MALATO TERMINALE?

06.05.2016 08:11

La malattia terminale dell’Occidente è legata all’ateismo …. Questa è la sintesi di due intellettuali Pat Buchanan e Dennis Prager , americani di cui il primo corse per la nomina a candidato alla Casa Bianca . Prager ricorda che la fede di un popolo crea la sua cultura e la cultura di un popolo crea la sua civiltà , di conseguenza quando muore la fede , muore la cultura , muore la civiltà e così inizia a morire anche il popolo . Chesterton asserì che quando gli uomini cessano di credere in Dio , da quel momento incominciano a credere in qualsiasi cosa , ciò si è potuto sperimentare concretamente in Europa , nel secolo scorso , cessando di credere nel Cristianesimo milioni di persone si orientarono nelle “ religioni secolari “ marxismo – leninismo , fascismo , nazismo , mentre oggi , continua nel suo pensiero Buchanan , l’Occidente si divide nelle nuove fedi : egualitarismo , democratismo , capitalismo , femminismo , ambientalismo , mondialismo , dimenticando la fede che ha creato l’Occidente e, ( attenzione alla fine osservazione ) quella fede che non è, non solo una causa per la quale vivere e per quale morire ma un codice morale con cui vivere tutti i giorni e la cui osservanza , secondo una promessa, conduce all’eternità , alla vita eterna , ciò che il secolarismo non offre , ma che il Cristianesimo offre . A queste considerazioni interviene Maurizio Blondet asserendo che è agli occhi di tutti la crisi terminale del capitalismo , degrado morale e dissociazione sociale , e individua la collettività ripartita in masse atomizzate , consumatori insaziabili di prodotti standart e psico – poliziotti del progressismo che hanno il terrore di asserire che la nostra civiltà è al capolinea perché ha rifiutato la fede . Poi Blondet si chiede quale sia il valore della fede in chi crede , mi ha colpito molto leggere nella sua riflessione che la fede oggi si sveste , si lascia come un abito , e parla di fede insufficiente rapportata al numero dei praticanti . Ora se la fede si lascia come un abito , la si veste e la si sveste , ciò mi sembra tipico dei professionisti del sacro , che vestono i paramenti quando richiesto , riponendoli in un armadio dopo la liturgia , non essendo più loro , la persona votata al sacro ma il professionista ,curato , attento , capace ed efficace , ma pur sempre un mestierante . Da questi mestieranti è partita la malattia terminale dell’Occidente , l’ateismo , da chi professandosi uomo di fede , la fede poi la non vive . Paolo scrive “ osservando attentamente il loro tenore di vita …… “ e per antitesi di ciò ,si legge in Atti, che la comunità di Antiochia per come vive , è riconosciuta cristiana … così si educa , ci si educa , si indirizza , si è la pari del Cristo via , verità , vita …… perché è questo che il cristiano è chiamato ad essere , non imitatore del Cristo , ma a vivere secondo la sua condizione , il suo essere ( non certo quella del Cristo ) . La professionalità applicata al sacro , porta al allontanamento delle gente dal sacro , che lo sente al pari di un mestiere non di una nuova visione della vita radicata nella vita stessa ; è vero se il sacro è un mestiere non è più parte della mia cultura , del mio credo , della mia fede ….. il lavoro si emancipa …. cambia …. si evolve non per mia volontà o per mia esperienza , mentre il mio credo , la mia fede , pur rimanendo salda nei sui principi fondamentali , evolve , cresce per mia volontà , matura attraverso la mia personalità , al mio modo di essere , di esistere , di concepirmi, di credere . E’ questo che cattura l’osservatore esterno , che individua il mio credo come qualcosa in espansione , in evoluzione , una esplosione non l’implosione dell’ateismo , curvo su stesso , perchè dichiarandosi atei la tendenza è chiusura , si chiude il libro ,si è data una risposta definitiva , non c’è più continuità di se stessi , diversamente dal cristianesimo , aperto all’eternità , al libro dell’eternità , che è inizio verso …. per sempre . Siamo chiamati a considerare la vita delle prime comunità cristiane , vita comune , cioè condivisione totale e radicale , frazione del pane , preghiera comune , pasto comune , beni comuni ben scritto e descritto nel libro degli Atti degli Apostoli ….. è il passo che ci attende , è l’unico passo per riprendere e riproporre il Cristianesimo , religione , cultura , fede e civiltà di un popolo che non sta morendo , ma che è in attesa della sua rinascita , della rivalutazione della dignità conferitagli da Dio stesso nel sacramento del battesimo : la vita divina .