non solo non si sono voluti commentare i documenti , ma neppure affrontarli …. erano e sono la verità …. e la verità è scomoda si preferisce aggirarla .Quei documenti si sono affidati alla lettura privata degli studenti , preferendo altra formazione ….. chissà quale sarebbe stato il commento di Benedetto XVI e chissà quale quello di Francesco nel venire a scoprire che si punta alla qualità più che alla quantità delle celebrazioni eucaristiche invece che all’oggetto della celebrazione stessa : unità e redenzione . Mi conforta il Salmo ( 1 ) che ieri si è letto durante la Santa Messa nella liturgia della Parola : Beato l’uomo che non etra nel consigli dei malvagi , no resta nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli arroganti , ma nella legge del Signore trova la sua gioia , la sua legge medita giorno e notte .