MI... NORATO!

08.07.2015 08:32

Mi fanno capire che sono minoranza ed io accetto di esserlo. La minoranza in politica dovrebbe essere lo stimolo per far lavorare meglio la maggioranza, poi non è così perché ci si mette sempre d’accordo, fa parte del nostro carattere come popolo. Molti preti concordano con ciò che scrivo e me lo dicono apertamente, ma apertamente mi dicono che i modi sono bruschi e che i panni sporchi si lavano in casa, che tanto non cambia nulla, ergo va bene così e se mi devo schierare, sempre con l’autorità, perché così non si sbaglia mai. Mi dispiace dirlo ma come uomo e come prete devo dirlo, questo non è cristianesimo, è un’altra cosa ma non cristianesimo. Con questo modo di fare abbiamo educato i fedeli e li abbiamo selezionati, questo piuttosto che quello, quello perché è mansueto, non dice nulla, accetta, fa cosa gli si dice di fare, quello perché ha i soldi, è in vista, è potente, quello no è critico, dissente. E’ saltato il concetto stesso di persona, è stato introdotto quello di pedina, conto, non per ciò che sono ma per ciò che devo dare, per come devo essere usato e per come mi lascio usare, cioè un pezzo di un meccanismo, un ingranaggio di una catena di montaggio. Così però posso essere parte (quella che mi riconosce il potere) della maggioranza, cioè vinco sempre, perché sono parte, sono unità. Io la penso come Goethe e cioè che “ ogni cosa intelligente sta nella minoranza” perché come si scriveva sopra è la minoranza che fa funzionare bene la maggioranza, dunque ne è la vita stessa, e perché la minoranza, nella minoranza, vita, sta il Signore, è cristianesimo “guai a voi quando tutti diranno bene di voi…” e “…è quando sono debole che sono forte” evangelica minoranza. Ma allora aveva ragione Nietzsche quando affermava che non bisogna entrare in Chiesa per respirare aria pulita?