NON LA RACCONTANO GIUSTA
Il vescovo non la racconta bene sul parroco emerito di Pollone deceduto in questi giorni . Messo a riposo forzatamente lontano dalla sua casa dove poteva tranquillamente vivere perchè un uomo sulla soglia dei novant’ anni ha il diritto di scegliere dove passare gli ultimi anni della sua vita , ed il posto migliore è la casa dove ha vissuto per 50 anni , con i suoi cani . Credo che il nuovo parroco, al tempo del suo ingresso, celebrato quanto non lo è stata l’uscita del vecchio parroco avrebbe potuto “ farsi un po’ in là “ ed accoglierlo in casa come lo è stato per il fortunato parroco di Ponderano che è rimasto nella sua casa sino alla sua morte . In questo il vescovo è sempre stato latitante , non sa cosa gli spetterà quando sarà vecchio e qualcuno gli cingerà la veste e lo porterà dove lui non vuole andare , mi pare che la parola di Dio sia chiara in questo senso , e ce n'è ancora … non fare agli altri quello che non vuoi che gli altri facciano a te stesso . Questo vescovo sino ad oggi ha sempre accompagnato questi vecchi sacerdoti , che hanno vissuto la loro missione di parroci come nessun prete di oggi , nelle case di riposo spesso obbligandoli attraverso la coercizione , cioè quell’odiosa obbedienza imposta che non ha mai ottenuto nemmeno dai suoi seminaristi ma che ha prepotentemente esercitato su quei sacerdoti anziani che l’anno accettata come si accetta la croce , malvolentieri … “ Padre allontana da me questo calice “ . La gente sa , per quanto si scrive sul giornale diocesano ( partigiano, molto partigiano, in questo specifico caso ) la gente sa , conosce , ha visto consiglio al vescovo ed al parroco di non prendere per stupida la gente . Volgare la volontà del nuovo parroco di far conoscere a mezzo stampa che nella sua parrocchia vi sono persone che si recavano in casa di riposo per incontrare l’emerito per manifestare “ dubbi e perplessità sul mio operato “ scrive , sta dicendo pubblicamente che il suo operato pastorale non felice , né apprezzato . La gente osserva e giustamente manifesta la sua opinione , pensate , cari amici di Chiesa Controcorrente , che l’emerito ricordava che, nella casa di riposo che l’aveva visto sostenitore e promotore , il cda , di cui il novello parroco era ed è membro , lo aveva sistemato , nel posto in cui diceva : “ un tempo c’era la camera mortuaria “ … dalle stelle alle stalle … ma è la fine che molti parroci biellesi a fine del loro mandato vengono avviati in primis dal loro vescovo e di seguito dal nuovo parroco , un giovanotto che predilige alla parrocchia i viaggi , la bella vita , la bella casa , i bei vestiti , che gli piace delegare che si intriga bene nei salotti bene e gli fa un po’ schifo l’altra gente . Chissà quante volte entrambi , vescovo e parroco si sono recati non dico a salutarlo , ma a rendergli omaggio . La verità, pur avendone la possibilità ed il dovere in quest’anno giubilare non l’hanno raccontata neppure questa volta , io fossi stato il vescovo avrei avuto vergogna a presiedere la funzione funebre e fossi stato il parroco avrei avuto vergogna concelebrare , infondo il giovane parroco non ha saputo , solo per opportunismo ( opportunista , cosa che non era il vecchio parroco ) , difendere quel vecchio e se non si difende un debole si difende il forte e se si difende il forte sul debole non si è cristiani . L’Eucarestia non è una farsa ….. o forse siamo arrivati a questo …… è la caduta verso il basso profetizzata da don Ferraris.