MEGALO….MANIA

27.10.2014 08:54

Ho saputo che il vescovo dopo aver compiuto la visita pastorale omaggia la fortunata parrocchia con una sua fotografia in compagnia di papa Francesco in cui il più contento, (sorriso a mò di fetta d’anguria), è lui. Manca solo che si faccia  fotografare  con il telefonino, poi eravamo proprio alla canna del gas come si suol dire. L’idea di regalare ad una comunità parrocchiale quella fotografia dà idea di megalomania e di poco equilibrio. Quella fotografia è tra le cose personali da conservare in segreto, proprio per una questione di sensibilità e riservatezza. Difficilmente chi coltiva il culto della personalità può capire la riservatezza, anzi ciò che può essere promozionale ben venga. Fanno così quelli che contano poco, o per intenderci nulla, a quelli che fanno poco o per rintenderci nulla. Si appiccicano ad una persona nota vendendosi per ciò che non sono, per quelle persone che si accontenta di credere ciò che questo non è, a chi si accontenta dell’apparenza… Purtroppo la maggioranza. Il resto, la piccola parte, i pochi dei molti che la Scrittura, la Sacra Scrittura evidenzia e a cui affida nel segreto la vera conduzione della Chiesa, ebbene questi vedono e valutano. Io non sono tra questi, non essendo certamente negli altri, io per natura sono un dissacratore, cioè dico, urlo e denuncio questi atteggiamenti che fanno poco se non per niente onore al nostro presule. Quella fotografia lo nobilita agli occhi di una parte sempre più esigua, che si spegne piano piano, mentre la maggior parte della gente che non frequenta più le nostre chiese, a causa di atteggiamenti di questo tipo è assolutamente indifferente. Forse monsignore non si è accorto che durante le sue visite pastorali incontra sempre meno gente e soprattutto sempre la stessa. E’ questo che dovrebbe dire al papa invece d’invitarlo ad Oropa, dovrebbe dire che stiamo affondando come un ferro da stiro e che lui con quel brutto sorriso (perché è tutto fuorchè bello), carica questo ferro di così tali pesi da farlo affondare più velocemente. Ma qual’è il bilancio di questi suoi tredici anni in diocesi? Ma cos’ha fatto? E dopo il suo devastante passaggio quanto resterà ancora autonoma questa diocesi?