MUCCHIO SELVAGGIO
Oggi sarà ordinato un presbitero , non in cattedrale di fronte alla piazza del faraone di prossima inaugurazione , ma in un paese della cintura cittadina in sordina , così come l’annuncio è dato dal giornale diocesano non nella pagina della chiesa locale , impegnata per sponsorizzare impegni economici più che pastorali , prima di tutto , in questa diocesi la “ pecunia “ . Una ordinazione in sordina , come la presenta la realtà dei fatti non può non avere dello straordinario . Quello straordinario di cui ci parla il provicario episcopale , un signore che è stato educato a scrivere bugie e si firma , con altri tre signori bugie , con lo pseudonimo di consiglio episcopale e ci racconta , tra le tante che racconta , che questa ordinazione ha dello straordinario, ma non si capisce il perché è ermetico e ostico nel ragionamento gli deriva dalla scuola padovana che ha frequentato ma non ha concluso . Intanto l’ ordinazione di un presbitero è l’ordinario nella vita della diocesi non lo straordinario . Chiaramente la vita di questa diocesi è caratterizzata da chi la governa , sbugiardato dalla stampa locale e in cui la pastorale vocazionale è tale che non cattura , non interessa ….. e ciò deriva dalle capacità di discernimento del signore a cui è intitolata la piazza “ il faraone “ per capire la scarsità di vocazioni e la mediocrità del clero . I vedovi in questa diocesi sono una risorsa ? Ora le risorse umane sono sempre più in calo , l’incapacità di questo clero a testimoniare la sua vocazione attraverso il suo tenore di vita , più che avvicinare i giovani li allontana , dunque , d’ora in avanti , tra i diaconi permanenti ci sarà sempre, in caso di vedovanza, la proposta di accedere al sacerdozio evitando dunque il percorso culturale e spirituale stabilito dalla Chiesa ? … . Al presbitero che verrà oggi ordinato , che non ha fatto il cammino spirituale e culturale che la Chiesa richiede e impone , consiglio di non ascoltare i consigli di quei mestieranti del sacro , ma di affidarsi totalmente al Signore e alla sua coscienza , tempio e santuario dove si incontra a tu per tu il Signore , non l’idolo . Sappia che il Signore lo ha voluto per una missione , che non è quella che i “ Quattro dell’ave maria “ più simili a “Il mucchio selvaggio” parafrasando i titoli di due film western datati , gli hanno affidato , quella di tappare buchi , dunque dimenticando la formazione ricevuta , appunto quella di tappare i buchi , pensi alla libertà che il presbiterato porta con sé . Una cretinata galattica che il dotto vicario generale mi ha detto quando ho cominciato a puntare i piedi è che io sono stato generato alla fede dal vescovo , questo e con l’inosservanza del segreto confessionale è il vicario generale di questa diocesi … e poi cadono dalle nuvole sui balletti rosa in terra di missione ? Manca già a loro la formazione culturale e teologica e la vogliono trasmettere agli altri ? Dunque si è capito , è palese , il presbitero che oggi sarà ordinato è di serie B come siamo in tanti per questi mestieranti del sacro amanti di canonicati e monsignorati e di incarichi vari , carrieristi per vocazione, per il chiamato al presbiterato niente passerella in cattedrale e niente tutta pagina e intervista sul giornale diocesano . A me il giovane provicario , rettore …… e altri 13 incarichi tra cui quello di “ duca conte” di fantozziana memoria , quando mi fu chiesta ,dal giornale diocesano, l’intervista per la mia ordinazione e letto ciò che avevo scritto mi consigliò di parlare della malattia di mia moglie , perché secondo lui , i lettori del “suo” giornale erano interessati solo alla vicenda scandalistica della mia vita . Naturalmente non sarò presente alla manifestazione di oggi , non sono interessato , come disse Prodi tanto amato da quel clero che oggi sfilerà in passerella , ad una effimera popolarità . Tutti in fila per farsi notare dal capo e dare prova di unità , lì il santo popolo di Dio vedrà la paternità episcopale e la fraternità sacerdotale che è la preparazione della congiura come contro Cesare ….. la fraternità sacerdotale ? Fratelli coltelli ….. recita un antico proverbio . Speriamo e preghiamo che anche all’interno della chiesa biellese nasca e perché no ? un movimento pentastellalto , che porti novità e non imponga la bieca restaurazione di radetzchiana memoria .