LUNGA VITA AL PAPA

10.01.2015 09:55

Se ieri scrivevo che non mi sentivo parte di una chiesa con la “c” minuscola oggi mi sento di urlare a squarciagola di sentire una forte appartenenza alla Chiesa. La Chiesa è cattolica cioè universale, cioè supera i riduttivi appellativi di parrocchiale, diocesana, particolare. Noi dobbiamo sempre far riferimento all’universalità non al particolarismo. Nella Chiesa universale le così dette “diocesi cardinalizie”, (per tradizione non scritta, che vedevano il loro arcivescovo ottenere la porpora al primo concistoro utile come scrive Andrea Tornielli, in occasione delle ultime nomine dei nuovi cardinali di Santa Romana Chiesa), sono considerate quanto le altre diocesi cioè sono assorbite nell’universalità. Nella Chiesa universale, è messo in crisi ogni automatismo sinonimo del particolarismo, frutto del borghese perbenismo. Persino il temine tradizione cambia, assumendo il significato di trasmettere e non trattenere tipico della chiesa particolare. Biellesi, fratelli cristiani biellesi leggiamoli questi segni; abbiamo quadri, personaggi che occupano da quarant’anni o poco meno i loro stalli e giovani arroganti e rampanti che ricercano come cani segugi la carriera, che nella Chiesa universale non arriverà, arriverebbe nella chiesa con la “c” minuscola, formata cioè da miopi se non ciechi personaggi che pensano l’avvicendarsi al soglio pontificio o alla successione apostolica come un automatismo legato in parte ad un automatico avvicendamento, (che è tipico nella carriera militare), o peggio ancora ai biechi giochi di raccomandazioni e scavalcamenti, di personaggi che si prestano ad ogni occasione per aumentare invece di diminuire, che è l’esatto opposto di quanto Giovanni Battista dichiara pubblicamente indicando il Cristo “Lui deve crescere e io diminuire”. Io nella mia saccenza  e nella mia pazzia, mi sento di appartenere alla Chiesa che, come afferma padre Lombardi, eleva:” comunità ecclesiali piccole o in situazioni di minoranza”. Afferma ancora padre Lombardi:” si nota di fatto che vi sia un solo coordinatore della curia romana”, tra i vescovi elevati alla porpora cardinalizia. E’ liberante sapere che i topi di curia e in diocesi tra gli effettivi e gli aspiranti c’è la fila, hanno  e avranno difficoltà a farsi strada e a far carriera con questo papa. Lunga vita al papa, a questo papa che a detta di un certo clero “bassolocato” e altolocato, borghese e perbenista, con la puzza sotto il naso lo deleggia perché indossa la camicia sui pantaloni scuri sotto l’abito talare, porta le scarpe di poca foggia e non porta i gemelli ai polsini della camicia, è sgraziato nel camminare ed è vecchio. A questo clero povero in spirito ed intelligenza dedico la celebra frase tratta dal film il Gladiatore:” il tempo degli onori è finito…principe”.