MONSIGNORE: TENSIONE E CONFLITTI!
Nell’udienza al Movimento eucaristico giovanile il Papa ha sottolineato due concetti : “ tensione e conflitto “ . Sentite cari amici di Chiesa controcorrente come risponde e cosa afferma il Santo Padre ,alle incalzanti domande dei giovani: “ Cosa sarebbe una società , una famiglia ,un gruppo di amici senza tensioni e senza conflitti ? Un cimitero . Non ci sono tensioni e conflitti solo nelle cose morte “ . E’ circa un anno che scrivo a questo vescovo ( morto ) cercando un serio confronto , non certamente come in quelli a cui si è offerto, dove non è emerso nulla , cioè qualcosa è emerso : il nulla, la morte . Io sono in dissenso con il modo di governare di questo vescovo l’ho esternato e non ho ricevuto, né ricevo risposta ( un morto non può parlare ) . Io dissento e lui e l’oligarchia laica e clericale che lo sostiene ritiene che io sia reo di creare tensioni e scompiglio , dunque conflitti, e che sarebbe bene che questo mio dissenso non trapelasse fuori dal perimetro di palazzo episcopale ( la casa del principe qui la nobiltà esiste ancora ) cioè come afferma il Papa dal cimitero . Ora invece apprendo ,non da monsignore , ma dal Santo Padre in udienza, dunque nell’atto di esercitare il magistero petrino che non tanto il dissenso , ma la tensione ed il conflitto sono vita del vivere civile e sociale . Monsignore, oligarchi o meglio ragazzi ( vi chiamo così per stemperare la tensione ed ironizzare ) il vostro castello di carte sta cadendo ( di carte perchè non è fondato ) infatti il Vicario di Cristo in terra vi sta dicendo che non sono malato psicologicamente , non sono esaurito, è il vostro tenore di vita che è sbagliato ed è sbagliato per il magistero petrino ; è sbagliato avere l’arrogante convinzione che siete sempre nel giusto perché lo dice il prete , il vescovo o quelli che prete e vescovo eleggono come modelli , le top model . Ancora papa Francesco nella sua udienza fa giungere a tutti questa affermazione : “ Anche i conflitti possono farci bene , perché ci fanno capire le differenze “ .
Io sono differente e dal vicario generale , quello che veste “ prada “ e dall’arrogante pro-vicario che di noi preti ( di tutti ) pensa che siamo delle pedine , e sono differente da quei borghesi perbenisti e ben pensanti che con i loro amici preti ,mi definiscono figlio di buona donna e direi anche uno che sta, che è in quella via del Campo, via divenuta celebre nella canzone di Fabrizio De Andrè . In fondo non mi dispiace essere considerato così , sono associato a chi ci passerà davanti nel Regno dei cieli perché ha molto amato ci dice Gesù . Monsignore non può imporre in diocesi ciò che pensa lui , cioè che non deve esserci dissenso solo perché è il vescovo che lo dice , lo pensa e lo vuole ( voglio ,posso e comando ) ; né può imporre che il suo operato e quello di quelli che lui indica sia giusto , sia verità assoluta , come se i giorni fossero tutti uguali e la gente degli inerti soldatini di piombo manipolabili . Monsignore, Padre Turoldo uno, che diciamocelo , magari non vescovo , ma che la sapeva lunga e più di lei , infatti di lui ci si ricorda e ci si ricorderà , ebbene il servita scriveva che ogni mattina quando nasce il sole , inizia un giorno che non ha ancora mai vissuto nessuno . Lei e la gente che delega, secondo quello che si può dedurre dalle affermazione del santo Padre siete morti, dunque negate la vita , cioè non permettete che si viva quel giorno ed i giorni a seguire . Lei non capisce che sarebbe sapiente e intelligente fare tesoro dei dissenzienti , frequentandoli , dialogando con loro e da padre le consiglio che è ora , è giunta l’ora di tolgliersi i pannolini , impari a fare da solo , chi le ha messo i pannolini e la costringe a portarli oltre il tempo stabilito è perché di lei non ha né stima né fiducia ; cresca come uomo e come prete , lo deve a
quel di Dio popolo che solamente amministra , ed al presbiterio tutto che la coadiuva anche se parzialmente è dissenziente , si ricordi che una buona opposizione aiuta ed è stimolo alla maggioranza per un buon governo , mentre lei da buon dittatore , ha instaurato una oligarchia per governare da tiranno , facendo poi ricadere sugli altri le responsabilità .
Spero che sabato abbia fatto memoria di San Domenico dunque abbia meditato la lettura propria dell’ufficio , lo spero perché non capisco se i cattivi maestri che in seminario si vantavano , quindi insegnavano l’inutilità della recita del breviario , abbiano magari influenzato anche lei ( per voi cari amici di Chiesa Controcorrente , il breviario racchiude la preghiera universale della Chiesa che un ordinando ,pubblicamente ,durante il rito di ordinazione promette di recitare giornalmente ) . Lo penso perché durante gli anni trascorsi in seminario poche volte è venuto a recitare il breviario ( per non parlare degli incontri e della celebrazione della S.Messa ) con i suoi seminaristi è stato molto assente , un padre e pastore assente , è per questo che di lei scrivo pessimo padre , pessimo pastore , dunque pessimo maestro perché della figura del vescovo con i suoi carismi non ha lasciato ricordi . Nella lettura tratto dalla “ Storia dell’Ordine dei Predicatori “ di S. Domenico , nel giorno della sua memoria ,si legge : “ Due o tre volte fu eletto vescovo ; ma egli sempre rifiutò volendo piuttosto vivere con i suoi fratelli in povertà “ . Ecco come si regge la Chiesa , attraverso l’esempio di questi uomini , di sacerdoti ,che scelgono di vivere “ la passione per la Chiesa “ come ha scritto il segretario generale della CEI e passione è sapere valutare se stessi e rinunciare per essere se stessi , perché non c’è peggior uomo che vuole essere ciò che non è ,che vuole vivere per quello che non è o vuole essere quello che gli altri vogliono che sia , rinunciando ad essere ciò che è . Spesso le proposte fanno brillare gli occhi , gonfiare il petto ma se non si agisce secondo quello che si è ( agere sequitur esse ) si è danno per sé stessi e per gli altri e ci si condanna alla solitudine ed alla infelicità . Mi chiedo che passione per la Chiesa chi si vanta di avere due suore che : “ una le fa un po’ da cucina e l’altra da segretaria “ o che si fa ritrarre su tela con dipinto accanto il suo stemma episcopale , che usa , mal riprodotto , anche negli auguri che invia ( con firma prestampata ) a suoi preti , noi suo presbiterio , noi pedine di serie inferiore .