MANCANZA

04.10.2016 16:14

E’ la prima sera , dal giorno della sospensione dalle mie facoltà ministeriali , che non celebro la S.Messa , perché ricoverato (semplici controlli) . Ne sento la mancanza ,sento la mancanza della celebrazione della liturgia ….. la proclamazione , in ascolto , della Parola di Dio , e il predisporsi per consacrare quel pane e quel vivo che divengono presenza reale del Signore …. il Signore ….la mia compagnia ,la mia altra metà, la mia meta , e sento anche la mancanza di quell’assemblea visibile agli occhi della fede che si raduna davanti a me , con me ….. il Signore e la Chiesa celeste e terrena perché dov’è presente il Signore e la Chiesa celeste non può mancare la Chiesa terrena . Nella mia piccola camera è contenuto il tutto che fa di me un figlio di Dio , un membro del suo popolo , della sua famiglia , nessuna restrizione può e potrà mai farmi mancare quello o sentirmi altro . La solitudine nella celebrazione non è mai negativa , perché fonte di percezione della compagnia , della comunità , dell’assemblea , dell’ecclesia , come il dubbio è fonte di ricerca , è fonte di ispirazione alla fede . Quando sono solo a celebrare, i gesti , la situazione stessa si carica …. assume profondi significati per nulla scontati , quel gesto non è un gesto solitario ma è comunitario , ecclesiale perché fatto a nome della Chiesa , gesto che abbraccia tutta l’umanità presente e passata è l’atto , l’atto creativo . Celebrando si crea , si ri-crea , si ritorna cioè al primordiale equilibrio , alla pace , che è assenza di conflitti , la pace del giardino , dell’Eden , della creazione , dove tutto è in funzione di Dio , quindi dell’uomo …… lì , in quel momento , nell’atto si ri-crea e il sacerdote è mezzo , mezzo dell’atto unico , non ripetuto ma perpetuo , atto privato , atto per ognuno di noi , condiviso e condivisibile . Non si è soli , non manca mai il , o i partner , non si è mai soli se cristiani, perchè si divide tutto con ….. a partire da quel corpo che si lascia spezzare, si lascia dividere , frazionare per donarsi e offrirsi ad una umanità affamata , affamata di quel pane disceso dal cielo perché : “ … il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo … “ ecco perché l’umanità risponde : “ …. Signore dacci sempre questo pane “ (Gv. 6 , 33-34 ) perché l’umanità che è vita , brama vita , e nessuno può togliere la vita …. mai ! Oggi non ho celebrato , né ho assistito alla S. Messa ma come nella S. Messa che da 50 giorni ormai , celebro da solo , sono parte dell’atto , non mi è precluso , perché lo desidero , desidero parteciparvi e vi partecipo , sono figlio e un figlio mai è escluso dal patrimonio famigliare , in quella frazione di pane e in quelle poche gocce di vino , sono parte del Corpo , perché come dice Paolo la parte del corpo è la Chiesa …. la Chiesa è parte del Corpo di Cristo e io sono parte della Chiesa , mai ne sarò escluso , perché vi voglio partecipare e nessuno può separare dall’amore del Padre . Non c’è esclusione né coatta né volontaria , si è sempre inseriti a pieno titolo nella celebrazione Eucaristica …. questa è la misericordia di Dio …. ben diversa dal passaggio ( più che lecito ) attraverso ad una porta . Tutto purtroppo si vuole ridurre a gesti , ma non è possibile ridurre a gesti il Tutto . Il Tutto è sostanza e sostanziale è ciò che supporta , che fa crescere , che alimenta , nutre … è ciò che non si vede , perché fede , è eternità …. per sempre , non il , o un momento, o l’attimo fuggente …. è il pane disceso dal cielo e l’acqua del pozzo della samaritana .