NELL'OLTRE, L'OLTRE DELL'OLTRE
Fratelli , Gesù ci invita attraverso questo brano di Vangelo a non mormorare tra di noi : “ non mormorate tra di voi “ : Questo invito non ci spinge solamente a fuggire dal pettegolezzo , ma ci educa a non perdere tempo a metterlo a profitto per conoscere , per sapere .
Sapienza e conoscenza , ciò che Gesù nella lettura afferma con autorità : “ E tutti saranno istruiti da Dio “. L’istruzione di cui parla il Signore è l’acquisizione della sapienza e della conoscenza . In prima istanza sono chiamato a conoscere , non tanto chi mi sta intorno , chi mi circonda , ma me stesso , “conosci te stesso “era il motto che capeggiava a Delfi ben prima dell’arrivo del Cristo . Se conosco me stesso , conosco i miei orizzonti , i miei limiti ,le mie capacità , le mie povertà e le mie mancanze e vivo per questo e di questo . Vivo cioè di ciò che sono e non di ciò che vorrei essere o di ciò che gli altri vorrebbero che io fossi . Solo se vivo ciò che sono , sono felice perché limito il mio ambito senza spingermi in quell’oltre che non mi appartiene . L’oltre è di natura e per sua natura soggettivo non oggettivo ma ci insegnano che è oggettivo , lo insegnano i cattivi maestri , dunque che va cercato , inseguito , conquistato condannandoci all’infelicità , perché vivo contro natura , contro la mia natura , vivo per ciò che non sono e che non posso essere o divenire . Conoscendo i miei limiti , apprendo che questi limiti sono diversi da soggetto a soggetto , dunque comprendo e deduco che c’è chi non ha limiti , e chi non ha limiti è l’illimitato , colui che non ha orizzonti perché tutto contiene ed è l’orizzonte ultimo ,e se tutto contiene è il supremo ,l’essere supremo , che in sé ha tutto ed è in tutto ed è tutto : Dio .…….. e questa è sapienza , ciò che dà sapore , ed è dedotta dalla conoscenza . Se comprendo l’esistenza dell’essere illimitato e supremo , colui che non ha limiti ed orizzonti e che vive l’oltre nella pienezza , comprendo che io non devo cercare l’oltre ai miei limiti perché con i miei limiti vivo già il mio oltre . Dio che conosce il limite e che mi ha voluto con i miei limiti perché con questi ed attraverso anche a questi fossi felice ha disposto per me un progetto di amore , mi ha creato perché mi ama e ama i miei limiti , mi ama così come sono , perché così gli piaccio come lo sposo per la sposa e come la sposa per lo sposo . L’istruzione che Dio ha predisposto per l’uomo è dunque questa elementare conoscenza , stabilire cioè la mia posizione in seno a questo universo , comprendere qual è il mio posto , dunque rimanervi ancorato , fermo , fedele per compiere l’atto di fede in primo luogo verso se stessi , credere in se stessi perchè ci si conosca , e credere in Dio perché lo so diverso da me , credere nella diversità , perchè Dio è l’altro da me , il diverso ,l’oltre a me stesso , colui che mi fa essere ed esistere e mi fa essere felice se la mia conoscenza , liberamente , sceglie la strada della sapienza , decide di avere e di dare gusto alla vita , riconosce il mio ruolo nel creato , e comprende la differenza tra Creatore e creatura , tra creatura e creatura . Conseguenza della conoscenza e della sapienza è il credere . Se conosco , se seguo la via della sapienza è perché ho acquisito e acquisisco certezza e su questa posso costruire me stesso , la mia personalità . Credere significa affidarsi , vivere una vita , vivere la vita con speranza : credo perché spero e viceversa spero perché credo . Credere e sperare hanno come conseguenza la fiducia : la fede . Fede è risposta ad un invito , che è passato al vaglio , pensato , studiato , dunque il credere , è conoscere di più , conoscere a fondo e meglio , acquisire sapienza . Credo , spero , ho fede dunque vivo , è segno di vita , segno che sono vitale, che esprimo ; solo chi vive , spera , crede ,ama ripone fiducia . Fondamento della vita dunque sono anche queste virtù , credenti e non impostano la loro vita attraverso il credo , lo sperare e la fede in qualcosa , in qualcuno . Paolo all’Areopago a questo qualcuno , il dio ignoto , ne propone l’identità . La vita dipende da queste virtù , se le esercito , se ne faccio uso , se le assumo mi rendo eterno ci dice il Signore : “ chi crede ha la vita eterna “ , mi rendo eterno , perché liberamente scelgo il credere dunque ne ho in cambio l’eternità, l’ eterna continuazione della vita , l’identità eterna , il per sempre ,la vita che non conosce limiti e che vive nell’oltre e per l’oltre . Credere è legarsi alla conoscenza ed alla sapienza vie all’eternità e per l’eternità . La conoscenza è dunque potenza creatrice per l’uomo , al contrario l’ignoranza è potenza distruttrice dell’uomo , l’ignoranza è via al regredire , la conoscenza è via al progredire . La conoscenza è atto , ma è anche potenza ; nell’attimo in cui conosco , si compie l’atto di conoscenza che si esaurisce , ma immediatamente si riapre una nuova strada per la conoscenza , per conoscere di più e meglio , dunque la conoscenza non finisce mai , avendo il suo inizio che è libertà di adesione , ed è sempre migliorabile e ciò gli conferisce un moto continuo , perpetuo , infinito , eterno , per sempre . Dalla conoscenza al credere , più conosco più credo , più spero di conoscere e ho fede per e nel conoscere , più cresco , più cresco in sapienza e cresco in sapienza sino ai miei limiti dove scorgo ,apprendo ,vivo e godo dell’illimitata Sapienza di Dio che è conoscenza di me stesso .