... ma voi chi dite che io sia ' ...

11.09.2021 08:47 “ ... Ma voi chi dite che io sia ? ... “ . Questa domanda che Gesù rivolse ai suoi discepoli e che in ogni tempo per mezzo della Parola ha rivolto , rivolge e rivolgerà a chi si definisce suo seguace , deve risuonare , nella mente di ogni cristiano se cristiano si definisce , come il suono delle campane festanti nel giorno di Pasqua Pietro diede la sua risposta alla domanda , risposta che oggi XXIV domenica del Tempo Ordinario abbiamo udito nella proclamazione del Vangelo : “ ... Tu sei il Cristo ... “. Se Pietro diede quella risposta noi come rispondiamo ? Chi è dunque per noi Cristo ? Chi è ? Il tempo dunque, può definirsi l’ora nella quale ognuno di noi si deve porre questa domanda e ad essa e per essa deve una risposta : Chi è il Cristo ? Il termine ,tratto dalle lingue ebraica (Messia) e greca (Cristo) , significa “unto” o più esaustivamente “Unto di Dio”. Luca , attento cronista , narra , nel suo Vangelo ( 4,16-19 ) , la predicazione che Gesù tenne nella sinagoga della sua città, Nazaret : “ ... Si recò a Nazaret, dove era stato allevato ; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me ; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazionee ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore ... “ . Re e sacerdoti del popolo di Israele erano sottoposti alla pratica dell’ unzione mentre nel caso di Mosè, pur essendo ritenuto un unto di Dio, non si trova traccia della sua cerimonia di unzione. Anche nel caso di Cristo non si trova menzione di pratiche di unzione se non quella di Betania che però non corrisponde ai canoni dell’unzione tradizionale dei re o dei sacerdoti. Unzione per altro fatta per mano di una peccatrice. Da una attenta lettura delle Scritture emerge che l’unzione non è un cerimoniale che conferma l’avvenuta investitura da parte di Dio di questa o quella persona a cui vengono conferiti speciali poteri nonché lo Spirito Santo. Bensì è l’approvazione o la scelta di Dio al fine di portare a compimento i Suoi piani. Gesù ,il Cristo è l’unto di Dio perché porta a compimento i piani di Dio , fa la volontà di Dio , del Padre che è Colui che unge , progetta , pianifica , agisce : “ ... Ora colui che con voi ci fortifica in Cristo e che ci ha unti, è Dio; egli ci ha pure segnati con il proprio sigillo e ha messo la caparra dello Spirito nei nostri cuori ... “ si legge nella seconda lettera ai Corinti dell’Apostolo Paolo ( 1,21-22 ) . L’unzione dunque porta frutti , è fruttifera , è finalizzata all’azione . Si legge nella prima lettera di S.Giovanni Apostolo ( 2,27 ) : “ ... Ma quanto a voi, l'unzione che avete ricevuta da lui rimane in voi, e non avete bisogno dell'insegnamento di nessuno; ma siccome la sua unzione vi insegna ogni cosa ed è veritiera, e non è menzogna, rimanete in lui come essa vi ha insegnato ... “ . Chi riveve l’unzione , chi è unto è dunque nelle grazie di Dio infatti si prega con il salmo 105 ( 14-15 ) : “ ... Egli non permise che alcuno li opprimesse; per amor loro castigò dei re, dicendo: «Non toccate i miei unti e non fate alcun male ai miei profeti» ... “ . Siamo unti dunque, sacralmente unti per mezzo del Battesimo e della Confermazione , ma lo siamo soprattutto perché discepoli di Dio , esecutori dei suoi piani , siamo parte di Dio , siamo in Dio : “ ... perché Dio sia tutto in tutti ... “ scrisse Paolo nella sua prima lettera indirizzata alla comunità cristiana che era in Corinto.( 15,28) Chi è duqnue Cristo? Come si identifica ? Come lo identifichiamo ? Egli , il Cristo , è Colui che compie la volontà di Dio ,il Figlio che porta a compimento la volontà del Padre , i suoi progetti , i suoi piani . E a noi , in questo contesto , quale ruolo è assegnato ? Come ci identifichiamo se veramente discepoli di Cristo , cristiani ? Possiamo rispondere che siamo coloro che come Cristo , per Cristo , con Cristo e in Cristo fanno, compiono la volontà di Dio . Coloro che perché figli ( come Cristo è il Figlio ) compiono la volontà del Padre ; coloro che sono in Dio perché Dio è in loro , essendo Dio “ ... tutto in tutti ... “ scrisse San Paolo ; coloro che sperano , che ricevono la vocazione di sperare , dunque di credere . Affermare come Pietro : “ ... Tu sei il Cristo ... “ significa dichiarare pubblicamente la propria fede ,significa riconoscere in Gesù colui che è stato scelto per mettere in pratica, per realizzare il progetto di Dio che altro non è che entrare personalmente ed operativamente nella storia , nella storia dell’uomo per trasformarla da una successione di eventi più o meno critica a storia della salvezza novità , nuova visione , diversa visione, rivoluzione della storia. La nuova storia, la storia della salvezza contempla e comprende l’impatto della fede nella vita di ogni uomo , nella quotidianità di ogni uomo , impatto che trasforma la stessa visione della storia, dunque non più elenco cronologico critico di eventi ma celebrazione e proclamazione dell’incontro e della condivisione con il divino , con la divinità secondo il piano di Dio che San Bruno di Colonia fondatore dei Certosini nel suo Commento ai Salmi così sintetizza : “ … Essendo lui Dio deificherà anche i suoi … “ . Piano di Dio duqnue è rendere divini , eterni i suoi discepoli , i suoi seguaci, noi cristiani che portiamo il suo nome , il nome di Cristo, noi che ci sforziamo di vivere la fede ,noi che speriamo e che Paolo nelle sue lettere nomina santi . La storia dunque non è più intesa come elenco critico di eventi , ma partecipazione personale a tutti gli eventi di ogni singolo essere umano sì che tutti divengano parte attiva della storia, facciano , scrivano la storia , si che l’umanità intera ne divenga parte soggettiva e non solo oggettiva . Se Dio è “ ... tutto in tutti ... “ dunque noi siamo in Dio , quindi siamo in tutto ciò in cui Dio è presente o in tutto ciò a cui Dio partecipa ; dunque Dio non solo è parte della storia ma è la Storia che tutto racchiude . Essere ed operare nei piani di Dio ha come risvolto , come conseguenza il cambiamento , la conversione , la trasformazione del mondo in cui viviamo . “ ... Ciascuno trova il suo bene aderendo al progetto che Dio ha su di lui per ealizzarlo in pienezza : in tale progetto egli trova la sua verità ed è aderendo a tale verità che egli diventa libero .... “ si legge nell’lettera enciclica Caritas in Veritate di Benedetto XVI. Significa un cambio di passo , cioè pensare e comportarsi come Dio pensa e come Dio si comporta , agisce . Nella odierna lettura del Vangelo si è ascoltato Gesù rimproverare Pietro dopo la sua professione di fede ispirata dal Padre come annotò Matteo nel suo Vangelo : “ ... Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli ...”. Malgrado questa esperienza Pietro ritorna a pensare come l’uomo pensa , è questo atteggiamento che Gesù rimprovera a Pietro : “ ... tu non pensi secondo Dio , ma secondo gli uomini ... “ . L’uomo , noi tutti fratelli cristiani, passiamo dal confessare ,dal professare la fede al disconoscerla in un lasso di tempo pari allo sbattere delle palpebre . Il solo dichiarare il nostro credo , o il solo proclamare la nostra fede non basta a realizzare i piani di Dio . Paolo nella lettera ai Romani ( 10,9-10 ) scrisse : “ ... Poiché se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo . Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza ... “ . Dunque il cuore , il sentimento, che è l’interezza della persona è causa del radicale cambiamento , della conversione dell’uomo. Se si giunge a credere a ciò che per questo mondo non è credibile perché non visibile come insegna Paolo nella sua lettera agli Ebrei (11,1-2) : “ ... La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono. Per mezzo di questa fede gli antichi ricevettero buona testimonianza. Per fede noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio, sì che da cose non visibili ha preso origine quello che si vede ... “allora si pensa come Dio pensa e si agisce come Dio agisce perché fratelli cristiani : “ ... Le cose visibili sono d'un momento, quelle invisibili sono eterne ... “ insegna San Paolo nella sua seconda lettera ai Corinti ( 4,18 ) mentre ,sempre secondo l’Apostolo ,noi : “ ... fissiamo lo sguardo sulle cose visibili .. ( non ) su quelle invisibili ... “ così ci sfugge l’essenziale e cadiamo prigionieri del superfluo , dal vago , dal vano , del superficiale con la conseguenza che la storia diviene solamente un elenco critico di eventi . Fratelli siamo parte dei piani di Dio e conseguenza di ciò è la possibilità di fare la sua volontà per la nostra realizzazione al pari di Cristo : “ ... Padre ... non sia fatta la mia, ma la tua volontà ... “. ( Lc.22,42 )