... Magi e pastori ...

05.01.2018 16:23 Ma davvero solo a Paolo è stato fatto conoscere , rivelato il mistero ? Lo abbiamo sentito proclamare poc’anzi nella seconda lettura che la liturgia della parola propone per questa solennità dell’Epifania del Signore : “ ….. per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero … “ … e ancora , davvero il mistero è stato fatto conoscere solo agli apostoli e ai profeti del Signore , riproponendovi i le Parole che Paolo scrive agli Efesini : “ … ora è stato rivelato ai suoi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito …. “ … dunque solo a loro ? E noi ? E noi chi siamo fratelli cristiani ? E a noi chi … chi ha svelato , svela , rivela il mistero di cui siamo destinatari ? Noi fratelli cristiani , noi stessi che siamo destinatari del mistero … che a noi è destinato … al pari degli apostoli e dei profeti … e di Paolo … noi stessi , da noi stessi sveliamo il mistero e per noi stessi lo sveliamo . Il mistero c’è , esiste per essere svelato … c’è , esiste per far problema , per provocare , nell’uomo , nel destinatario , una provocazione . Il mistero si insinua nell’uomo , come il tarlo ( l’evangelica tignola ) la ruggine , che consumano ferro e legno . L’uomo è scavato , consumato dal mistero . La curiosità , il desiderio di conoscere , di svelare , comprendere , spingono l’uomo a dedicare la sua totale esistenza, la parte più intima , profonda della sua esistenza nella ricerca della soluzione del problema o solamente della sua sola enunciazione … perché spesso può solo bastare quella , l’enunciazione del problema per appagare la fame e la sete di conoscenza . I Magi partono dal lontano oriente …. quel tarlo , la tignola ,la ruggine della conoscenza spingono al viaggio , all’ignoto , alla volta del comprendere seguendo un segno , un segno che è apparso , un segno che ha fatto confluire là dov’è la conoscenza solo un certo tipo di personaggi : il Magi appunto , che rappresentano l’uomo teso alla conoscenza, il ricercatore , l’uomo della profezia , colui che studia i segni dei tempi perché ad essi attento , sensibile , l’uomo di un altro mondo , di un’altra cultura , l’uomo colto , l’ aristocratico che cerca la verità e per quella scommette tutto se stesso e investe tutte le sue sostanze al solo scopo di placare il desiderio di verità che è conoscenza , sapienza …. Poi incontriamo un altro tipo di personaggio , i pastori, che non significa i poveri , non traduciamo ( automaticamente spinti da una spiccia tradizione ) la parola pastori con la parola poveri ma usiamone il sostantivo nomadi , cioè coloro che non avevano , una fissa dimora , oggi potremmo dire coloro che non possedevano una residenza , non godevano dei diritti civili , non appartenendo ad un popolo ….. apolidi . Di fronte al mistero , ad osservare il mistero , a prendere contatto con il mistero troviamo dunque due classi ben diverse tra di loro … gli aristocratici e gli apolidi, i nomadi . Entrambi non hanno nulla da perdere , secondo la loro natura , le loro caratteristiche , le loro peculiarità …. appartengono perché ci sono , esistono … ma non appartengono proprio perché ci sono , possono cioè fare a meno dei diritti, cioè del potere , non contano , sono una cultura a parte . Non confluisce al mistero il potere , religioso e politico che sia , perché il potere non può accettare il mistero , il potere accetta e vede solo se stesso per un processo suo continuo , perpetuo di autoconservazione e autocelebrazione e si radica sulla sua cultura escludendo altre culture . Il potere propone solo se stesso e svela solo se stesso a se stesso , non riconosce né altro , né l’altro , il simile , dunque l’Altro , il totalmente diverso ….. è idolo , è l’idolo che si adora e che pretende di essere adorato . Ben diverso è il mistero . Il mistero è verità da svelare e comprendere è qualcosa diverso da me è il diverso da me , dunque è altro e l’altro , quindi l’Altro . Il mistero è ciò che sta sopra di me perchè è il non conosciuto da conoscere . Nel mistero ci sono i miei limiti in esso i miei limiti , le mie capacità le mie possibilità possono essere comprese , conosciute . Accogliere il mistero significa comprendere , entrare in conflitto con se stessi , aprire gli occhi su altro , ampliare la propria conoscenza in un continuo processo di conoscenza , un processo che non ha termine , eterno , un continuo processo di crescita verso l’inarrivabile sapienza a cuoi il cuore dell’uomo tende per suq stessa natura . Il mistero è un rigoroso , continuo , perpetuo ed eterno processo di rielaborazione di se stessi , Paolo , nella lettera agli Efesini usa la parola ricapitolazione , e io ve la ripropongo questa parola ….. ricapitolazione . “ … ricapitolare in Cristo tutte le cose …. “ scrive Paolo ( Ef. 1,10 ) ,…. riportare , ripensare , rielaborare alla luce di Cristo , del mistero , tutto il nostro essere cioè l’universo , la parte di universo che noi siamo e con cui abbiamo rapporto e non , perché l’universo comprende anche l’inconoscibile che in noi è contenuto . In seno all’universo noi siamo e ci rapportiamo , perché ne siamo parte ….. non siamo parte solo della piastrella su cui posiamo i piedi ( perché è questo che il potere pensa che noi siamo ) no …. siamo ben più di ciò che ci convincono di essere … siamo cristiani , cioè figli di Dio , cioè in Dio , Dio , non siamo dei , siamo Dio , cioè siamo l’anti – potere , o meglio il vero potere , la negazione del potere , siamo gli apolidi e gli aristocratici che si recano a onorare il mistero , Dio , l’Eterno , l’Assoluto , il Trascendente , l’Infinito perché attratti da ciò di cui noi siamo parte . E’ pensare in grande questo ? No , è pensare e rendersi conto di ciò che siamo … ma non ciò che possiamo divenire … no … perchè lo siamo già … Sono , siamo in Dio ciò che Dio è , perché è Lui , Dio , che mi fa essere , fa essere me stesso … come fa essere se stesso ….. perché entrambi esistiamo ed esistiamo eternamente secondo la nostra diversità . E’ l’immagine della paternità e del rapporto sponsale . Oggi dunque , fratelli cristiani , nella Epifania del signore , nella sua manifestazione noi siamo qui a manifestare il nostro essere aristocratici ed apolidi ….. Magi e pastori .