...MONSIGNORE, MA NON TROPPO.

30.07.2014 12:14

Carissimi lettori qualcosa si sta muovendo, ai suoi prima vagiti Chiesa Controcorrente desta interesse, paura o fastidio. Prova ne sono il vostro interesse cari lettori e il fastidio e la paura del vicario generale, dietro al quale c’è il vescovo, perché il vicario si muove, in obbedienza al suo vescovo, non può prendere iniziative personali; ecco perché anni fa don Lorenzo Milani e i suoi scolari scrivevano e pubblicavano “L’obbedienza non è più una virtù”, anche per affermare che la Chiesa non ha nulla in comune con la gerarchia militare, non si riconosce nella cieca obbedienza ma nella valorizzazione, nella sacralizzazione della coscienza critica; la sua regola resta sempre il Vangelo, la Parola, il codice di diritto canonico ha un ruolo solo complementare. Il vicario generale mostra in giro il contenuto del sito gridando allo scandalo e manifestando fastidio, ma così non fa altro che dimostrare paura, paura della verità e conferma all’esterno che Chiesa Controcorrente è novità, quanto non lo è il suo comportamento. Quando il Sinedrio si riunisce per il fastidio e la preoccupazione dell’uomo Gesù, Gamaliele, suo membro, consiglia di lasciare passare tempo per vedere se la cosa dipendesse o meno da Dio. Nel sito c’è ironia e verità, scrivo ironicamente della verità, e se qualcosa non è di gradimento dei vertici ecclesiastici, non si chiami “a rapporto” chi non conosce neppure il sito, chi non è neppure residente nel territorio della diocesi, con lui si ha buon gioco, gli si può dire tutto e il contrario di tutto, così si è in malafede. Caro vicario generale, caro monsignore, caro vescovo, sono ormai parecchi i confratelli che mi incontrano, solidarizzano e mi incoraggiano a proseguire su questa strada e, per me, questo è linfa, è vigore, è voglia di andare avanti, continuare, è risposta alla mia coscienza e ancor più alle mie preghiere, al mio foro interno.

Se veramente avessi scritto qualcosa di negativo, di non vero, mi avreste contattato, ma la verità fa male, brucia, perché così è la verità, ti mette di fronte alle contraddizioni, a quanto c’è di poco pulito, di ingiusto. Il confronto è sempre possibile, auspicabile, io lo chiedo in tutti gli scritti pubblicati sul sito, lei eccellenza “fa orecchie da mercante”. Si rilassi, non sono un bruto, né una pedina, sono un uomo un suo prete, siamo entrambi figli di Dio, fratelli all’anagrafe cristiana, incontraimoci. Nella Chiesa esistono i carismi, la Chiesa dialoga sempre e ci si scontra al suo interno, basta prendere come esempio l’ultimo Concilio, la curia romana aveva già preparato gli schemi, le disposizioni finali, le votazioni, tutto sembrava già deciso, evitando il dialogo, il confronto, ma non è andata così, lo sapete bene, è la storia che vi ammonisce, vi smentisce. Al di fuori del dialogo c’è il nulla, c’è il trono, la monarchia assoluta, la soffocante oligarchia, il governo di pochi, dei pochi, di chi è poco. Bene cari lettori ho fatto un ulteriore passo, ho esteso l’ennesimo invito, e attendo; a farmi compagnia è quell’ironia  che contraddistingue uomini dell’intelligenza di Gesù, quando Pilato gli dice: “Tu sei re?”, Gesù ironicamente risponde: “ Tu lo dici”. Questa è ironia, non si è scandalizzato, ha dimostrato che non provava paura, il quel momento di vita o di morte sua, ha sorriso dentro di sé e ha risposto, ha dialogato ironicamente,usando solo tre parole, mentre voi, caro vicario e cara eccellenza ne avete usate molte di più e non in modo appropriato. Per l’interessamento del vicario generale, del monsignore, (che poi tradotto per voi cari lettori, non è altro che un cameriere o un maggiordomo di non so quale stanza del palazzo papale), conio per lui, amichevolmente e ironicamente, un ulteriore titolo che traggo da un vecchio film molto divertente, carico d’ironia per la regia di Carmine Gallone tratto dal romanzo di Giovanni Guareschi, permettendomi di modificare parzialmente il titolo: “il vicario generale, monsignore, ma non troppo”.

donandreagiordano