MACCHINE AUTOMI INGRANAGGI
L’uomo ha sempre manie e smania di grandezza e di onnipotenza , lo ha dimostrato il nostro progenitore Adam , Adamo nel giardino , nell’Eden, divenire come Dio , essere come Dio ,cioè più importante dell’io , essere qualcosa diverso dall’io , non volere essere se stessi ma essere l’altro , quel volersi calare nei calzoni degli altri per poi scoprire che il più delle volte o sono troppo larghi o sono troppo stretti , non sono cioè della nostra misura . Marco , annota : “ Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande “ ; è il peccato originale , che continuamente viene a galla , emerge, autoproclamarsi superiori , colui che sta sopra agli altri , che svetta sugli altri , che idolatra se stesso e vuole farsi idolatrare dagli altri ,quel non accettarsi per ciò che si è , il peccato originale commesso e subito evidenziato dal silenzio , infatti Marco racconta nel suo brano che alla domanda di Gesù ( Dio ) gli apostoli tacquero : “ Ed essi tacevano “ , tacevano con quel silenzio , con quel nascondimento dell’uomo nel giardino dopo aver mangiato il frutto , dopo avere voluto provare l’ebbrezza di divenire Dio ,dunque di rinunciare a se stesso , non senza Dio , ma senza se stessi , rinunciando a ciò che sono , per essere quello che non sono , ma che vorrei essere , l’uomo si scopre nudo , ha vergogna di sé ,si sente abbandonato e ha paura ; e gli apostoli alla domanda di Gesù , che aveva capito il tenore dei loro discorsi si vergognano ,sono nudi , tacciono , si scoprono nudi , cioè senza motivazioni , vuoti dentro . Il Maestro , cioè colui che conosce e che è preposto ad insegnare , Dio , paternamente , con quell’atto che Marco sapientemente annota così : “ Sedutosi, chiamò i Dodici ….. “ insegna , confida ai neofiti la nuova morale ,la nuova etica , quell’essere novità , quel parlare secondo Dio , quel non conformarsi alla mentalità corrente, quell’essere diversi , quell’andare all’altra sponda , quel sapere trovare nella scrittura la propria collocazione , la propria identità , la propria vita divina ,come il Cristo con sicurezza e determinazione riavvolgendo la pergamena dopo avere letto Isaia nel suo paese natale disse di sé : “ oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato “ . “ Con l’affermazione : “ Se uno vuol essere il primo , sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti “ , Gesù chiede il capovolgimento cioè la rivoluzione , il rivoluzionare la propria vita , che è quell’invito , quella sfida pressante e permanente lanciata dalle ultime generazioni di Papi di viaggiare controcorrente , di prendere posizione , di dimostrare pubblicamente le proprie scelte e pagarle di persona per essere credibili e rendere credibile il nostro credo . Prima di credere all’altro da me, devo credere a me stesso , in me stesso , devo conoscermi , non può esserci confusione tra ciò che sono e ciò che vorrei essere , deve essere chiaro che sono , che esisto , che sono me stesso , dunque non sono l’altro , tanto meno Dio ma sono io , divino , figlio di Dio come figli sono gli altri come figlio è il Figlio , dunque la mia identità è fortemente segnata , non sono una pedina come spesso vogliono farci credere , anche all’interno della Chiesa purtroppo . La mia identità la trovo , la scopro nel servizio , che non è fratelli cristiani come ci insegnano cattivi maestri il solo rivolgersi agli altri , le opere sociali , ma è la conoscenza in primo luogo di me stesso ,scoprirmi ,conoscermi , comprendere , sapere chi sono e perché sono …. conosci te stesso … questo motto svettava a Delphi sul frontespizio del tempio . Se conosco me stresso conosco anche l’altro perché so che non sono io l’altro , capisco che non sono nemmeno Dio, ma io , con i miei limiti , le mie virtù , i miei peccati , in anima corpo e spirito come insegna Paolo , persona , non pedina , mezzo nelle mani di …. usato e abusato …. privo di quella identità divina che Dio stesso ha donato ad ognuno di noi , gli uomini pedina sono ben rappresentati nel lungometraggio di Charlie Chaplin Tempi moderni ,macchine , automi , pezzi di una catena di montaggio , ingranaggi ,e un altro tentativo di trasformare l’uomo in pedina è stato delle grandi aberrazioni del ‘900 nazismo , comunismo ,capitalismo .
“ E, preso un bambino , lo pose in mezzo a loro e , abbracciandolo …… “ , Gesù pone in mezzo a noi un bambino , pone il segno di contraddizione , è lui , il bambino l’esempio , il segno , la sua semplicità , la sua dipendenza , la sua innocenza , la sua buona fede disarmante è ciò che deve guidarci , è il modello , Dio si nasconde in quel segno ed è desideroso di farsi porre in mezzo , di farsi abbracciare , cingere , stringere , di divenire con me , con quell’atto , quel gesto , un’ unica persona ,preservando le differenze , le diversità . L’abbraccio è ciò che unisce , c’è approccio , compenetrazione , i due corpi si uniscono , aderiscono quasi in un atto sponsale , un atto sacro , perché l’amicizia è un atto sacro, perchè riconoscere l’altro , dunque se stesso è un atto sacro , un segno , dunque un miracolo , un evento straordinario , cioè fuori dall’ordinario . Non bisogna fare chissà quali cose , quali viaggi , quali pellegrinaggi per assistere ad un miracolo , accettarsi per ciò che si è, è il primo segno dell’identità cristiana . Sono cristiano perché so , conosco chi sono , è chiara e dichiarata la mia identità : “ …. Sono l’ultimo e il servitore di tutti …..” abbiamo ascoltato nel Vangelo, entro in tutti e tutti dipendono da me , non sarebbe così fossi il primo , fossi a capo , fossi il capo , il capo ci trasforma in pedine , come il re , quando il popolo di Israele , per moda e non per altro , perché le altre popolazioni avevano un re , il re , mentre loro avevano Dio , vollero anch’essi il re , e Dio a metterli in guardia che il re li avrebbe trasformati e trattati come pedine , li avrebbe portati in guerra , gli avrebbe sottratto le mogli , gli averi …… non li avrebbe serviti, ma sfruttati, usai e abusati . L’uomo nelle sue manie di grandezza e onnipotenza gioca sempre a ribasso , si nasconde perché nel folto della vegetazione agisce come non agirebbe all’aperto , alla visibilità , alla luce , nel nascondimento e nelle tenebre è ciò che vorrebbe essere e non ciò che realmente è fratelli cristiani Giovanni ci scrive perché prendiamo coscienza che siamo figli della luce non figli delle tenebre .